Dal punto di vista del morale il punto strappato grazie al sinistro di Cisco e al tacco di Cappelletti al 90′ e al 95′ contro il Pescara è grasso che cola. Portare a casa la seconda sconfitta di fila (la terza in campionato in sei giornate), per di più in casa, sarebbe stato deleterio. Già alcuni tifosi avevano iniziato a borbottare, a chiedere addirittura la testa di Bisoli, al grido di “siamo troppo difensivisti, non abbiamo un gioco”.
La boccata di ossigeno di questo pareggio è di quelle non indifferenti. Perché permetterà al Padova di guardare alle prossime sfide con un pizzico in più di serenità nonché, cosa più importante ancora, di risolvere i problemi che ci sono e non si devono assolutamente nascondere. Che la squadra abbia un gioco eccessivamente difensivista è vero. Che per questo occorra già chiedere la testa di Bisoli è francamente eccessivo. L’allenatore però deve lavorare e anche tanto per imprimere a questo gruppo un’identità di gioco che non sia quella di chiudersi per poi tentare di ripartire alla bell’e meglio.
C’è però da aggiungere che, se l’altra volta ci era salito solo un semplice dubbio, stavolta ci stiamo lentamente avvicinando alla certezza: questo Padova necessita di una punta di esperienza lì davanti che possa, oltre che segnare, perché no anche prendere in mano Capello e Bonazzoli che in questo momento sono un po’ spaesati (e pure molto oberati dal gran lavoro in ripiegamento che richiede loro lo stesso Bisoli) e non si sono ancora sbloccati dal punto di vista realizzativo. Ci sono tanti giovani interessanti e di qualità in questo gruppo. Ma in serie B purtroppo arrivi alla fine con tranquillità e la salvezza in mano anche grazie ad una buona dose di esperienza.
P.S.: un plauso particolare a Cisco che, dalla tribuna delle prime giornate, è passato, anche lui come Mazzocco, all’esordio con gol (e palo) in serie B. Il futuro si prospetta sempre più roseo per questo ragazzone di Altichiero. Chissà che il suo presente possa dare una grossa mano al Padova.
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