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EPPUR MI EMOZIONA…

Un colpo al cuore. Non scherzo se dico che, quando ho saputo del sequestro del cantiere della nuova Curva Sud all’Euganeo da parte della Guardia di Finanza, ho provato un dispiacere immenso, da farmi quasi tremare le gambe. Certo chi vi parla in questo momento è il cuor di tifosa che urla sopra l’aplomb della cronista silenziandolo. Ma non credo di esprimermi solo col sentimento se dico che, da quando è nato nell’ormai lontano 1994, l’Euganeo non è mai piaciuto e non ha mai fatto vibrare la sensibilità né le emozioni di alcun tifoso.
Questo stadio non è mai stato attrattivo. E’ sempre stato considerato freddo, anaffettivo, soprattutto perché è andato a sostituire il tempio del calcio, il catino bollente, quell’Appiani che, per chi l’ha vissuto direttamente, rappresenta un ricordo stordente e impossibile da rimuovere, dal cuore prima che dalla mente. Le uniche due volte in cui questa glaciale cattedrale nel deserto si è riempita anche nell’anello superiore, dopo il tramonto dell’ultima brevissima era in serie A nel 1996, è stato nel 2011, in occasione di Padova-Novara finale playoff di serie B per tornare in A, e l’estate scorsa per Padova-Palermo, finale playoff di serie C per la promozione in B. Per il resto è già tanto, se qualche volta, abbiamo superato le 10.000 persone sugli spalti.
In 26 anni non è mai stato fatto nulla per migliorare la situazione, per cercare di avvicinare la gente: l’Euganeo è sempre rimasto lì, isolato, senza una viabilità decente a servirlo e senza un cavolo di bar o luogo di ritrovo per farne un punto di aggregazione anche in altri giorni della settimana diversi dalla domenica.
Quando l’attuale amministrazione comunale ha pensato ad una curva nuova, a bordo campo, sfruttando il bando “sport e periferie” e il credito sportivo, ho provato una gioia immensa. Ma, ribadisco, non (solo) perché sono tifosa e quindi la cosa mi tocca ovviamente da vicino, ma perché ho interpretato questo progetto come un modo per tornare dopo tanto tempo a valorizzare la squadra di calcio della città, il blasone e la storia che porta con sé. Il Padova non è solo un insieme di ragazzi in mutande che rincorrono una palla che rotola, è molto di più. E’ un simbolo. Il club biancoscudato non è solo “circenses” ovvero divertimento riservato a chi quella sfera rotante la ama più di qualunque altra cosa ma anche “panem” ovvero possibilità per il tessuto economico di investire, per darsi visibilità attraverso lo sport più bello e seguito al mondo.
Chi poteva prendersi a cuore la faccenda se non un sindaco che di quella squadra è stato presidente e un assessore che nel calcio è stato apprezzato professionista dal 1’ al 45’ minuto della sua vita e sa cosa vuol dire avere un tifo che ti trascina facendoti sentire il suo calore addosso alla pelle?
Sulle modalità con cui hanno agito, in qualità di amministratori comunali, non mi permetto di mettere lingua. C’è un’inchiesta in corso che arriverà a conclusione e ci dirà se ci sono state azioni al di fuori della legalità. Per l’idea che hanno avuto non posso però che sciogliermi in un applauso. Certo lo stadio così è asimmetrico, non è bellissimo da vedere ed è stata eliminata la pista d’atletica (che, detto per inciso, nel corso della sua esistenza non ha fatto altro che ospitare un meeting gratuito all’anno, che ora non è che non si faccia più, ma semplicemente è stato spostato al rinnovato e bellissimo stadio Colbachini dell’Arcella, un autentico gioiellino che più si confà alla manifestazione) ma tutto si può dire della curva nuova fuorché che non sprigioni emozioni in chi l’ha tanto attesa e desiderata, sognando di vedere una partita da quei gradoni attaccati al campo e non a 100 metri di distanza come quella che c’era prima. Mi dispiace ma a me non sembra né un forno a microonde né l’ingresso di un ospedale! E’ solo il primo passo verso la valorizzazione di un impianto che per troppo tempo è stato lasciato lì a ingrigirsi e intristirsi. Non può essere un caso che la storia del Padova, dal 1994 in poi, aldilà dei due anni in serie A, abbia vissuto più fasi di declino che di gloria. Son passati quasi tre decenni, abbiamo la prova e la controprova di questo. Da un primo passo si doveva partire. Meglio così che continuare a rimanere immobili e lamentarsi che del calcio, a Padova, non frega più nulla a nessuno.

19 commenti - 1.472 visite Commenta

Lacoste76

Come avrete notato, non scrivo più su questo spazio. Un po’ perché il mio pensiero lo conoscete e non voglio essere ripetitivo, un po’ perché un altro utente del blog si è rivelato troppo sopra le righe in modo offensivo.

Voglio solo complimentarmi con Martina Moscato per questo bellissimo articolo che tocca le corde di chi davvero ama il Calcio Padova.

Brava.

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Baldo

Caneo!!! E basta con le solite scuse dei giocatori assenti ecc ecc..

In primis, non é rispettoso nei confronti dei sostituti che vanno in campo.
Si rischia di spaccare o mettersi contro mezzo spogliatoio (che a mio avviso lo é già…)
Poi ricordati che anche le squadre avversarie hanno i loro problemi, infortuni ecc ecc….
Quindi di cosa stiamo parlando??

Ivece abbi il coraggio di dire che forse non sei all’altezza… Non ci sarebbe nulla male ad ammetterlo.. anzi!! Magari la gente lo apprezzerebbe.

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Pietro Smaniotto

Non si è accorto Caneo che questi giocatori non tengono il tutto pressing e attacco costante sono al lumicino perdono e non riescono più a ribaltare il risultato. Colpa degli arbitri è l’inizio del patatrac, quando ci si attacca a questo. Mai pensato che il suo gioco andrebbe bene in serie A non tra queste merde di terza serie dove picchiano e ti si appiccicano come sanguisughe senza lasciarti giocare. Prese le misure sei morto cambia registro Caneo.

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Tifoso a 1/2

Cose di campo sono relative. Essere 3, 5 o 8 quest’anno poco importa. Arriviamo ai playoff rodati e in condizioni fisiche ottimali e quel che sarà, sarà. La rogna curva mi ha invece ucciso.. Qualcuno ci ha maledetti

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Pietro Smaniotto

L’amore incondizionato per il Padova, cara Martina, ti rende cieca. Tutti noi amiamo il Biancoscudo ma siamo anche orgogliosi di avere una così bella città ricca di storia e di tutto tranne che di un calcio da paese. Personalmente sono stanco di sconfitte di Arzignano, San Giuliani, Albinoleffi, Pro Sesti che siano, basta il sottoscritto ha goduto la serie A da ragazzino nel 57/58 e da sposato e padre nel 94/95/96 e poi montagne di partite da patronato. Basta, amore si ma se la tua donna ti cornifica continuamente la mandi a quel paese o fai la figura nazionale di tifoso di terza serie perdendo giocatori di serie A che sono spettacolo solo a vederli giocare. Basta, basta, l’orgoglio sudato passato sotto i piedi di Pen occhio, della D, della retrocessione a tavolino anni fa, di presidenti a parte Puggina solo investitori o interessati al Nordest. Basta, ci metto pure l’armeno che da Palermo ha chiuso la borsa e pensa alla Spagna ed al suo Lens secondo in Ligue ONE. Basta, cara Martina, avessi avuto la moglie tifosa come sei tu avrei vissuto meglio il Padova.

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Pietro Smaniotto

Se volete avere brividi veri conditi da forti emozioni andate a vedervi i filmati di PADOVA-BARLETTA e PADOVA – ASCOLI quando l’Appiani faceva vincere il Padova. Abbattere L’EUGANEO!!!!!!!

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Baldo

Pietro, a mio avviso con il calcio moderno, il fattore campo, lo stadio gremito, tifo assordante, conta fino ad un certo punto.
Se negli anni 80, questa serie di fattori nel risultato finale potevano incidere per un buon 50/60%,oggi invece potranno incidere al max per un 15/20%.. .
Nel corso degli ultimi anni lo si é visto moltissime volte, in svariate categorie, dove le squadre minuscole, con tifoseria scarsa andavano a vincere in stadi gremiti e caldissimi.. quindi….
Diciamo che é cambiato il calcio e son cambiati i giocatori..
Oltre al fatto che al giorno d oggi, non potremmo mai più vedere stadi gremiti in ogni ordine di posto.. intendo, gente ammassata, appesa alle ringhiere, seduta nei gradini, in piedi lungo le reti, attaccata alla tifoseria aspite, dove tra te e gli ultras avversari, c era soltanto un cordone di poliziotti che dividevano.
Quello era davvero un effetto da brividi..
Ogni tanto mi capita di vedere immagini di stadi degli anni 70/80,,non c era un buchetto che fosse uno libero..
Stadi con capienza 10 e i presenti erano 13…
A livello di effetto, quella era tanta ma tanta roba.
Oggi queste cose per normative, sicurezza ecc ecc.. NON le vedremo mai più..
Per questo a mio avviso il fattore campo conta fino ad un certo punto.

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Pietro Smaniotto

Potrei pensarla come te se non sapessi che al Barbera di Palermo con 35.000 spettatori urlanti i nostri poco baldi giovanotti se la sono fatta nei calzoncini. Fattore campo alla grande.

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Massimo

Ma se tanti vanno allo stadio solo per divertirsi e vedere il gran gioco del Padova guidato da un allenatore ( 65 anni !! roba da Fornero) che applica il calcio moderno perché disertare l’euganeo?
Che tristezza!

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filippo

parlare di calcio a Padova oramai è tristemente inutile, superfluo.
Se qualcuno ha ancora dubbi circa la diretta correlazione tra obrobrio Euganeo e sorti del club, è bene che se li tolga definitivamente.
Certo, avrebbe fatto piacere che questa gran levata di scudi dei media – compreso il post strappalacrime qui sopra – a favore dei presunti concussori perchè “almeno loro hanno fatto qualcosa”, si fosse levato anche ai tempi di Bitonci e del Plebiscito. Quello è stato il vero momento “sliding-doors” della storia recente di questo sodalizio, altro chè. Di lì in poi solo guano e miseria.

Dire che questa curva non sia un delirio architettonico, non sembri un ospedale, un magazzino, o un ecomostro da località balneare abbandonata è un insulto al minimo senso del decoro. Ma il problema non è la curva in sé, chi ne ha avuto l’idea, chi l’ha progettata, o chi l’ha più o meno realizzata. Il problema è l’Euganeo in tutto e per tutto; la sua essenza grigia, povera, mediocre, perfino sinistra. Per il quale l’unica soluzione resta il tritolo. Uno stadio che con il calcio non ha mai avuto nulla a che fare, fatto con la pista d’atletica solo perché la costruzione stessa ne potesse essere finanziata, inaugurato con dei terrapieni al posto delle curve, ultimato in maniera ancor più lugubre e demenziale (che qualcuno potesse pensare che un settore scoperto, completamente in cemento, a distanza siderale dal campo, senza la benché minima logica visiva potesse raccogliere la frangia più calda del tifo è un altro esercizio di esecrabile stupidità, se non di conclamata malafede). Se fossi un complottista, direi che nell’opera di sistematica distruzione del tessuto sociale ed economico di questa città, portata avanti negli ultimi trent’anni da una classe politica che vede tra i suoi esponenti di spicco illustri statisti come Flavio Zanonato e Ivo Rossi, anche l’Euganeo fa la sua parte: concepito all’unico scopo di eradicare la piaga Calcio Padova. La scelta di metterlo fuori dalla città, quasi a ridosso dei suoi confini, è emblematica: fuori di qua, non vi vogliamo.

Missione compiuta direi, alla luce del declino divenuto negli anni spirale di micragna senza fine. Osservavo la scorsa domenica il panorama desolante che offriva l’impianto per la partita contro il temibile Arzignano, e mi sembrava di essere finito dentro i Mangiatori di Patate di Van Gogh. La condizione di indigenza sportiva in cui versiamo è talmente opprimente da ricordarmi certi racconti dell’orrore cosmico di Poe e Lovecraft. Una condizione immutabile, senza via d’uscita, che condanna non alla morte – sarebbe troppo facile – ma ad un’eterna agonia fatta di brevi momenti di sollievo che si intervallano a interminabili ed atroci sofferenze.

In questo trionfo del grottesco, si inserisce a perfezione l’attuale gestione. Dopo tre anni di spesa scriteriata, dopo non una bensì quattro occasioni perse per la risalita dagli inferi in due stagioni, con il climax dell’ignobile gita palermitana di metà Giugno, ci ritroviamo con una società ridotta ai minimi termini (mentre l’altro club del nostro proprietario veleggia a due punti dal PSG degli sceicchi), un’area tecnica guidata da un oggetto del mistero, un allenatore che rappresenta appieno l’indigenza sportiva di cui sopra, ormai sempre più in balia della sua totale inadeguatezza (nonostante l’età anagrafica suggerirebbe altro). E’ tutto talmente incommentabile e deprimente che nemmeno l’ovvio (via subito Caneo, via Mirabelli, via la Bianchi, in ultima istanza via Oughourlian da Padova) riesce ad accendere una sana rabbia che alimenti una sorta di ribellione della tifoseria a questo destino putrescente. Ormai ci siamo abituati all’orrore, e forse ne siamo talmente schiavi da non poterne fare a meno.

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sauz

Qualche riflessione:
1) D’ accordo l’ipotesi Plebiscito era valida Filippo ma bisogna ringraziare i franchi tiratori che aveva con sè Bitonci per averlo fatto cadere. La curva se collegata alle tribune non e’ male anzi e vedere che degli amministratori vengono indagati solo per aver sollecitato la chiusura dei lavori in tempi brevi mi fa capire perchè fare impresa in Italia è impossibile. Dal canto mio piena solidarietà (pur con tutti gli errori del caso) a Giordani e Bonavina.
2) Ritengo che a suo tempo abbiamo dormito molto tutti però perchè i plastici del nuovo stadio e come sarebbe venuto fuori era alla luce degli occhi , l’ compatta la tifoseria doveva ribellarsi, uno stadio simile tanto per dire a Vicenza o Verona non l’avrebbero mai costruito, non gliel’avrebbero permesso noi abbiamo dormito troppo e questi sono i risultati
3) Il Calcio Padova rappresenta una magnifica città abitata però da una manica di minchioni che a diverse latitudini non vedo, l’intellighenzia patavina derubrica il calcio a cosa volgare, per questo mi avete sentito molteplici volte a osannare altre piazze tipo Reggio Emilia, che saranno città pane e salame ma alle loro cose, quelle che contano, tengono mica come noi (a parte minima parte sia chiaro)
4) L’unico errore commesso per lo snobismo e ostracismo che riceviamo e’ forse dovuto alla metà degli anni 90 dove la curva virò a destra politicamente parlando. Una curva in una città tale deve rimanere apolitica , non siamo come a Livorno tutti rossi o a Verona tutti neri che puoi dare una spinta politica alla tifoseria qua non puoi è una città da 60-40 con la puzza sotto il naso e sono convinto che una maggiore neutralità avrebbe garantito più favori ai piani alti
5) Parlando di calcio io ho visto tantissimi allenatori susseguitesi qui a Padova ma mai, ve lo dico con il cuore, ho visto una persona cosi’ supponente e talebano nelle sue idee come Caneo. Al limite del presuntuoso continua imperterrito come un toro nell’arena con il suo calcio suicida senza accorgersi che ha la coperta corta ma non mi fa pena sia chiaro. Uno che lascia fuori rosa Monaco con una difesa colabrodo come la nostra merita questo, il problema e’ che noi non lo meritiamo. Mi taglierei i maroni per ammettere che questa volta, una delle poche, ci avevo visto lungo, ragazzi con questa gente qua sticazzi campionato di centro classifica, scumissiemo guardare cosa fa il mantova, il trento che qui andiamo giù come missili. Mirabelli si dimostra quello che e’ sempre stato però e qui mi metto in mezzo anch’io, tutto questo un po’ ce lo meritiamo lo sapete? Si’ lo meritiamo perchè quest’estate tutti hanno invocato un’epurazione totale quando bastavano un paio di correttivi per fare un grandissimo campionato. Passi la cessione di Ronaldo per l’atteggiamento poco professionale ma mi vorrete dire che un saber e un della latta sono inferiori a cretella e franchini? E che un pelagatti farebbe più cappelle di un belli e di un calabrese? Dai cazzo io rimpiango appieno la squadra dello scorso anno, e fotte sega francamente di giocare bene adesso che gioco state vedendo? Rischi a mille, non segni manco se paghi, difesa gruviera ma dove cazzo volete che andiamo? E Sogliano ? Si lo rimpiango perchè avra cannato gli attaccanti ma ci ha fatto fare 170 punti in due anni e un minimo di sacrosanta competenza ce l’aveva Mirabelli solo noi, solo maledettamente noi potevamo prendere il peggior d,.s. disponbile in Italia. Questo ci porta in interregionale come un fulmine rendetevene conto e smettiamola con il sostenere la squadra e starle vicino, sono 25 fottuti anni che sento sempre la stessa solfa, ma a voi quando andate in catena di montaggio avete il coro del titolare dopo l’ennesima cagata che fate o vi prendete una pedata sui coglioni? La risposta la sapete già,
Mandate via questo scempio di allenatore che lascia fuori rosa Monaco, Busellato e Bifulco che farebbero fare un salto di qualità all’immonda rosa che c’e’ e preferisce Dezi (che fa il compitino e basta) lasciando fuori un top player come Radrezza per questa categoria, Gente come Igor, Donnarumma, Monaco dovrebbero essere i leader di questa armata Brancaleone ma il Canà de noialtri non li vede gli altri.
Spero succeda un miracolo perchè cosi’ si retrocede senza se e senza ma e altro che i padovani sono contenti, vedrete domenica deserto assoluto perche’ una squadra cosi’ scarsa non ce l’avevamo manco nell’anno di C1 con Fedele finito come ? Fate vobis altro che playoff speriamo di pararci il culo e dopo questa proprietà deve andarsene con un fulmine e pazienza se falliamo piuttosto di annate cosi’ meglio piuttosto.

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DM

È ormai a me chiaro (da qualche settimana) che Caneo non è l’allenatore per raggiungere gli obiettivi prefissati (5°-7° posto). Le sue dichiarazioni ieri, “io non cambio proprio nulla”, il continuo appigliarsi agli errori arbitrali e agli infortuni, non lasciano adito ad altre interpretazioni. Zero autocritica, zero capacità di far fronte alla realtà, e continue prestazioni deficitarie con un organico che continuo a ritenere all’altezza del suddetto 5°-7° posto al netto delle carenze e dei singoli episodi sfortunati. Aggiungiamoci dichiarazioni che di fatto sfiduciano mezza squadra (i non titolari) e il gioco è fatto. Tante parole ma non solo non ci sono i risultati, non si vede neppure l’ombra del bel gioco!
Nel momento in cui Mirabelli e la Bianchi non intervengono diventano i primi responsabili; e d’altronde non mi illudo che per una volta intervengano in tempo utile.

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tifoso ignoto

Direi che questa squadra è stata fatta prima di tutto al risparmio, il franco-armeno non trovando compratori ha stretto la borsa.
Ha sicuramente altro per la testa, in Francia il suo Lens va’ a gonfie vele e chi glielo fa fare di spendere e spandere per un’ investimento che sa di fallimento. L’anno prossimo rischia di andare in CL e lì girano soldi veri.. Altro che serie C

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Frengo

Ragazzi qui non consideriamo che il livello del girone è veramente scarso (pensiamo solo alla Pro Sesto, cioè il nulla, che è addirittura quinta!).
L’unica che sta dimostrando qualcosa di più è il Pordenone (solo 6 gol subiti, pur a fronte di ben 3 sconfitte).
Io non mi rassegno ad un campionato anonimo: vogliamo altre umiliazioni in campetti di periferia (dobbiamo ancora andare a Meda, Lecco ecc….) ???
Per cercare di invertire la rotta:
1) via subito Caneo e dentro un allenatore esperto che sappia mettere ordine la squadra (più copertura alla difesa; rinfoltire il centrocampo magari a 5 con Radrezza play). E’ assurdo continuare ad insistere con un allenatore che non è in grado/non vuole modificare l’assetto di partenza.
2) reintegrare i fuori rosa (tranne Terrani ovviamente).
3) a gennaio, via chi non ha dimostrato qualcosa e acquisti mirati (sulla base delle indicazioni del nuovo allenatore)
… se continueremo così, il declino sarà irreversibile e significherà che la proprietà non ha altro interesse se non quello di vendere a fine anno.

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Principe

Beati voi che avete voglia di parlare di calcio giocato. Rigori di Alessandria + compravendita + Palermo + indagine su Bonavina = fine della passione

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Principe

Per la prima volta non ho apprezzato l’editoriale dell’ottimo Dimitri Canello: retorico, stanco e soprattutto sibillino nel finale, sembra voler far intendere che ci siano delle personalità di assoluto spessore pronte a rilevare il Calcio Padova dalle mani dell’armeno.

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tifoso ignoto

Canello ha scritto che se il franco armeno molla il Padova non si cade nel vuoto. Qualcuno prenderà in mano la società sulle cui qualità si andrà poi a verificare.

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