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PANETTONE AMARO, MA SPERIAMO NELLO ZUCCHERO A VELO

Ho atteso qualche ora in più rispetto al solito per aggiornare il blog. Non è stato un caso. Volevo infatti vedere i risultati delle altre partite della diciannovesima giornata prima di esprimere un giudizio complessivo su questa parte finale di 2009.

Alcuni risultati mi hanno particolarmente colpito e sono Vicenza-Torino 1-0, AlbinoLeffe-Empoli 2-0 e Gallipoli-Reggina 2-1. La Reggina e il Torino hanno cambiato allenatore (Novellino ha lasciato il posto a Iaconi a Reggio Calabria e Beretta ha sostituito Colantuono sulla panchina granata) eppure non c’è stata alcuna scossa e le due formazioni, a detta di tutti quest’estate tra quelle che dovevano ammazzarlo ‘sto campionato, annaspano tuttora in una posizione in classifica che non rispecchia per nulla i loro valori. Questa situazione di estremo equilibrio in classifica, con squadre ad esempio come l’Ancona e il Sassuolo in posizioni assai diverse da quelle in cui ce le avevano messe tutti prima dell’inizio della stagione, mi fa dire che i 25 punti portati a casa dal Padova sono un bottino buono, sul quale è assolutamente ingeneroso sputare sopra come qualcuno ha già iniziato a fare.

Ciò premesso, è evidente che la squadra biancoscudata sta attraversando un momento problematico. Non è possibile che la retroguardia, che fino al giorno prima della sfida di Lecce era la seconda migliore difesa in assoluto e la prima miglior difesa tra le sacre mura dell’Euganeo, si sia all’improvviso imbrocchita in questo modo. E non è nemmeno possibile che lì davanti all’improvviso l’attacco abbia esaurito la vena realizzativa. Il momento che gli uomini di Carlo Sabatini stanno vivendo è, secondo me, frutto di tante concause che provo a riassumere qui:

1) E’ finita l’intensa carica data dall’entusiasmo della promozione e della straordinaria cavalcata delle ultime sei giornate del torneo 2008-2009. E’ durata tantissimo, è stata la molla che a Grosseto e contro l’Empoli in casa ha fatto recuperare al Padova 2 gol di svantaggio, che ha permesso ai biancoscudati di uscire con un punto da Reggio Calabria e Frosinone. Ora bisogna saperla sostituire con altre motivazioni di uguale importanza.

2) Il bel gioco, che finora è stata l’arma vincente di questo gruppo, è diventato prevedibile. Gli allenatori avversari hanno capito che Italiano va imbavagliato e hanno imparato a mettergli costantemente un uomo in marcatura fissa. Il che rappresenta un sacrificio per la loro squadra che però in qualche modo viene compensato da quel che il regista, in queste condizioni, non riesce più a dare al Padova. Pure Di Nardo è sempre un osservato speciale: i difensori non si risparmiano quando è ora di intervenire su di lui e Totò è evidentemente un po’ appannato anche per questo.

3) Un pizzico di banale appannamento. Stanchezza. Può succedere no? Meglio ora che, come è avvenuto per undici anni in serie C, in primavera.

4) La discesa della lancetta dell’autostima. Questa è stata determinata dalle quattro sconfitte di fila, maturate in contesti differenti sì e in qualche caso pure immeritate, ma comunque quattro e tutte insieme. Difficili da digerire e purtroppo ottime per alimentare le prime paure e i primi fantasmi.

Non ci metto la sfortuna perchè non è un fattore allenabile: se la Cini alza la bandierina annullando a Totò un gol regolare, Sabatini a Bresseo durante la settimana non può fare proprio niente per impedire che succeda! Su tutto il resto invece l’allenatore può e sono sicura che farà quel che deve fare, lavorando tatticamente e psicologicamente come lui è bravissimo a fare.

E con lo spiraglio del mercato di gennaio che gli garantirà (Cestaro lo ha già assicurato!) l’arrivo di quei giocatori le cui caratteristiche faranno sì che si possa cambiare il modo di stare in campo. Magari allargandosi di più sulle fasce. O semplicemente contando su un attaccante di peso che lì nel mezzo non si tira indietro quando è ora di rispondere alle sportellate che i difensori gli riservano!

Dunque il panettone che ci accingiamo a mangiare è un po’ amaro, viste le cinque sconfitte nelle ultime sei gare. Ma la speranza è che il mercato di gennaio, l’assiduo lavoro del mister e la buona volontà dei ragazzi (sappiamo tutti che ne hanno tanta e che non molleranno mai!) fungano da zucchero a velo che addolcisce e fa tornare su tutti i nostri visi il sorriso.

Buon Natale a tutti.

       

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