Metti un giorno di fine gennaio in cui, dopo una lunga sosta natalizia, ti presenti a giocare la tua prima partita del nuovo anno. Il calendario ti riserva il Forlì, squadra impelagata nei bassifondi della classifica ma in netta ripresa dopo qualche successo contro le prime della classe.
Parti bene, piglio giusto, sfiori il gol un paio di volte (di cui una particolarmente clamorosa) e un gol, regolare, lo fai, solo che il guardalinee e l’arbitro non se ne accorgono e dunque non te lo danno. In seguito a quest’ultimo episodio il direttore di gara ti espelle per proteste l’allenatore, ma tu continui comunque a pedalare a testa alta, cercando di riprenderti quel che ti è stato tolto.
Ti procuri un sacco di altre palle gol, batti 10 calci d’angolo (a zero) e ad un certo punto ti ritrovi a giocare con 4 punte contemporaneamente. Niente da fare. Nell’unica ripartenza felice (nata da una palla persa ingenuamente da un tuo attaccante) prendi gol e ti condanni alla sconfitta.
Ecco il racconto della giornata odierna del Padova. Tutto questo fa sperare si sia trattato della classica giornata storta, in cui puoi stare in campo anche due ore ma non riesci a segnare neanche se te la mettono davanti alla porta vuota la palla. Per questo motivo dico: resettiamo tutto, cancelliamo l’amarezza del passo falso e voltiamo pagina affinché col Fano domenica prossima la storia non si ripeta e il finale sia decisamente diverso.
Lo speriamo tutti che domenica prossima il Padova si rialzi subito: non vorremmo mai che le tantissime palle gol sbagliate e la scarsa vena di alcuni elementi della squadra in questo 22 gennaio 2017 fossero il sintomo di un malessere improvviso, destinato a protrarsi. Non dopo aver visto le prestazioni e i risultati appassionanti dell’ultima parte di 2016…
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