Habemus allenatore.
Finalmente l’attesissima prima fondamentale decisione per il campionato 2017-2018 è arrivata. Il prossimo condottiero biancoscudato sarà Pierpaolo Bisoli. Il suo nome è venuto fuori solo nelle ultime ore, dopo che il tifoso si era fatto la bocca buona con Gaetano Auteri e poi si era sbizzarrito a pensare a chi tra Padalino, Toscano e Foscarini poteva esserne il sostituto, una volta che lo “Special One” di Floridia si era fatto convincere a rimanere a Matera dal suo presidente Saverio Columella.
Lo dico francamente: se al posto del tanto decantato Auteri fosse arrivato un tecnico con addosso l’alone della seconda scelta, come fu purtroppo (non per colpa sua) per Oscar Brevi l’anno scorso dopo la lunga rincorsa a Bruno Tedino, avrei ribadito che si sarebbe trattato di un errore imperdonabile da parte della società, soprattutto perché commesso, uguale uguale, per il secondo anno di fila, senza aver imparato la lezione dell’annata precedente.
La scelta di Bisoli ha invece tutto sommato spezzato questo pericoloso legame con l’inizio della scorsa stagione perché si tratta, piaccia o no, di un allenatore di grande personalità ed esperienza (sulla qualità del gioco e sulla corrispondenza di molti elementi della rosa che rimarranno a Padova al suo modo di vedere il calcio mi riservo di esprimermi tra un po’ di tempo, quando vedremo la squadra all’opera nelle prime uscite stagionali). E’ un tecnico che negli ultimi anni ha allenato in B, che ha conquistato tre promozioni, che non si fa problemi a mandarle a dire al suo interlocutore, sia esso un giocatore, un dirigente societario o un giornalista.
Le premesse sono dunque buone, nonostante Bisoli venga da una stagione a dir poco travagliata a Vicenza.
Ha firmato un contratto di due anni. Sintomo che la società crede molto in lui e vuole affidargli un progetto serio e duraturo. Speriamo che inizi bene di modo da essere già a metà dell’opera e che riesca ad instaurare con i tifosi un rapporto diretto e genuino. Elemento che l’anno scorso è sempre mancato e che è fondamentale per ricreare attaccamento alla squadra da parte dei tifosi che si sono allontanati. Senza il ritorno di fiamma del pubblico andremmo incontro ad un’altra annata da dimenticare.
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