Scrivo questo post con il cuore diviso a metà tra la gioia per aver visto il mio Padova dominare il Torino primo in classifica e il timore che questa gioia venga spazzata via da un provvedimento che di calcistico non ha nulla.
Il fatto che il Torino si sia rifiutato di giocare domani l’ultimo quarto d’ora di partita dopo che in un primo momento aveva detto sì a questa soluzione è sintomatico del fatto che la società granata sta prendendo tempo per vedere se è possibile presentare un bel ricorso e ottenere, se ce ne sono gli estremi, la vittoria a tavolino.
Facciano pure. Ci saranno le opportune verifiche, come le ha definite in sala stampa il direttore sportivo del Torino, Gianluca Petrachi, e si saprà dunque con certezza se la causa dei continui black out all’Euganeo, che hanno reso necessaria la sospensione della partita al 31′ del secondo tempo, è interna o esterna, ovvero se il Padova è imputabile per responsabilità oggettiva o si tratta di un caso di forza maggiore.
Comunque vada a finire, io ho visto il Padova imporsi sul Torino per almeno 60 minuti, segnando un bellissimo gol con Ruopolo (e Dio solo sa quanto sono felice per lui, visto che tutti spesso lo bistrattiamo per il fatto che vede poco la porta, non accorgendoci del lavoro sporco eccezionale che mette al servizio della squadra) e sfiorando altre due volte la rete con Cacia. Certo poi il Toro ha reagito e Perin ci ha messo la pezza due volte alla grande su Bianchi, dimostrando una volta di più quanto talento ha, ma non sarebbe stato il Torino primo in classifica se non avesse reagito tentando di portare a casa almeno il pari. Questo è, secondo il mio punto di vista, l’oggettivo svolgimento dei fatti di oggi pomeriggio, che sarebbe stato tale e quale anche se non ci fosse stato il black out, checché ne dica Petrachi, che è invece dell’idea che già nel momento del gol di Ruopolo i suoi giocatori non ci vedevano bene a causa del buio.
A me basta questo per essere orgogliosa del mio grande Padova. E mi auguro che l’esito finale di questa bellissima partita dipenda solo ed esclusivamente da come le due squadre, con le rispettive forze fisiche e caratteriali, giocheranno il fatidico ultimo quarto d’ora che manca, non da giudici sentenze e impianti di illuminazione che si rompono.
In tutta onestà credo che sarebbe giusto così.
Lascia un commento