Bisognava innanzitutto cancellare la sconfitta contro la Sampdoria e il Padova ci è riuscito. Bisognava non lasciare punti alla Reggina per non farla rientrare in corsa per i playoff e il Padova ci è riuscito. Bisognava non perdere terreno nei confronti di Verona, Pescara e Sassuolo che a loro volta non perdono un colpo. Il colpo, anzi il colpaccio su un campo in cui finora solo Torino e Juve Stabia si erano accomodate, l’abbiamo fatto anche noi. Bisognava dimostrare che siamo una squadra che non si fa condizionare dai tanti e importanti singoli assenti e abbiamo disputato una signora partita in trasferta senza Italiano, Bovo, Cacia, Succi e Milanetto, cambiando ancora una volta in corsa l’assetto tattico e molti dei suoi protagonisti.
Sì, senza ombra di dubbio, mi sento di dire che questa è stata la serata del riscatto, per tutti questi molteplici aspetti. E mi sento di ribadire una cosa che penso dall’inizio del campionato e che continuo a pensare: e cioè che Dal Canto, che qualche volta può pure sbagliare visto che è giovane e l’esperienza se la deve fare sulla sua pelle, ha perfettamente capito qual è il materiale umano e tecnico che ha per le mani e lo sa far rendere al meglio senza lasciarsi condizionare dagli umori esterni, neppure quelli del suo presidente che in settimana aveva apertamente detto di non essere convinto delle qualità di Ruopolo.
Anche il pubblico voleva la testa di Ruopolo dopo la pessima prestazione contro la Sampdoria, lui invece non l’ha tolto e gli ha affiancato Hallenius. Risultato: ‘Ciccio’ è stato il migliore in campo, Linus tra i migliori. Dietro di loro Dal Canto ha rispolverato al momento giusto anche Drame, dopo averlo risollevato dall’anonimato in cui era finito a causa delle troppo abbaglianti sirene di mercato che lo riguardavano. Risultato: il franco maliano ha corso come un pazzo, sfiorando anche il gol, che sarebbe stato il secondo dopo che il primo lo aveva segnato proprio nella gara di andata contro la Reggina all’Euganeo. Già senza diverse pedine di qualità, il mister ha poi deciso di sacrificare Cutolo in nome di maggiore fisicità in mezzo al campo e Schiavi sulla linea della difesa. Altre decisioni che, alla fine, gli hanno dato ragione. Queste scelte particolari e apparentemente azzardate potevano sembrare quelle di un tecnico in confusione che le prova tutte e invece, al triplice fischio, si sono dimostrate il frutto di una lucidità che non è mai venuta meno nella sua testa.
La quinta vittoria fuori casa dall’inizio del campionato ci ha regalato un gruppo in salute e ricco di tanta forza caratteriale. A questo punto il mercato non è più un’ancora di salvezza, ma un’occasione per arricchire senza stravolgere una realtà che ha già tanto da dire e da dare. E che dirà e darà ancora tanto.
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