Mancano 15 partite alla fine. Dunque, potenzialmente, ci sono 45 punti a disposizione. Per il Padova è giunta l’ora di lasciarsi alle spalle incertezze, mezzi passi falsi, parole dette, parole non dette, simpatie e antipatie. E’ giunta l’ora di ingranare la quarta per consolidare l’obiettivo che fin dall’inizio della stagione ha dichiarato di voler perseguire: i playoff. Il week end dei recuperi, appena andato in scena, mi ha convinto una volta di più che per i primi due posti i giochi non sono ancora chiusi (il Pescara è caduto per mano della Reggina, il Sassuolo non è riuscito ad andare oltre lo 0-0 contro l’Ascoli e, in generale, eccezion fatta per il Pescara che lì davanti ha i tre tenori, nessuno mette in pratica un gioco così spettacolare!) ma ora come ora è meglio non guardare chi ci sta davanti, bensì chi ci sta seguendo dietro. Squadre, tipo il Varese e soprattutto il Brescia, che fino a qualche settimana fa erano lontane e che ora invece si vedono minacciose all’orizzonte. Bisogna consolidare, dicevo. E per consolidare bisogna vincere. E non una partita. Bensì almeno due delle prossime tre. Contro l’AlbinoLeffe all’Euganeo il 3 marzo non dovranno esserci scuse: frasi del tipo “l’AlbinoLeffe si è chiuso a riccio”, “non ci hanno concesso il minimo spazio” e “era difficile far girare palla” non dovranno uscire da nessuna bocca biancoscudata. Lo stesso si dovrà fare il 6 marzo, data del recupero di Modena, anche se alla fine la società si è decisa a richiamare Cristiano Bergodi in panchina e dunque, per l’ennesima volta, ci troveremo di fronte un’avversaria rinfrancata e determinata. Il tutto per arrivare allo scontro diretto di Brescia del 10 marzo senza l’acqua alla gola di dover vincere per forza per evitare di perdere terreno. Chiediamo troppo? No, chiediamo il giusto. Il giusto per una squadra che punta agli spareggi promozione. E ha qualità perfino per ambire a qualcosa di più.
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