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IL PADOVA TORNA “ADOLESCENTE”

La vittoria contro la Sambenedettese in trasferta, ottenuta con capacità di gestire e mentalità, mi (ci) ha spinto a considerare il Padova finalmente maturo. Concreto. Consapevole. Adulto. Sembrava che il gruppo avesse superato gli ostacoli più difficili, che, anche grazie ai due colpi di mercato messi a segno qui a gennaio, avesse assunto una sua piena logica. Fosse diventato indiscutibilmente squadra.

Purtroppo il pareggio contro l’Imolese (che, ha ragione Della Latta, ha proprio il sapore della sconfitta) fa tornare, almeno momentaneamente, la squadra di Mandorlini ad essere un po’ “adolescente”. Il talento c’è, la voglia c’è, l’impegno c’è, i valori ci sono (e oggi si è vista nettamente la differenza della qualità della rosa tra i biancoscudati e la squadra emiliana) ma a livello caratteriale manca ancora qualcosa: la cattiveria sottoporta, la forza di chiudere le partite quando ne hai l’occasione e la continuità per esempio, ma anche la capacità di non farsi prendere dall’ansia e dalla frenesia quando l’avversario, sull’unico tiro in porta, riesce a pareggiare. Il Padova aveva tutto il tempo per rimettere il naso avanti, ma ad un certo punto non ha più giocato come sa fare, non è più stato il vero Padova.

Non ne farei un dramma (per quanto la classifica sia sempre più equilibrata) perché può capitare una partita così, specialmente adesso che si è aperto il girone di ritorno e tutte giocheranno alla morte per evitare la fossa della retrocessione o dei playout. L’importante è però che il Padova rialzi la testa subito, dal punto di vista della prestazione e della mentalità. Oggi, a remare contro il Biancoscudo, ci son state anche le assenze dei tre ex positivi ma anche di Nicastro, che si è fatto male a una caviglia giusto l’altro ieri. La panchina era cortissima e non per tutti quelli che sono scesi in campo dal primo minuto la forma attuale è quella dei tempi migliori (penso soprattutto a Paponi appena rientrato dopo un lungo periodo: ci sta che la prima la giochi bene e la seconda invece possa accusare un po’ il calo fisico, ma c’è anche Biasci che deve recuperare dopo uno stop forzato di quasi un mese).

Domenica alle 17.30 contro il Fano è già ora di voltare pagina. Siamo di fronte ad una partita spartiacque. Lo fu all’andata, dopo che l’Imolese aveva sbancato all’Euganeo, a maggior ragione lo è adesso che stiamo entrando nel vivo della seconda parte di un campionato che il Padova vuole vincere con tutte le sue forze.

8 commenti - 2.217 visite Commenta

Stefano

Come spesso accade, 2 squadracce (Imola e Fano ) rappresentano un problema …….. intanto abbiamo gettato al vento i punti imolesi …. speriamo bene ……

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fabio.pd

…fine settimana rovinato! Non ci possono essere scusanti: la squadra sulla carta è da promozione, ma poi come sta accadendo da ormai troppe volte….sul campo…non produce come sa ! non posso vedere Pompeo andare a piazzare la palla all’angolo per battere un corner con passo da struscio di liston……velocità e concretezza come sanno fare i giocatori….era necessario chiudere la partita il prima possibile perchè tiri fatali o calci di rigore sono sempre dietro l’angolo!!
Non servono scusanti…tipo panchina corta o altro…. Non capsco perchè non ha inserito PRIMA del quarto d’ora alla fine l’ottimo BIASCI al posto di Paponi. Ottimo Saber, ottimo Germano, praticamente tutti….ma manca la chiusura del cerchio che si fa o con una botta di fortuna oppura meritandosela,con la velocità e concretezza !!

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Principe

evitateci la scusa puerile del campo in pessime condizioni, il padova non è il barcellona di pep e gli altri campi in cui si gioca non sono tutti sintetici o tenuti come il camp nou. una volta in inverno tutti i campi erano pieni di buche dalla serie A all’eccellenza, ma le squadre forti continuavano a vincere e quelle scarse continuavano a perdere.
mandorlini non ha colpe se l’arbitro non ci da il rigore netto sull’1-0 e se jelenic sbaglia un gol già fatto. però i cambi servivano prima. sveglia, il modena ha iniziato a segnare

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massimo

Domani soliti piagnistei del Mandorlo…avversario ostico, partita difficile, ci mancano tre giocatori, il campo sarà pesante………
Qualcuno gli dica che giocherà contro il FANO ….terzultimo in classifica.

Comunque se si va in B Mandorlini via subito a Maggio….

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Stefano

Comunque giochiamo senza un portiere segno di una squadra che vuole competere per la B – poi e’ solo questo ovviamente : siamo più prevedibili di in omelia prestampata

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Lacoste76

I tifosi padovani rimasti sono dei santi.
Nel giorno in cui si poteva allungare dopo il passo falso di Sudtirol e Modena, giocando con il derelitto Fano, potevamo provare una piccola gioia nel tetro scenario della C cui siamo reietti da 30 anni

No. Bisognava soffrire. Ma i tifosi di lunga data sapevano prima del fischio che non si sarebbe vinto. Lo sapevano in cuor loro che il dna avrebbe usato il solito ancestrale meccanismo strumento di padovana tortura “illusione- delusione”. Tuttavia nonostante decenni di frustrazione resta quella ingenua e fanciullesca speranza che qualcosa cambi. Invece le rose competitive a Padova sono sempre foriere di risultati grotteschi come l’anno di Cacia e milanetto o di Zenga, Lucarelli e Allegri.
La vera beffa arriva però da quei tifosi che ti accusano di non essere un bravo tifoso perché ti prende lo sconforto mentre in fondo vincendo col carpi saremmo primo. Ecco quelli sono i peggiori perché di fatto loro non soffrono. Vogliono solo sentirsi positivi ed in tal senso superiori, ma non soffrono perché non amano. Perché se amassero veramente, SOFFRIREBBERO

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Stefano

Ancora peggio se si analizzano le immagini del”cantiere “ : in 10’e poi giorni fatta la “strisciata” sulla pista , inquadrata la ruspetta e via …. con questo ritmo da Salerno Reggio Calabria arriveremo nel …… 2035

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