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STRAORDINARIO PADOVA, MA NON È ANCORA ABBASTANZA

Record di punti (51) così come fu per il Catanzaro al termine del girone d’andata della stagione 2022-2023. Miglior difesa d’Italia, con soli 9 gol finiti nella porta di Fortin che ha collezionato fin qui ben 10 clean sheet. Attacco a quota 38, con bomber Bortolussi già in doppia cifra (traguardo raggiunto a metà del percorso dopo due stagioni in cui l’attaccante è arrivato in fondo fermandosi a 9). 16 vittorie, 3 pareggi, nessuna sconfitta. I numeri sono numeri e, onestamente, c’è ben poco da dire di fronte a quelli che ha sfoderato, settimana dopo settimana, il Padova in questa prima parte di stagione. Parlano da soli ed esprimono appieno il senso di ciò che è stato finora il cammino biancoscudato imperniato, da un lato, sul duro impegno quotidiano e sulla grandissima disponibilità di ogni singolo giocatore e, dall’altra, sulla cultura del lavoro e sulla maniacale attenzione al dettaglio dell’allenatore Matteo Andreoletti, che, per la prima volta dall’inizio del campionato, è entrato in spogliatoio al termine del recupero vinto 2-1 a Chioggia per complimentarsi con i suoi ragazzi, ma con la premessa, ribadita fino allo sfinimento, che non si è fatto ancora nulla. E’ proprio così, non è banale frase di circostanza. Fin qui il Padova è andato oltre ogni più realistica aspettativa: ha proposto un bel calcio, divertente oltre che efficace, ha saputo soffrire quando l’avversario l’ha buttata sulla fisicità e sulla difesa a oltranza per poi uscire a testa alta con le proprie qualità, è stato in grado di riportare sfide complicate sui suoi binari, di cambiare pelle nell’arco dei novanta minuti a seconda della tipologia di partita. C’è anche da dire che tutto si è incastrato alla perfezione, con l’aiuto di quella minima dose di buona sorte che è sempre utile e che comunque aiuta gli audaci (e il Padova, fin qui, è stato molto più che audace, direi a tratti perfino spregiudicato, senza però macchiarsi mai di presunzione). Il traguardo finale però è ancora lontano, nonostante la distanza di sicurezza di 8 punti sulla diretta concorrente per eccellenza, il fortissimo Vicenza, l’unica squadra del girone A da cui ci si aspettava esattamente il rendimento che ha avuto. E’ davvero un attimo inciampare, incartarsi, perdere certezze (anche se davvero per dilapidare tutto il ben di Dio accumulato ci vorrebbe un suicidio in piena regola non una semplice giornata storta). Questo Padova, entrato di diritto nella storia come il migliore di tutti i tempi, conoscerà prima o poi l’”onta” della sconfitta ma non sarà un problema in sé perdere una partita, sarà il modo di gestirla a fare la differenza. L’umiltà che ha permesso alla squadra di rimanere coi piedi per terra quando fioccavano le vittorie e i complimenti di tifosi e ambiente dovrà trasformarsi nella forza per rialzarsi subito quando sarà ora. Non dovranno mai subentrare l’illusione di avercela fatta, la certezza del primato per quanto consolidato, il pensiero di essere forti e imbattibili solo perché, nel girone d’andata, nessuno è stato in grado di superarci.
E sul fronte del mercato di gennaio, infine, bisognerà andare ancora di più coi piedi di piombo. Perché a costruire un gruppo, a rendere saldo uno spogliatoio, a mettere insieme 26 teste diverse contenendo al massimo gli attriti (e gli inevitabili malumori di chi gioca poco ma contribuisce alla costruzione della settimana e dunque al risultato finale del campo) ci si mette tanto. Tantissimo. A distruggere tutto basta un singolo ingranaggio che si inceppa o si rompe. Un equilibrio che salta. E, di solito, per rovinare una cosa che funziona, basta una frazione di secondo.

6 commenti - 475 visite Commenta

Tifoso a 1/2

Bene, nessuno se lo poteva aspettare e accettiamo di buon grado quanto fatto finora. Quest’anno la differenza la si vede anche in buona fetta della tifoseria che, giustamente, non va ad incensarsi o ad abbellirsi di record e altre menate di questo tipo. Che guardano partita dopo partita senza fare conti o prospetti, gustandosi le vittorie e i punti portati a casa. L’obiettivo è questo: domenica prossima, il resto non esiste. Questo fa molto piacere perchè vuol dire cominciare a crescere in mentalità. Perciò dopo questo girone di andata l’obiettivo è vincere con il Trento

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Tifoso

Tutto veramente bellissimo e inimmaginabile, però no riesco a godere ancora, non ho ancora digerito le due finali, veramente non mi son ancora ripreso… posso dire che in vita non ho mai visto una squadra (un Padova) con cosi tanta fame e voglia oltre ad esprimere un bel gioco e non buttare mai via il pallone. chiedo ai più tecnici un parere su Faedo, per me è fortissimo e starebbe bene in serie B anche da oggi

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DC

credo che il 99% dei tifosi ne abbia passate talmente tante che la scaramanzia ha il sopravvento. due finali perse, campionato buttati via in modo assurdo (col perugia a mio avviso avevamo un vantaggio, in proporzione, più solido…). Spero il mister sappia che non si può mollare un millimetro!!! e sperare che nei periodi di magra (gennaio è sempre stato uno di questi) quelli dell’altra squadra veneta con colori simili ai nostri non ne approfittino troppo…

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Flavio

Ho sentito le dichiarazioni del Sindaco di Teolo in risposta alla nostra A.D. Non so se l’offerta del Calcio Padova sia così incongrua (troppo bassa? … non so far di conto a questo livello) anche perché i programmi alternativi non mi sembrano così ambiziosi da risollevare il Centro Sportivo di Bresseo, anzi, a parte qc angolo di attività, mi pare destinato a decadere ulteriormente. E poi, pensando al territorio, l’indotto di chi lavora nel Calcio Padova e di chi lo frequenta (tifosi, giornalisti) sarebbe un’altra voce a favore del territorio. Vabbè, addio Bresseo.
Faedo è un bel giocatore ma qc passaggio a vuoto lo ha, forse perché quest’anno ha giocato poco. Certamente è il “quarto titolare” della difesa ed è una bella risorsa.
E ora pensiamo a Trento perché a Trento inizia un altro campionato e i -8 del Vicenza saranno OK solo a -2 giornate dalla fine del campionato = matematico primo posto. BUON NATALE a tutti i Partecipanti di questo Blog

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Stefano

Ribadisco. Non e’ che per essere ripresi serva un “crollo “ : bastano dei pareggi rispetto elle vittorie degli avversari e la frittata è fatta
Non dimentichiamolo mai

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francescosolesino

avete sentito bonavina il 2025 sara l anno dello stadio si ma quale 2025 chissa quando lo finiranno

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