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CI STIAMO PRENDENDO GUSTO

La cosa più giusta della splendida giornata di oggi l’ha pronunciata, come spesso capita peraltro, il mio collega Luigi Primon, tra primo e secondo tempo.

Mentre eravamo in pubblicità, infatti, mi ha guardato e ha detto: “Noi pensiamo che il calcio sia un gioco che si fa prevalentemente con i piedi. Invece è tutta testa! Guarda con che personalità e autorevolezza stiamo giocando a Vicenza e tutto perché col Verona siamo riusciti a far nostro all’ultimo secondo un derby che ci ha messo le ali. Quanto fa una vittoria del genere nel morale di un giocatore”.

Ha ragione da vendere, Gigi. Perché in effetti oggi raramente abbiamo passato palla al giocatore più vicino perché non sapevamo cosa farcene e altrettanto raramente abbiamo alleggerito all’indietro per l’incapacità di trovare sbocchi e idee, se non quando stavamo 2-0 e il Vicenza spingeva per cercare di riaprire la partita. Ma lì era un discorso di gestione, non di timore o di poca lucidità.

Il Padova oggi è stato lucido come un killer nell’affrontare il Vicenza e nel portare a casa il secondo successo di fila, peraltro fuori casa (laddove finora era arrivata la miseria di un punto in tre partite) e in un derby tra i più sentiti. Forse il più sentito. La classifica si sta facendo interessante, la manovra comincia ad ingranare e il gioco inizia ad entusiasmare.

Ci stiamo prendendo gusto insomma. Continuiamo dunque ad assaporare questo ricco piatto, affidandoci alle mani dello “chef” Fulvio Pea. Il sapore di questo Padova, finalmente, inizia a sentirsi.

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