Non è facile per me in questo momento trovare anche solo 5 minuti per dedicarmi al blog: sapevo che sarebbe stato così e infatti, nel momento in cui sono rimasta a casa per maternità, ho chiesto comprensione a tutti voi per il ritardo che inevitabilmente avrei accumulato nel tenere curato e attuale questo luogo di discussione. Mi fa piacere che, nonostante la mancanza di puntuale aggiornamento da parte mia, continuiate a parlare tra di voi e a scambiarvi opinioni su questo Padova.
Ordunque: siamo arrivati al tanto atteso mercato. Che poteva essere semplicemente un mercato riparatore e invece rischia di trasformarsi in una vera e propria rivoluzione della rosa. Onestamente questa seconda possibilità mi fa scendere un velo di tristezza e non tanto per le tasche di Cestaro che ancora una volta si ritroverà a spendere e spandere dopo aver detto la scorsa estate di voler contenere i costi, bensì per l’amarezza che avverto nella piazza in questo momento. Come ben sapete, perché ormai mi conoscete, io sono una romantica del calcio, proprio come lo sono tanti tifosi: è vero che si ama innanzitutto la maglia, ma è difficile innamorarsi di una squadra se a gennaio se ne vanno quelli che fin lì avevano fatto meglio (pare possa succedere a Farias che il Chievo rivuole indietro, pare possa succedere anche a Piccioni, il difensore più amato degli ultimi anni, tanto per fare due esempi) e si portano a casa tanti giocatori nuovi, stravolgendo quel che si era fatto fino a quel momento.
Premesso questo, prima di giudicare voglio vedere come va a finire. Come Salvatori e Baraldi si muoveranno. Lascio a voi i commenti, che già avete iniziato a fare. Ci risentiamo presto, spero!
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