Da quando seguo il Padova come giornalista, e vi assicuro che sono parecchi anni, non mi era mai capitato di leggere pareri così discordanti su una singola partita. Su Padova-Livorno di ieri ho letto tutto e il contrario di tutto: c’è chi ha scritto che finalmente si è visto il gioco con Colomba, chi invece ha rimpianto Pea; chi ha manifestato un seppur cauto ottimismo sostenendo che andrà sempre meglio, chi invece ha indossato il consueto abito pessimista ed è dell’idea che con questa squadra e con questa dirigenza non andremo da nessuna parte.
Io non ho visto tutta la partita, mi è stato impossibile, ho potuto vedere solo la sintesi. Ma la mia attuale idea non sarebbe cambiata di molto se avessi visto i novanta minuti per intero e il motivo ve lo spiego subito: penso infatti che ieri sia iniziato per il Padova un nuovo “campionato nel campionato”. E come tutti gli “inizi” si può vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, ma ci vuole tempo per ammirare un prodotto finito. Certo la differenza è che siamo a gennaio e non a fine agosto, ma la sostanza non cambia. Certo Colomba ha avuto un mese di sosta per lavorare con una squadra cui sono stati fatti diversi innesti importanti, ma da che mondo è mondo è giocando che si oliano i meccanismi e ci si conosce meglio, non solo facendo allenamento.
Quindi per Colomba il campionato è iniziato ieri. Si può dargli fiducia o no, ci si può credere o no. La scelta spetta ad ognuno di noi. Ma è solo il tempo che ci darà delle risposte che possano essere spendibili. La squadra indubbiamente è stata rinforzata e ai playoff, così come è adesso, ci può arrivare. Se Colomba sarà bravo nella lotta contro il tempo e farà fruttare al massimo i prossimi quattro mesi, forse il sogno può anche non morire qui. Che ne dite?
P.S.: voglio approfittare del mio blog per ringraziare una collega che stimo molto e che ho avuto la fortuna di conoscere quest’estate a Sky quando ho avuto la straordinaria occasione di commentare le partite di calcio femminile delle Olimpiadi. Si tratta di Martina Angelini, livornese doc e dunque tifosa amaranto che, in occasione di un commento che le hanno chiesto di scrivere alla vigilia della partita tra Padova e Livorno venerdì, ha parlato di me e di mio figlio Donato (che l’estate scorsa quando ero a Sky lei ha più volte accarezzato dal pancino!) lanciandomi la sfida in modo molto simpatico. Ecco, queste son le cose belle del calcio: si può tifare per due squadre diverse e sperare che l’avversaria venga letteralmente seppellita dai gol dei tuoi attaccanti, ma si può farlo con gogliardia e, perché no, pure con un pizzico di sana leggerezza. E allora: grazie Marty! E, già che ci sono, ma come cavolo fate ad essere tra le prime della classe? Sarà mica forte il tuo Livorno! :-))))
P.S. 2: onde non essere fraintesa, il primo PS è un ringraziamento ad una collega e amica e un elogio agli sfottò simpatici, che peraltro utilizzo spesso anche io in trasmissione a Telenuovo per prendere in giro chi tifa un’altra squadra (anche lo stesso Campanale che tifa Cittadella, per intenderci). Non c’è da parte mia alcun riferimento a quel che (non) è successo ieri durante il minuto di raccoglimento per ricordare Piermario Morosini. Ho messo il “non” perché mi pare sia stato ampiamente appurato che, appunto, durante il minuto di silenzio non c’è stato alcun coro degli ultras del Padova contro quelli del Livorno. Dunque polemica inutile. Che non era mia intenzione cavalcare. Scusate la puntualizzazione, ma meglio puntualizzare che non essere capiti! Un abbraccio a tutti e, ovviamente, FORZA PADOVA!
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