Sono le 13.44. Il mio telefonino suona. Sono stesa a letto con mio figlio Donato che non vuol saperne di prendere sonno. Forse avvertiva anche lui nell’aria che stava succedendo una cosa straordinaria. Guardo il display: Vincenzo Italiano. Mia mamma, sentendo il cellulare suonare, entra in camera e prende Donato in braccio per farmi rispondere. Rispondo. Dall’altra parte sento: “Martina, è finita. Sono troppo contento”.
Ci è voluta una vita e mezza ma alla fine il verdetto che tutti aspettavamo è arrivato: al Padova sono stati restituiti, in terzo grado, i due punti di penalizzazione inflitti sia dalla Commissione Disciplinare che dalla Corte di Giustizia Federale per la presunta combine di Padova-Grosseto del marzo del 2010 ad opera dell’allora capitano biancoscudato.
Il Tnas ha finalmente stabilito che Italiano, nel telefonare a Turati, difensore del Grosseto e suo amico, non tentò alcun accomodamento della partita che si sarebbe giocata poche ore dopo tra i biancoscudati e i toscani e ha così deciso di ridurre da 3 anni a 9 mesi la sua squalifica, derubricando il reato da “illecito sportivo” a “condotta antisportiva”. Il risultato è che, appunto, Italiano potrà rientrare in pista a partire dal prossimo 18 marzo e il Padova si è visto restituire i due punti di penalizzazione che gli erano stati tolti per responsabilità oggettiva.
Profondo e rilassante il sospiro di sollievo che abbiamo tirato tutti: umanamente per Italiano, che è rimasto nel cuore di tantissimi tifosi (al punto che c’è già qualcuno che propone al Padova di tornare a farlo allenare da subito almeno con la Primavera!) e pragmaticamente per il Padova che ora si ricatapulta in zona playoff. Zona in cui, ora, si spera di rimanere. Tornando a vincere sul campo!
Dico la verità: son proprio contenta per Vincenzo. Perché c’è più di qualche tifoso che pensa che lui sia un rovina spogliatoi e un caccia allenatori, insomma un autentico rompiballe, passatemi il francesismo. Io invece so per certo che per la maglia biancoscudata ha dato tanto, forse in qualche frangente perfino troppo, senza che questo grande attaccamento alla causa gli sia stato riconosciuto fino in fondo. Non meritava la squalifica di 3 anni ed è giusto che il mese prossimo possa rientrare nell’unico mondo che lo fa sentire davvero felice e realizzato dal punto di vista professionale: il calcio. Non so se potrà ancora dire la sua come giocatore, anche se l’ho sentito talmente motivato che penso che se scendesse in campo domani correrebbe più forte di tutti, pur essendo fermo da un anno! Di certo nel Padova un posto per lui ci sarà. E, come ha detto lui alla fine dell’intervista che ha rilasciato a Telenuovo poco dopo la sentenza del Tnas, “è giusto così”.
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