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NON PUO’ FINIRE COSI’

Fabio, in uno degli commenti del post precedente, ha scritto che, se questo campionato del Padova terminasse ancora con i playoff mancati di un soffio per colpa dei risultati conseguiti nelle ultimissime giornate, non sarebbe colpa di un "destino mascalzone", come avevo scritto io nel commento precedente al suo, bensì del "solito Padova di Cestaro" che, in pratica, fa e disfa perchè non è capace di mantenere un rendimento costante dall’inizio alla fine del campionato. 

Cosa posso dirti, Fabio: hai senz’altro ragione se guardiamo alle tante partite che i nostri potevano vincere e si sono lasciati sfuggire per leggerezza, scarso mordente o qualche disattenzione di troppo. Ce ne sono state nella prima parte della stagione in corso, non è possibile negarlo. Così come non è possibile negare che, nei passati tornei, siamo arrivati alle ultime battute in qualche caso spompati in qualche altro con poche idee di riserva nel gioco.

Stavolta però mi sento, in tutta onestà, di dire che non è questo il caso. La squadra è viva e sta lottando. Fisicamente chi gioca corre e resiste con tonicità fino al novantesimo. E pure l’allenatore sta trovando, di volta in volta, soluzioni diverse (prima il 4-3-1-2 poi il 4-2-3-1) per far rendere al meglio il materiale umano che ha a disposizione, sopperendo così agli infortuni che continuano a piovergli addosso come mattoni (prima Gasparello, poi Varricchio, oggi Bovo e Donadoni, per non parlare di Rabito e Falsini). Proprio per questo motivo, nonostante con la Spal sia arrivato solo un pari e non la vittoria che ci voleva per fare il balzo in avanti, sono tuttora convinta che ce la possiamo fare e anche alla grande a centrare i playoff. E interpreto il fatto che le altre dirette concorrenti abbiano pareggiato non come un’occasione persa ma come un segno che il destino ci sta aspettando per farci una bella sorpresa, ‘sto giro! 

Sarò ingenua, credulona o forse semplicemente ottimista. Ma questo è quel che sento, a differenza degli anni scorsi in cui continuavo ad aggrapparmi alle speranze che mi rimanevano ma, in cuor mio, sapevo che non sarebbe finita bene.

Fino a che la matematica non mi sbatterà sul muso una verità diversa, non mollerò nemmeno io!    

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