Alzi la mano chi si aspettava Pescara e Sassuolo prime in classifica dopo due giornate. Sicuramente nessuno. Nel precampionato si è parlato di Torino e Sampdoria. Di Livorno. Di Bari. E di Padova. La classifica che si è delineata invece, anche se sono passati solo 180 minuti, riserva già due belle sorprese.
Certo tutto può cambiare, siamo solo all’inizio e, sicuramente, alla distanza i valori delle grandi emergeranno. Ma il responso di questa seconda giornata ribadisce una volta di più il concetto che per il Padova non ci sarà niente di facile in questa stagione. Il mercato che ha fatto il direttore sportivo Foschi è stato importante, anzi importantissimo, tanto più che ieri è arrivata pure la ciliegina sulla torta Cacia, ma niente ci è dovuto. Non è che perché abbiamo preso giocatori forti, facendo grandi investimenti, di sicuro saremo protagonisti.
Bisognerà sempre dare il massimo sotto tutti gli altri profili e la sfida contro la Reggina ce lo ha insegnato una volta di più. La squadra amaranto, quest’estate, di movimenti di mercato ne ha fatti pochissimi ma l’anno scorso è arrivata in semifinale playoff. E all’Euganeo stasera ha dato molto filo da torcere ai biancoscudati, mostrando molte qualità. Così come Sassuolo e Pescara, appunto, le attuali capoliste della serie B.
Chiudo questo post con un pensiero per Vincenzo Italiano. Si rincorrono in queste ore le voci che lo vorrebbero in partenza per Torino. Io, in cuor mio, spero che rimanga. Dal Canto non è allenatore che cambia facilmente: quando trova una sua fisionomia di squadra, difficilmente si affida a staffette e turnover, a meno che non ci sia una ragione particolare per farlo. Quindi ora è il momento di Omar Milanetto. Ma di uno come Vincenzo Italiano io non mi priverei mai perché di sicuro una "ragione particolare" per metterlo in campo al più presto l’allenatore la troverà. E se non sarà a Cittadella, di sicuro sarà in un’altra gara non troppo in là nel tempo. Se saprà aspettare il suo momento, di sicuro ‘Vince’ farà vedere le cose stupende dell’ultima parte della passata stagione. L’allenatore è con lui e non contro di lui. E quando l’allenatore ‘ti vede’ è solo questione di tempo.