Sei punti in due partite. Il Padova ha rispettato pedissequamente la tabella di marcia che si era prefissato all’indomani della sconfitta in casa del Cesena battendo l’Ascoli all’Euganeo ed espugnando oggi pomeriggio il campo dell’AlbinoLeffe.
Non sto qui a dilungarmi sui "se" e i "ma" che devono verificarsi domenica prossima nell’ultima giornata di campionato affinchè il Padova agguanti i playout e si giochi così quest’ulteriore possibilità di salvarsi. Per ogni dettaglio vi rimando all’articolo in homepage scritto da Marco Campanale con tutti i possibili incroci e l’elenco delle partite da cui il nostro destino principalmente dipende (ovvero principalmente Ancona-Mantova, Frosinone-Triestina e Salernitana-Vicenza).
In questa sede mi preme piuttosto sottolineare, a farlo con un evidenziatore particolarmente luminoso, che fino a questo momento il Padova ha portato a termine la parte "facile" della sua rincorsa alla salvezza. Ascoli e AlbinoLeffe non hanno giocato alla morte, perchè già abbondantemente appagate dall’obiettivo raggiunto. Non ci è voluto il 110 per cento del Padova per avere la meglio.
Domenica prossima contro il Brescia che vuole i 3 punti per andare in A e il 4 e il 12 giugno (le date dei playout) sarà tutt’altra musica. Sarà partita vera. All’ultimo sangue. E’ qui che il Padova deve dimostrare di poter fare il salto di qualità. Di aver superato le proprie profonde difficoltà.
Contro il Brescia potrebbe anche arrivare una sconfitta se il Mantova non vince ad Ancona, ma sarebbe deleterio per la squadra affrontare le due partite che valgono l’intera stagione con una sconfitta sul groppone e l’immagine davanti agli occhi dell’ennesimo avversario che festeggia una promozione allo stadio Euganeo.
Perciò il Padova questa settimana davvero deve darci dentro. Non ci sono più prove d’appello. Da qui alla fine ogni passo può essere quello che va nella direzione giusta oppure porta inesorabilmente e irrimediabilmente in quella sbagliata.
Non sarà facile ma qualche buon motivo per sperare, in mezzo al buio, c’è e risponde ai nomi di Vincenzo Italiano, tornato ad essere il faro e la guida del centrocampo (oltre ad un infallibile "bomber"), Francesco Renzetti, il cui rientro dall’infortunio in questo delicato momento è a dir poco provvidenziale, e, udite udite, Andrea Soncin. Sì, il Cobra di queste ultime settimane ha tanta voglia di mordere e questo potrà fare la differenza.
Poi ci sono i soliti, quelli che non hanno mai mollato, vedi Cuffa, anche oggi a segno dopo essere partito dalla panchina, e "pendolino" Bonaventura.
Non è ancora il caso di disperare, no?