A CREMONA SENZA DI NARDO, DI VENANZIO E BOVO…

…. ma con un Federico Amenta in più nel motore!

Chissà: magari sarà lui (il centrocampista arrivato la scorsa estate dal Celano ma utilizzato pochissimo per una serie infinita di infortuni) l’uomo in più, quello che prenderà per mano questo Padova e lo trascinerà fuori dall’incubo in cui è ripiombato dopo la sconfitta casalinga con la Pro Sesto. Non è ancora dato saperlo: Sabatini deciderà all’ultimo se utilizzare lui a centrocampo al posto dell’infortunato mediano mestrino oppure rinnovare la sua fiducia a Mazzocco, che però esce da una settimana travagliata a causa di un ginocchio infiammato. Di certo c’è, intanto, che sarà Music a prendere il posto sulla corsia di sinistra della difesa dell’infortunato Di Venanzio.

In questo momento, comunque, l’importante è che la squadra capisca che c’è davvero bisogno di tutti e che i tre punti a Cremona contano più di qualunque altra cosa: chiunque nella rosa può trasformarsi nel jolly vincente, magari anche giocando solo pochi minuti. Basta un recupero, un tackle fatto bene, una giocata, un lancio, un assist, persino una svirgolata, se poi arrivano i gol e il risultato saremo tutti più contenti e la fiammella dei playoff rimarrà accesa altri sette giorni…

Insieme alla speranza che Foggia e Foligno la smettano di inanellare un miracolo dietro l’altro! 

 

IL SOLITO AGGHIACCIANTE E SCONCERTANTE COPIONE BIANCOSCUDATO

 

Inutile negarlo. Ognuno di noi, alla vigilia della partita con la Pro Sesto, ha pensato almeno per un secondo alla maledizione di fine stagione, che colpisce il Padova con regolare e agghiacciante puntualità da qualche anno a questa parte. Vuoi vedere che non è un caso che, alla terzultima di ritorno, anche stavolta si incontri una formazione di medio bassa classifica, dopo che due anni fa le abbiamo prese dal Lumezzane e l’anno scorso dal Pizzighettone? Sì, lo ammetto: l’ho pensato anche io, ma solo per una frazione di secondo, perchè ho voluto credere con tutta me stessa che stavolta non sarebbe andata così. Che questo Padova, galvanizzato dalla cura Sabatini, sarebbe stato diverso, più forte di una stupida cabala e di una formazione con un decimo delle sue qualità.

Invece eccoci qui, appesi per il quinto anno di fila ad un filo per continuare a sperare nei playoff. Eravamo quarti, siamo sesti. Eravamo davanti con il coltello dalla parte del manico e lo abbiamo consegnato nelle mani di Foggia e Foligno, dicendo loro: prego, accomodatevi. Sì, è vero, l’angolo da cui è nato l’1-0 della Pro Sesto non c’era, il secondo gol è stato frutto di una casualità, il Padova ha scheggiato un palo e poteva segnare in almeno tre occasioni. Ma i biancoscudati visti oggi non hanno certo brillato. Allora mi chiedo e vi chiedo:   

Perchè questo Padova non riesce mai ad andare fino in fondo? Perchè precipita sempre sul più bello che si era allontanato dal burrone?  

ULTIME DA BRESSEO: SABATINI PREFERISCE IL 4-3-3, MAZZOCCO KO

Alla fine, domani, sceglierà il 4-3-3. Carlo Sabatini lo ha detto chiaro e tondo oggi, al termine dell’allenamento di rifinitura. "Il 4-2-3-1 che ho provato giovedì contro la Vigontina, con un centrocampista in meno e Muzzi dietro a Varricchio – ha sottolineato il tecnico biancoscudato – è un assetto più offensivo che utilizzerò eventualmente nella ripresa se avremo assoluto bisogno di fare gol". Contro la Pro Sesto (fischio d’inizio alle 15) si partirà dunque con il 4-3-3 e Muzzi in panchina: in porta ci sarà Cano, in difesa Mastronicola, Cotroneo, Faisca e Di Venanzio, a centrocampo Bovo, Gentile e Crovari, nel tridente Rabito, Varricchio e Baù.

Non ci sono buone notizie sul fronte di Stefano Mazzocco: il centrocampista di Chiampo si è sottoposto ad una risonanza magnetica al ginocchio destro che ha evidenziato un’infiammazione. Dovrà dunque rimanere a riposo per qualche giorno e non sarà della partita domani all’Euganeo.    

MUZZI FOREVER

 

Roberto Muzzi è uscito allo scoperto.

Esternando tutta la sua voglia di tornare ad essere quello che per il Padova era all’inizio del campionato: un leader indiscusso, in campo e fuori. Nessun tifoso ha dimenticato i gesti tecnici dell’attaccante, che hanno permesso al Padova di fine settembre, ottobre e novembre di macinare bel gioco e vittorie. Tant’è che tutti, in quest’ultimo periodo, si sono insistentemente chiesti come sta e se sarà in grado di tornare ai suoi livelli in tempo utile per le partite che contano.

Be’, al richiamo dei tifosi, Robertone ha risposto "presente", mettendosi con la massima disponibilità a disposizione del nuovo allenatore, col quale ha stabilito un feeling incredibile fin dai primi istanti, contrariamente a quanto è stato con Ezio Rossi: pian piano sta trovando sempre più spazio (prima dieci minuti, poi venti, a Foggia l’intero secondo tempo e l’assist per il pari di Varricchio) e lo smalto dei tempi migliori, con giocate che ricordano tanto quelle di inizio campionato.

La palla recuperata al limite dell’area in tackle scivolato nell’esordio di campionato contro il Monza all’Euganeo che fruttò pochi istanti dopo il 2-0 di Varricchio; la fulminea sgroppata sulla fascia destra a Cittadella, al termine della quale mise in mezzo per Bovo una palla sulla quale era scritto: "basta spingere"; il 3-1 in contropiede contro il Venezia da bomber di razza, il colpo di testa dell’1-0 contro il Verona, finito, tant’è stato bello, nella parte finale della nuovissima sigla del nostro telegiornale (fateci caso…). Ecco: tutto questo vogliamo rivivere in questa ultima parte del campionato. Per arrivare ai playoff e giocarci questa benedetta serie B con tutti i nostri assi nella manica. Su tutti, l’asso piglia tutto: Roberto Muzzi.      

AVEVA RAGIONE SABATINI: IL FOLIGNO NON E’ MORTO

Un pari a Foggia è grasso che cola ed era il risultato sul quale ciascun tifoso biancoscudato avrebbe messo la firma per l’insidiosissima trasferta del Padova nel catino dello "Zaccheria", in un clima reso ancora più ostico dal divieto di trasferta imposto ai supporters padovani. Ancora una volta Varricchio (e sono 13!!!) e compagni hanno dato prova di grande carattere, reagendo da vera squadra alla doccia fredda di Biancone, a segno dopo appena 12 secondi e tenendo così contemporaneamente il quarto posto e la distanza di due punti dai "satanelli" di "Nanu" Galderisi. Ha però colpito, nella domenica che ha visto il Padova portare a casa il quarto risultato utile consecutivo della gestione Sabatini (tre vittorie e un pareggio), il successo del Foligno in casa della capolista Sassuolo. Ormai tutti, me compresa, erano convinti che la formazione di Bisoli fosse al capolinea, appagata dallo straordinario campionato fin qui sostenuto da matricola della C/1. Invece no: Segarelli e i suoi amici hanno sbattuto ieri i pugni sul tavolo dei playoff, sorpassando proprio il Foggia e rientrando di prepotenza nella griglia che conta. Hanno così dimostrato che per il quarto e quinto posto sono ancora in corsa anche loro, come aveva sottolineato all’inizio della scorsa settimana proprio l’allenatore biancoscudato Carlo Sabatini, parlando di "possibile colpo di coda degli umbri". 

I playoff non sono dunque ancora in cassaforte, anche se la marcia che il Padova sta compiendo per raggiungerli è quella giusta, avvantaggiato dal fatto di essere davanti alle altre due concorrenti. Tre partite alla fine e tutto ancora da decidere. Ci vorrà il miglior Padova ancora per tre settimane, a cominciare dalla partita in casa di domenica contro la Pro Sesto.   

UNA SPLENDIDA GIORNATA: QUARTO POSTO DA SOLI, PLAYOFF SEMPRE PIU’ VICINI

Vasco Rossi l’avrebbe definita una splendida giornata, Fabio Concato, una domenica bestiale. Non importa come la si chiami: la domenica di Padova – Pro Patria ha consegnato ai tifosi biancoscudati la terza vittoria di fila nelle tre partite della gestione di Carlo Sabatini e il quarto posto solitario in classifica.

Quattro partite al termine e playoff sempre più vicini dunque: non è male arrivati ad un punto del campionato in cui, negli anni scorsi, i giocatori erano purtroppo già scoppiati da un pezzo. Anche ora i biancoscudati scoppiano…. di salute però, sia mentale che fisica: dal primo minuto al novantesimo corrono come forsennati e non mollano mai la presa, rimanendo uniti anche quando ci sono i momenti di difficoltà.  

Domenica c’è il Foggia allo Zaccheria: sarà una bolgia infernale sì ma dalla quale QUESTO Padova può davvero uscire con un risultato positivo.

O no?

LA QUOTA PLAYOFF: QUANTI PUNTI SERVONO PER ARRIVARCI?

Cinque giornate al termine e una sola grande speranza: che il Padova centri, finalmente dopo cinque anni, quell’obiettivo per il quale l’estate scorsa il presidente Marcello Cestaro, per l’ennesima volta, non ha badato a spese.

La domanda sorge spontanea: quanti punti serviranno ai biancoscudati per garantirsi il quarto o il quinto posto nella griglia degli spareggi promozione? Uno sguardo al calendario: il Foligno ha indubbiamente il finale di stagione più duro, perchè deve incontrare le prime tre (Cittadella, Sassuolo, Cremonese) più il Venezia e la Pro Patria. Padova e Foggia invece, quarte a pari punti con gli umbri, oltre a incontrarsi nello scontro diretto dello stadio Zaccheria nella domenica delle elezioni (13 aprile), saranno chiamate, rispettivamente, a tre partite in casa e due fuori e, viceversa, due in casa e tre fuori.

Come finirà? E soprattutto, alla luce del fatto che l’anno scorso al Grosseto bastarono 62 punti per andare in B direttamente e a Venezia e Monza 54 per soffiare al Cittadella il quarto e quinto posto (Cittadella che arrivò a sua volta a 54 lunghezze ma venne escluso per la peggior differenza reti), potrebbero al Padova bastare le tre vittorie in casa contro Pro Patria, Pro Sesto e Cavese per raggiungere quota 56 e togliersi così il pensiero?

Dite la vostra, vi aspetto con calcolatrice e statistiche alla mano! 

SEMPLICEMENTE… IMMENSO

 

 

Giù il cappello.

Finalmente un Padova bello da vedere, bravo a sfruttare le sue straordinarie qualità e cinico al momento giusto. Finalmente un altra domenica di quelle memorabili, da ricordare per anni e anni.

Inutile nasconderselo: questa squadra è trasformata. Sabatini ha toccato i tasti giusti, tirando fuori dai giocatori le motivazioni che sembravano ormai perdute. Con questo spirito si può andare lontano, lontanissimo: sta alla squadra ora non mollare e non infrangere il sogno che si è riacceso sul più bello.

Come dice Cestaro: forsa ragassi!!! Avanti così.

UMILTA’, CARATTERE ED ENTUSIASMO: LA RICETTA PER VINCERE

 

Parole dette con il cuore, sguardo dritto e stretta di mano vigorosa, particolare che nelle persone apprezzo sempre tantissimo. Già nel giorno in cui si è presentato, in punta di piedi, Carlo Sabatini mi ha fatto un’ottima impressione. Figuriamoci adesso che il suo entusiasmo e i suoi buoni propositi si sono trasformati in una bella e importante vittoria per il Padova!

Abbiamo sofferto, d’accordo, da morire e penso sia un po’ il destino di questa piazza. Però si è vinto con il cuore, con il carattere e con quel cinismo che sempre era mancato nell’ultimo periodo della gestione Rossi: finalmente i giocatori più esperti (su tutti Varricchio che sta diventando sempre di più un punto di riferimento irrinunciabile per questa squadra!) hanno messo a frutto tutto il proprio bagaglio, tenendo palla, facendosi fischiare fallo, perdendo secondi preziosi. Ora il futuro si fa un po’ più roseo, anche se comunque non bisogna commettere l’errore di abbassare la guardia. Sabatini ha però ora dalla sua parte una vittoria che fa morale e dunque le condizioni ideali per continuare a far crescere questo gruppo. Avanti così, la luce si è riaccesa. E soprattutto…. BENTEGODI, STIAMO ARRIVANDO