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IL LIBRETTO

Era una vita che non ne vedevo uno.
Una settimana fa l’ho rivisto in una bottega del centro (…), ma sono rimasto impassibile per il rispetto che porto alla sua età.
Avendo un po’ di tempo da spendere, ho fatto qualche telefonata.
Beh non proprio “qualche”, ma almeno una decina, e ben “mirate”.
In più ho fatto una visita confidenziale ad un “gestore”.
Credevo che “il libretto” fosse stato ucciso dai supermercati, invece ho scoperto che è sopravvissuto e, purtroppo, è tornato a proliferare.
Un segno dei tempi che corrono.
La mia memoria ha fatto un salto all’indietro ed ho ricordato quelli di famiglia.
Erano tre.
Uno con la copertina nera per la Bruna, uno con la copertina tipo “marmoreo” per Elia ed uno cartonato per Vergilio (Virgilio).
La Bruna era “la latàra”, Elia “el salumier”, Vergilio (Virgilio) “el frutaròl” (che essendo semi-analfabeta, ci rimetteva un sacco di soldi perchè doveva usare la memoria vergognandosi di non saper (quasi) scrivere, quindi quando lo faceva in solitudine, molte cose gli sfuggivano).
La base di tutto era il rapporto fiduciario perchè “il libretto” era UNO ed era detenuto dal venditore.
I primi giorni del mese, una decina di giorni circa, si pagava in contanti, poi era solo un “par piasèr segna o nota”.
La mia memoria, quindi anche i dettagli, finiscono qui.
Ho consapevolezza che nessun Under ’60 avrà capito il senso di questo Topic, quindi siamo perfettamente nella norma e nella tradizione di questo Blog subliminale.

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