Sì dai, è solo Rock ‘n Roll e i suoi “derivati”
No, gli antenati sono decisamente diversi e magari più autorevoli ed elitari.
Ammetto che con l’età sono diventato generalmente un po’ REVISIONISTA (…) e se sento o leggo concetti o frasi come: “La Musica può cambiare il Mondo” oppure “La Musica rende più sopportabile la Vita”, “La Musica aiuta a formare le coscienze”, mi viene da aggrottare le ciglia e le rughe della fronte si contraggono, dandomi un aspetto ancora più vetusto.
Però resisto, non voglio, non posso, non debbo imbozzolarmi, non voglio ritornare “pupa” (vedere il ciclo della seta-n.d.g.).
E’ anche vero che una song come “Blowin’ in the Wind”, suonata da tre acustiche nei giardini della Campagnola, con in mano la traduzione letterale su un foglietto a quadretti che un amico americano della mia “banda” aveva tradotto per noi, “qualcosa” in me spostò.
Suggestione?
Può darsi anche quella, ma la suggestione “ferisce” e la ciccatrice (se mai arrivasse) è sempre molto sensibile.
Oppure quando Joan Baez e Dylan cantarono di fronte a Martin Luther King, durante la storica Marcia per i Diritti civili nel 1963, “When the Ship Comes in” (poco conosciuta in Italia dai non dylaniani totali), un altro pezzetto dei miei mocciosi sedici anni si staccò per sempre, in modo irreversibile.
Allora è vero che CERTA musica “cambia” le coscienze?
No, a mio parere no, ma aiuta a fare un percorso difficile.
Adesso uno si alza in piedi e dice: “…ma all’operaio della fonderia frega niente di Dylan…!”, gli direi semplicemente che magari si consola con “Bandiera Rossa”.
“E al contadino dell’Agro Pontino che si alza alle quatto del mattino per bruscàr la vegna (credo che nell’Agro Pontino non ci siano molte vigne-n.d.g.) sai quanto si consola con Dylan?!”.
Va bòn, se proviene da una famiglia “nostalgica” può sempre farlo con “Faccetta Nera”.
Attento a non “incartarti” Gazza…
Bene se è per quello non sono convinto che “Another Brick in the Wall-parte 2” abbia avuto molta influenza sui movimenti studenteschi.
Il disco è del 1979, cioè dopo il ’68 e il ’77, quindi ti puoi immaginare l’influenza.
Qui se mai è avvenuto l’inverso: fatti sociali, specie giovanili, in qualche modo “ispirano” i musicisti che fissano in un semplice giro di accordi ed un testo sintetico, alcune parole d’ordine che diventa più facile ricordare.
E se sai ricordarti di ricordare, la tua mente (con coscienza allegata) lavora meglio.
E’ un fatto.
E poi la Musica è un’Arte, e come tutte le Arti (con rare eccezioni) è contro l’odio e la cattiveria e quindi “bendispone”.
Chi ha una coscienza e uno “spirito” bendisposto anche da altre strade, mi pare ovvio.
Pau “Pablo” Casals, uno dei più grandi violoncellisti di ogni tempo (conosciuto), soleva dire della Musica: “La Musica scaccia l’odio da coloro che sono senza Amore. Dà pace a coloro che sono in fermento, consola coloro che piangono”.
Ingenuità di un’Artista chiuso (?) nel suo mondo armonico, armonioso?
Mah, non sarei così drastico.
Per la verità ci sarebbe anche Friedrich Nietzsche, non proprio una mammoletta, che ha ha affermato: ” Senza Musica la vita sarebbe un ERRORE…(un errore!)”.
E per finire Frank Zappa: ” Senza la musica per decorarlo, il tempo sarebbe solo una noiosa sequela di scadenze produttive e di date in cui pagare le bollette”.
Scrivendo mi sono fatto un’opinione “sintetica”: ” La Musica può cambiare il singolo, cambiare il mondo mi pare un pochino più difficile”.
Però che palle senza la Musica.
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