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BECKET e il SUO RE ( e UN UOMO per TUTTE LE STAGIONI)

Scartabellando (scartabellando?!?) tra le centinaia di miei film mi sono capitati tra le mani questi due film usciti alla metà degli anni ’60 circa.
Li vidi che ero poco più che ventenne, ma “l’imprinting” che ne ricevetti ha sempre frullato per la mia testa.
Non ho molta voglia di riassumere il contenuto dei due film (Wikipedia lo fa già adeguatamente) e poi mi interessa soprattutto fare solo qualche considerazione generale.
Essendo “Un Uomo per tutte le Stagioni” (Tommaso Moro-Thomas More) piuttosto malandato mi sono riguardato “Becket e il suo Re” sforzandomi (cosa non semplicisima) di “sentirmi” com’ero quando lo vidi la prima volta.
La sorpresaè stata, con le dovute proporzioni, che il senso ETICO (pur trattandosi di un film) di Thomas Becket, prima crapulone e compagno di scorribande del re, poi integerrimo Arcivescovo di Canterbury fino a farsi uccidere per non cedere ai pricipi del suo mandato, di riflessioni me ne ha fatte fare a iosa.
Mi sono rifiutato di fare comparazioni con l’attualità e penso di non dover nemmeno dare una spiegazione del perchè, tanto esse appaiono evidenti.
Insomma ho provato ancora un certo positivo turbamento di fronte alle FIGURE ESEMPLARI, “modelli”, ovviamente mosto laschi, per ognuno che voglia comparare se stesso con quelle, spesso inarrivabili figure.
E lì il “discorso” si è allargato a Falcone che accetta un incarico SAPENDO CON CERTEZZA che morirà. Idem per Borsellino. Poi ho pensato a Peppino Impastato dei “Cento Passi” e l’Avvocato Ambrosoli dell’ “Eroe Borghese” (vicenda Sindona) e altri ancora che qualcuno di voi potrà aggiungere.
Il senso di quanto sopra?
Semplicissimo.
Qualsiasi cosa mi accada mi vien da pensare a loro, e adoro questa mia “ingenuità”.
Buone Feste a tutti voi (familglie annesse anche se per loro fortuna non mi conoscono).
🙂

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