Claude Lévi Strauss, uno dei più grandi antropologi del XX° Secolo, spero mi perdonerà per la storpiatura di uno dei suoi libri più famosi.
Chi lo volesse, lo posso prestare, ma lo sconsiglio a chi non avesse una vera passione per a materia, ma la solita benemerita Wikipedia basterà a farsi un’idea.
Adempiuto il dovere “politicamente corretto”, passiamo al resto.
Nella guerra tra politicamente corretti e scorretti, io Nino Gazza Gazzini mi sono sempre trovato coi primi, e mi ci trovo pure adesso, ma con non poche “angosce”.
Il “troppo stroppia (ingolfa)”, quando non cade nel ridicolo involontario, vale per tutti.
Di per sè poco mi fregherebbe che la sindachessa di Madrid abbia deciso che i tre Re Magi saranno interpretati da donne nella festa del suo paese.
Già è difficile interpretare la veridicità di quell’evento, per non parlare d’altri, ma qui siamo ala falsificazione della “storia” (virgolette d’obbligo).
Basta una nozione superficiale, la mia, per sapere che SE, e dico SE, quei tre re magi sono esistiti erano inequivocabilmente uomini.
Lo sa anche la sindachessa di Madrid, ma lei forza la storia per un astruso omaggio alla “parità” sfiorando, centrando, il ridicolo.
Il “politicamente corretto” è uno strumento comunicativo GIUSTO, ma da maneggiare con cura.
Assieme a questo leggo che in alcune Università americane (no dico Università dove il confronto di idee diverse è il pane e il sale del sapere…) si vorrebbe mettere all’indice il Cap.Achab del Moby Dick per la crudele pervicacia nella caccia alla balena bianca, sua ossessione metaforica e altri straordinari testi perchè “scorretti”.
No così non va, e il casino culturale ha già sfondato le porte.
Quando toccherà a Cèline, “scorretto” e di destra, e al suo “Viaggio al Termine della notte”?
E’ confusa, foriera di sicura nevrosi depressiva, la cruenta guerra dei pasdaràn delle due fazioni: deprecabili, specie in politica, gli “scorretti”, incoscienti , involontari autori di un “boomerang sicuro” quelli della fazione “corretta”.
Non ho un’idea intermedia perchè se pronuncio il termine “buonsenso”, so di usare un termine ormai quasi incomprensibile.
Sì, sono ancora un umano 1.0.
Sono appassionato di cinema e uno dei miei attori preferiti è stato Robert Mitchum.
Un attore dichiaratamente razzista al punto da rifiutare la parte in “La Parete di Fango” per non recitare col nero Sidney Poitier.
Non ho smesso di guardare i suoi film, anzi ne ho visto una decina negli ultimi mesi.
Se fosse stato in lista per qualche carica civica o politica non lo avrei votato.
STOP.
E la pornostar “vintage” Karin Schubert, una professione assai poco schizzinosa, che in oltre ottanta film si è sempre rifiutata di fare “performances” con i neri?
Sempre saputo, ma ho smesso di “sbirciare” i suoi film (termine politicamente corretto) solo quando ha smesso la professione.
Tutta la comunicazione del pensiero, specie diverso dal proprio, diverrà quasi impossibile e la nuova Torre di Babele è già arrivata al quarto piano.
Estote parati.
Buon proseguimento d’anno.
POSTILLA
Incuriosito dal suo successo commerciale, ho visionato “Quo Vado” di Checco Zalone.
Una “summa” ironica, riuscita nella gran parte, non tutta, tra “scorretti” e “corretti”.
Dove voglia collocarsi Zalone è chiaro, ma non importante.
Fatevi un’idea, soltanto un’idea, ma vostra perDio.
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