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“…NON C’E’ NIENTE DI CUI AVER PAURA…”

Qualsiasi appassionato di Cinema, magari un tantinello cinefilo, non potrebbe ignorare l’origine di questa frase tratta da un discreto film.
Una discreta comedy in ambiente sportivo, il Football Americano in questo caso.
Per onor del vero, quando la frase viene pronunciata la prima volta, Warren Beatty chiede a Julie Christie che si imprima nella mente anche i suoi occhi.
Questo l’incipit, lo spunto, lasciando perdere gli occhi e l’ambigua iridologia.
Alora è vero o no che “non c’è niente di cui aver paura”?
Sono tentato di dire di sì, probabilmente per l’overdose di timori locali, nazionali, continentali e mondiali che “teoricamente” tendono ad elidersi e non a sovrapporsi (sociologia d’accatto-n.d.g.).
Non perchè teoricamente non possano “sovrapporsi”, ma è il nostro meraviglioso cervello che quando percepisce d’essere vicino all’overdose, RIMUOVE l’eccesso e lo depone in un luogo inacessibile allo stato cosciente.
Sento già l’eco del contraddittorio, magari con qualche inopportuno sberleffo: prova ad essere ad Aleppo, o uno Sciita nell’area di quei lucidi folli dell’ISIS, grandi giocatori sullo scacchiere delle paure, o su un barcone partito dalle coste libiche o essere un nigeriano oggi.
Secondo voi quelle cose non le so? ma non c’entra: e a VOI che mi rivolgo e ripeto la mia convinzione che “…non c’è niente di cui aver paura…”.
Nel breve non saprei, ma nel lungo o meglio lunghissimo periodo di sicuro.
Chiedere a Charles Darwin per referenze.
Hi guys!

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