Torna al blog

QUETZACOATL, MOTECUHZOMA, CALVINO & STEPHEN

In principio fu una discussione con un caro amico, molto colto, serio.

Il contendere fu la scoperta di alcuni esopianeti, lontanissimi, ma “simili alla nostra Terra ed a quel punto  espressi una mia opinione sugli “alieni”, in questo concordando con Sthepen Hawking che a domanda rispose: “credo che forme di vita aliena esistano su altri pianeti, ma facendo violenza al mio famelico desiderio di conoscenza, QUELLI preferirei proprio non incontrarli”.

Credo che un fisico, astrofisico e chi più ne ha le metta, della qualità di Hawking avesse le sue buone ragioni per affermare una cosa simile e non certo a beneficio dei social.

E qui il mio amico Don Masino ebbe una reazione inusitata nei nostri 15 anni di amicizia e di serie discussioni e mi rispose: “… ma ti puoi figurare se delle intelligenze (?!) che sono in possesso di una tecnologia che permette loro di viaggiare alla velocità della luce o oltre, viene sulla Terra  per fare, che so, una guerra? No Nino stavolta dissento fermamente…”.

Io provai a dirgli che scienza ed etica, storicamente, non erano sempre andate pari passo sulla Terra, e che una civiltà evoluta non è automaticamente sinonimo di bontà e la morale non segue la tecnologia e che grandi poteri esigono grandi responsabilita e grande statura etica.

Agiunsi che le nostre ricerche sulla vita in altri pianeti potrebbero non essere solo la ricerca di un possibile TRASLOCO e che, almeno sulla Terra, la copertura perigliosa di grandi distanze per quel tempo (diciamo dal 1500 in poi) avevano come finalità primaria la COLONIZZAZIONE.

Tentai, senza successo, una battuta: “… in fin dei conti “l’alieno” Covid-19 sta tentando di colonizzarci per sopravvivere e purtroppo ci sta riuscendo”.

Il discorso finì lì.

Ripensndoci il giorno dopo vidi casualmente una  delle famose INTERVISTE IMPOSSIBILI di Italo Calvino con Montezuma, l’ultimo imperatore degli Aztechi.

Le Interviste Impossibili era un pregevole programma di Radio2 a metà degli anni ’70 dove la “crema” dei veri intellettuali dell’epoca faceva la sue “Intervista Impossibile ad un personaggio storico.

Un passo indietro e qualche riflessione impossibile su Montezuma la faccio io.

Probabilmente Montezuma scambiò il biondo hidalgo (sì gli spagnoli possono essere biondi…) Hernàn CORTEZ  per il dio Quetzacoatl (il serpente piumato) ritornato sotto altre sembianze, grande errore e tutti sanno come andò a finire.

Eccolo allora “l’alieno” di Hawking, non ci vuole tanto ad immaginarlo, non l’estetica, ma la sua “morale”.

Arriva con una decina di navi e 500 soldatacci da galera, se ne va in giro sul dorso d’un animale sconosciuto (cavallo), corazza, elmo e archibugio che spara “divine” (e mortali) saette

I “terrestri” gli offrono la pace e lui risponde che vuole ORO, tanto oro e argento.

I “terrestri” pregano e i sacerdoti al seguito di Cortez vogliono convertirli alla loro religione.

Pentitevi e battezzatevi!

Ma sono la soldataglia di Cortez l’arma più letale: BASTA CHE RESPIRINO E FANNO DANNI

Ogni virus è una condanna a morte.

I “terrestri” di Montezuma non hanno gli anticorpi e il nuovo dio si fa strada a colpi di vaiolo, sempre invocando che solo l’ORO, tanto oro può salvali.

Gli “extraterrestri” che arrivano dal mare sono lì per la fame, la loro terra sta esaurendo le risorse e loro hanno bisogno di colonie da sfruttare.

Gli “alieni” gettano la maschera (l’elmo…): sono CONQUISTADORES…

Noi invece andiamo a raccogliere pietruzze qui e là sui vari pianeti SOLO per conoscere meglio le nostre origini.

Dite di no?

Insensibili miscredenti, COMPLOTTISTI!!

 

 

 

67 commenti - 8.265 visite Commenta

paperinik

Montezuma…questo ingenuo.Ecco perche’ serve sempre qualche “buon missionario” che arrivi e avvisi prima.Dopo serve a ben poco…E rischia di creare ulteriore sconcerto..nonostante I buoni propositi….L’alieno? Se c’e’ ci osserva (se), ma non ha fretta…

Rispondi
Terra e basta

Uno dei più bei Topic di Gazzini.
C’è praticamente tutto, cultura, ironia, attualità, realtà per quel che ne sappiamo, giudizi condivisibili e altro.
Non sono assolutamente un conservatore, ma detesto l’UFOLOGIA.
Gli “ufologi” sono in massima parte prezzolati o dei disadattati rispetto alla loro vita terrena e hanno un disperato bisogno di “altro” che non si trovi sulla difficile esistenza terrestre.
Bella sintesi Gazza.

Rispondi
Gazza

ZARDOZ di John Boorman, che ci ha regalato quell’ottimo fim di “Un Tranquillo week-end di Paura”, purtroppo è stato discretamente rovinato da una sceneggiatura ridondante e pasticciona, non priva però di spunti che ne fanno un film amato dagli appasionati
Era un’occasione di parlare di “alieni” diversi ma tutti terrestri.
Si trasformò in un film su “alien-ati” immortali, liberati da quell’insopportabile vincolo da ZED, un ruspante Sean Connery, ex sterminatore e poi liberatore..
Momenti spettacolari si alternano a incredibili rotture di cowlions.
Capita anche ai bravi registi.
Marco, non ho capito l’ASTEROIDE…, c’è una macchina volante, temuta e adorata dagli sterminatori che spara sentenze come queste:

«Il fucile è il bene, il PENE è il male. Il PENE spara il seme, e procura nuova vita per avvelenare la Terra con la piaga dell’uomo, com’era un tempo, ma il fucile spara morte, e purifica la Terra dalla sozzura dei Bruti. Avanti… uccidete!»

Ma Il film si svolge tutto sulla Terra se non ricordo male.

Rispondi
Gazza's Earth

Nel Topic ho avuto la tentazione di citare qualche film di fantascienza particolare, tipo: ANDROMEDA (1971) dove un satellite riporta “inavvertamente” (??) un virus mortale sulla terra, Ultimatum alla terra del 1951 (non il brutto remake di qualche anno fa), oppure lo splendido “L’invasione degli Ultracorpi” capolavoro del genere del 1956, film atipico e denso di riflessioni esistenziali di fronte agli “alieni”, ma non era quella la finalità.
Tuttavia mi è venuto alla mente un film che “rovescia” la modalità descritta tra Cortez e Montezuma.
Il film è “L’Uomo che Cadde sulla Terra”, 1976, interpretato da David Bowie.
Bowie-Newton vive con moglie e figlioletto su un pianeta che, nonostante la grandissima tecnologia, ha esaurito l’acqua, elemento iper-vitale anche per l’atto riproduttivo (…).
Quindi Bowie-Newton decide di compiere un ultimo tentativo con l’ultima astronave rimasta sul pianeta per venire sulla nostra Terra ricca d’acqua.
“Camuffato” da terrestre comincia a mettere a frutto le sue enormi conoscenze tecnologiche producendo strumenti di ogni tipo, NESSUNO d’offesa, impossibili per la produzione terrestre.
Per farla breve, è pronto perfino il razzo che lo riporterà sul suo pianeta per salvarlo, ma la crudele C.I.A., prima ammazza coloro che sapevano che era un alieno e lo avevano aiutato, poi s’impossessa dei progetti di Bowie-Newton, non ancora decifrabili ma a futura memoria, lo imprigiona per sottoporlo alla solita routine d’esami, alcuni dei quali tuttavia trasformano Bowie-Newton in un simil terrestre, solo e con l’unica dolente memoria dei suoi cari morenti sul pianeta d’origine e di lì a poco anche lui morirà, d’inedia e di dolore.
Non so se vi sia una “morale” da trarre da questa narrazione, per me c’è ma non la scrivo.

>> https://www.youtube.com/watch?v=7cSAKlu0OlU

nel film originale Bowie non cantò, ma durante le riprese scrisse quel pezzo che appare in alcuni frammenti nell’edizione italiana del film

Rispondi
ciak si gira

Caro Gazzini, il blog era già intrigante del suo ma con l’aggiunta del film di Bowie, discreto, ma con tematica interessante è quasi-quasi perfetto.
Ho scritto “quasi” perchè la perfezione è delle divinità: Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Dante, Shakespeare e compagnia.
E poi mi dicono che tu sei quasi modesto.
Stima.

Rispondi
Gazza

Per chi so io… :
” Infatti è interessante notare la totale assenza della musica di Bowie nel film; soltanto nell’edizione italiana è stato inserito un frammento di Wild Is the Wind. La colonna sonora, a cura di John Phillips (anche compositore di pezzi inediti insieme a Stomu Yamashta), è un’eco della cultura pop degli Stati Uniti, luogo in cui Bowie è alieno non soltanto nella finzione cinematografica. Un tessuto di composizioni che raccolgono una dimensione illusoria, fatta di un romanticismo evanescente, ma anche un’altra che svela la natura corrotta degli esseri umani e, alla fine, del protagonista stesso”

Rispondi
Gazza san Tommaso

Rivisto il film in DUE edizioni italiane.
Del canto di Bowie nemmeno un sussurro.
Anche buoni siti specializzati SBAGLIANO.

Rispondi
Niktv

Non dobbiamo dimenticare la “Religione del Cargo” un misto di realtà e finzione per i turisti attratti dal mito di “John From”, che porta a tempi più moderni la situazione degli indigeni americani di cui appunto si è qui discusso.
Ma è sulla filmografia citata che vorrei soffermarmi un attimo:
– Zardoz è forse il film più strano che abbia mai visto; tocca argomenti di svariata natura e molti sono prettamente filosofici o, almeno, pseudo. Il messaggio, se univoco, non è chiaro. Sembra più infarcito di molti messaggi (e meta-messaggi) non obbligatoriamente collegati fra loro; passa quindi da aspetti quasi “cabaleggianti” parlando delle infinite/finite combinazioni delle lettere e delle parole a temi dannatamente troppo profondi come la ricerca dell’immortalità e del suo ripudio una volta ottenuta (allucinante o ridicola la scena in cui le persone, una volta tornati “mortali”, si affrettano a togliersi la vita?); accenni a Dorothy del “Mago di Oz” (accidenti a quante volte ci ho pensato negli anni per trovarne le correlazioni esposte e mai da me appunto capite a tutt’oggi) per arrivare alla scena finale dove, almeno per il mio poco autorevole parere, si scambiano i momenti drammaturgici (o semplicemente si fondono?) nel momento in cui la catarsi (che interpreto forse sbagliandomi nel momento del suicidio di massa) avviene prima del momento epifanico (sempre a mio avviso) della scena finale, che potrei definire (scusatemi il paragone non certo affrontabile) il compendio della fine di 2001: odissea nello spazio, uscito tre anni prima.
– L’invasione degli ultracorpi è invece più terra terra. Qui l’alieno prende la forma del parassita (virus?), che per sopravvivere attacca altri organismi (in questo caso gli abitanti del nostro pianeta) per poter espandersi e continuare a sopravvivere. I temi di fondo sono però interessanti: la ricerca della continuità della specie anche a scapito di altre specie (ci ricorda qualcosa o qualcuno?) e i tentativi di resistenza da parte della specie attaccata, che, in questo caso, nonostante le ovvie filmografiche gesta eroiche del protagonista, a nulla saranno servite. Anche in questo caso il paragone è d’obbligo: non pare chiaro l’assonanza (certo solo a livello schematico del film) con 1984?
– l’uomo che cadde sulla terra riconduce il tutto al dare non per avere, ma per sperare e credere di avere. Siamo a ulteriori e diversi (concetto che a me piace molto) livelli di consapevolezza, dove quello alto perde il contatto con quello più basso. Errore imperdonabile dare per scontato il comportamento/pensiero.
– Andromeda ricorda l’oggi? Forse sì o forse no: non sta a me dare giudizi. Di certo cercavano un’arma chimica nello spazio e (cosa piuttosto improbabile/impossibile) l’hanno trovata e gli è scappata di mano… del resto alla fine, hanno dovuto prevedere, Deus ex machina, la mutazione del virus per venirne fuori…
Ma, per finire un intervento che doveva essere breve e non lo è stato, cosa accomuna tutte queste metafore cinematografiche? Senza dubbio il concetto di istinto di sopravvivenza, non solo dal punto di vista personale, ma anche e soprattutto generazionale, di perpetuazione della specie. Di tutte le specie, non solo quindi di quella umana. Specie che possono definirsi “intelligenti” oppure no, ma sempre con lo scopo di non scomparire nel tempo. Poco importa se sia necessario arrivarci tramite la distruzione o la coesione, l’obiettivo non cambia. Del resto come interpretare la frase di un altro film interessante come The Mothman Prophecies, in cui qualcuno chiede (vado a memoria e riassumo) quanto siamo interessati ad avere delle interazioni e quindi di metterci in contatto con gli scarafaggi? Se fosse necessario per la nostra sopravvivenza annientarli completamente, a cosa penseremo? All’aspetto etico del “cosa” o all’aspetto pragmatico del “come”?

Rispondi
Gazza

Ciao Nik bentornato.
Analisi molto buona su QUASI tutto.
Dissento al limite della dissenteria (guardate che siamo grandi amici eh!) sul tuo giudizio de “L’Invasione degli Ultracorpi”.
Film con molte chiavi di lettura ( film anticomunista o antimaccartista?) e poi l’allucinante “alienità” degli “alieni” (poteva non essere così?) da tutto ciò che li circonda getta un’inquietudine degna del grande Hitch, e introduce con chiarezza la metafora della progressiva DISUMANIZZAZIONE del genere umano, gia indifferente del suo, come non si era mai visto senza tesine filosofiche scritte, ma solo per immagini.
CAPOLAVORO.

Rispondi
Gatón

La figura dell’alieno creata nell’immaginario collettivo da buona parte della letteratura è figlia della nostra cattiva coscienza colonialista.
Poi magari succede che un’entità invisibile come quella che stiamo combattendo in questi giorni ci libera dal cattivo invasore, vedi “La guerra dei mondi”.
Qualcuno ha invece pensato ad esseri eticamente più maturi che ci ammoniscono a non ripetere certi tragici errori.
Non so quanti di voi la ricordino, ma è stata presentata a Sanremo nel 1955.
https://www.youtube.com/watch?v=OjeNnfrCwiE
.

Rispondi
Caramhellas3

Gli alieni esistono, sono loro che hanno creato l’uomo a loro immagine e somiglianza. Basta leggere la Bibbia….

Rispondi
bardamu

In una delle chiacchierate peripatetiche che si tenevano tra Gazza e il sottoscritto quando Egli ancora soleva recarsi ad adorare gli idoli contemporanei al Tempio di Piazzale Olimpia,osai accennare, tra il serio ed il faceto, ad un argomento assimilabile.
Mi chiedevo, infatti, se il progresso tecnologico umano, che a mio modesto e ignorante parere sembrava un po’ stupefacente, non potesse essere riferibile a qualche intervento extraterrestre.
Gazza bofonchiò una risposta sprezzantemente tranciante e passò subito ad altro argomento ( meglio, a molti altri argomenti, tra subordinate, incisi, parentesi e digressioni multiple come chi lo conosce sa che è solito fare. Quando all’inizio ho scritto chiacchierate avrei più precisamente dovuto scrivere monologhi multitematici con sporadiche intromissioni, mal tollerate, da parte del cosiddetto interlocutore. Si scherza, eh? ).
Questo signore che parla della Bibbia mi era del tutto ignoto, e tale rimane.
Però, visto che in questi giorni di forzata inattività mi sono dedicato, tra le altre, anche alla lettura dei libri ( ta biblia ) di cui trattasi, mi permetto di osservare che almeno fino ad ora ( sono arrivato tra molte difficoltà a metà del cammino della Bibbia TOB ) non mi sono accorto di alcun accenno, nemmeno velato, ad entità extraterrestri che non fossero metafisiche.
Magari mi sarò distratto, visto che la lettura non è stata per nulla agevole e devo dire spesso noiosissima ( ho, naturalmente, saltato a piè pari tutti i minuziosi precetti contenuti nel Levitico e in parti del Deuteronomio, e sfido chiunque non sia un ebreo ortodosso a dichiarare di averli compulsati tutti dal principio alla fine ).
Molti sono stati i pensieri che mi hanno visitato la mente durante la lettura, e tra gli altri la domanda se avesse un senso sottopormi a quell’immane sforzo ( in confronto la lettura completa di “Alla ricerca del Tempo perduto” è stata una passeggiata di salute ), ma nessuno che riguardasse gli alieni.
Vediamo se cambierò idea con la seconda metà ( ve lo saprò dire tra un anno, visto che nel frattempo ho ripreso a lavorare ).

Rispondi
Niktv

Non si affanni (o non affannarti, se posso dare del tu) a leggere la seconda parte della Bibbia o meglio Antico Testamento, non troverai nulla riguardante gli alieni (forse solo qualcosa nel libro di Ezechiele) a meno che non la leggi in aramaico antico e ne trai le conclusioni traducendola. Questo ha fatto Biglino, poi se questo signore ha ragione o torto… io non sono proprio in grado di saperlo

Rispondi
Gazza

Si il Bardo ha ragione “son fatto male”, ma in una ventina d’anni spero di cambiare.
E ho già cominciato, me l’ha confermato un omino verde e rosa con tre antennine che viene a trovarmi con la sua astronave parcheggiata in salotto.
Ma sento che son cambiato nel dialogare,
Forse perchè lo facciamo telepaticamente.

Rispondi
Gatón

Per quanto riguarda, invece, le possibilità di incontrare vita intelligente, oltre alle distanze invalicabili vedo un ostacolo ancor più insormontabile nel tempo.
Non il tempo necessario a coprire le distanze siderali, ma la durata di una qualsiasi civiltà tecnologica.
Se paragoniamo il secolo trascorso da quando le prime onde radio sono state lanciate nell’etere, vi aggiungiamo cento volte tanto e paragoniamo questi diecimila anni a quanto trascorso da quando le primissime forme di vita sono apparse sulla Terra, situazione del resto ancora minimale rispetto all’ età del sistema solare, possiamo renderci conto di quanto anche un semplice contatto sia improbabile.
Certo, non impossibile.
Tuttavia ritengo che alla domanda se siamo soli nell’Universo la scienza possa rispondere soltanto in termini desolatamente statistici.
A proposito, pensate di avere in mano 27 dadi e di lanciarli. Quante sono le probabilità che cadano formando un cubo di 3 di lato ? E se i dadi fossero opportunamente colorati, quante sarebbero le probabilità di formare un cubo con le facce colorate uniformemente come quello di Rubik ? Ecco, questa probabilità è immensamente superiore a quella che hanno avuto atomi e molecole inorganiche di combinarsi formando catene organiche. E non sto ancora parlando di vita, ma semplicemente di amminoacidi, precursori delle proteine. Allora, ammettiamo di non saperne niente, e che possa esistere una forza fisica ancora del tutto sconosciuta. Se poi questa forza la vogliamo chiamare Dio…
.

Rispondi
bardamu

ottimo post, Gaton. La scienza, così idolatrata da alcuni, si esprime SOLO per metodo statistico. Osserva ciò che accade, cerca di riprodurlo, e valuta statisticamente i risultati dei tentativi. La realtà è che non sappiamo quasi NULLA, come già il buon Socrate capì parecchi secoli fa. Non sappiamo nemmeno se questo sia l’unico Universo. Figurati se possiamo sapere se esistano altre forme di vita “intelligente” e se sia possibile che queste riescano a raggiungerci.
Poi il senso del topic, credo di aver capito, è un altro.
Ma su quello non me la sento di aggiungere alcunché.

Rispondi
Terra e basta

Non capisco.
Ci sono già un sacco di lettori ma nessuno si pronuncia sul CREDO o NON CREDO agli alieni.
Poi le cosiddete difficoltà tecniche le ha già accennate Gatòn, ma c’è chi crede all’esistenza di vita aliena?
E in particolare c’è chi crede a quella descritta dalla ghenga degli “ufologi” professionisti?

Rispondi
Niktv

Gli Ufologi vanno giustamente distinti tra “professionisti” e tutti gli altri (appassionati, sostenitori di queste tesi, ecc… in pratica coloro che si approcciano a questa materia senza scopo di lucro). Sulla seconda tipologia nulla da dire, è una passione come un’altra, una voglia di conoscenza comunque apprezzabile e rispettabile come per tutte le altre attività “ludiche” come potrebbe essere la danza o l’antropologia (giusto per fare due esempi abbastanza contrapposti). Per quanto riguarda invece i “professionisti” ho qualche dubbio in merito: ultimamente i programmi in tv che parlano di questo argomento si sono moltiplicati e moltiplicati si sono anche i libri e le riviste sul tema. Tutto ciò, ovviamente, creato e messo in piedi da persone che vivono di questo mestiere. Gli argomenti trattati sono svariati e tutti sono atti a portare dei quesiti molto precisi, ma di risposte precise “inappellabili” mai nemmeno una. Manca sempre ciò che loro stessi definiscono “la pistola fumante”. Le due domande che mi sono quindi posto, tendenziose e maliziose, sono le seguenti:
– se davvero trovassero, se non l’hanno già fatto, “la pistola fumante”, la divulgherebbero?
– se domani mattina nel parco della casa bianca atterrasse un’astronave aliena, sarebbero finalmente felici di dimostrare al mondo che avevano ragione?
Secondo me la risposta ad entrambe le domande sarebbe un categorico NO, in quanto un minuto dopo avrebbero perso il loro lavoro e dovrebbero reinventarsi qualcosa d’altro.

Rispondi
Gazza

Nik, credo cha tu abbia dimenticato una categoria di “ufologi”: quelli fuori di testa se non prezzolati.
Intendo quelli che sono stati “rapiti” e “vivisezionati” su astronavi aliene e usciti senza alcun segno.
C’è una sezione intera di quei maturlani su Sky.
Comunque “De Delectationibus non disputandum…”

Rispondi
Va'

Dott. Gazzini, che tà cunà, DELECTATIONIBUS…, declinà giusto par via, ma ghe n’aveito altre par non farte capir!
Arda che ghe lò sà dito ala maraia e in trì t’emo mandà là, oviamente el Doc Divine là sentesià “Lunga vita al Gazza Doc”.

gazza

Forse ha ragione il Bardo, ci sono anche altri significati nel Topic, ma non li ricordo più e vedo che nessuno prova a scoprirli.
Niente di male.

Gli “alieni”, nei film, nei romanzi, se li immagina come meglio crede, ma sempre di FANTASIA si tratta.
Mi sono spesso domandato perchè i primi esploratori dell’Africa, incontrando i Pigmei non si posero il problema che fossero “alieni”.
Perchè?
Forse Perchè gli esploratori erano al corrente già di alcune loro raffigurazioni fatte dagli Egizi e quindi la non sorpresa era data dalla CONOSCENZA, magari approssimativa, ma era pur sempre conoscenza.
Perchè alcuni ricercatori della vita nella iper profondità marine possono essere sorpresi di fronte a qualcosa di mai visto prima, ma non penseranno mai agli alieni e in qualche tempo non lungo, quegli esseri, con qualche approsimazione, verranno catalogati.
Perchè è la CONOSCENZA che li aiuta.
Non conosco a sufficienza la storia americana dopo l’arrivo di Colombo, nè come fossero visti dai nativi, se come divinità o quant’altro.
Ma sono sicuro che quando con la prima freccia un nativo uccise un colono, scoprì che non erano immortali nè delle divinità.
E la CONOSCENZA di ciò permise loro di difendersi, in modo comunque limitato, dai soprusi.
Che poi venissero comunque sterminati dalla maggior tecnologia degli invasori, e tra la “tecnologia” anomala, la maggior responsabile dello sterminio dei nativi fu, ancora una volta, la varietà di virus a loro sconosciuta.
Ma questa è tutta un’altra storia

Rispondi
hubble

Ho provato a leggere e rileggere il bel topic del Gazza ma non ho trovato significati nascosti.
Gazza è un cinofilo?
Non mi risulta,
Gazza è un cinefilo, beh questo è fuori discussione e nel topic e successivi post si evidenzia.
Gazza è forse un sinofilo?
Assolutamente no, anzi, quando ancora si poteva fare qualche chiaccherata al bar, ricordo una sua tirata contro il “pericolo giallo, che non era l’itterizia, e qui non posso riportare i giudizi un tantino “sboccati” su Di Maio e la sua Via della Seta, e il Covid-19 era di là (la Cina) da venire!
Quindi credo che il succo del topic riguardi gli alieni.
E qui mi tocca fare la parte del valletto e ricordare al Gazza, che comincia un discorso per poi cambiarlo continuamente, talora disturbando l’interlocutore, disse che l’unica forma comparabile con gli “alieni” era ALIEN, quello della quadrilogia (Prometheus e Covenant non li prese in considerazione neanche di striscio).
Perchè era affascinato dalla loro assenza di “morale” e perchè uccidevano i terrestri per la SOLA finalità riproduttiva della loro specie.
E continuando disse che sulla terra vi sono due animali, una vespa e un verme che si comportano esattamente come ALIEN.
Il discorso cadde lì perchè comiciò una “guerra cinefila” sugli “alieni” meglio rappresentati nei film.
Gazza ovviamente si inchiodò inesorabilmente su ALIEN.

Rispondi
chivers

Io che ci siano persone che provengono da altri mondi, altri pianeti, altre galassie, ci credo eccome!
Prendiamo ad esempio uno a caso….. SUN RA (nome d’arte, ovviamente, composto dalle parole “sole” e dal nome egizio del dio del sole).
È stato musicista tra i più controversi della storia del Jazz (non provo nemmeno a dare qualche nota biografica, troppo complessa, se volete trovate tutto in rete facilmente); ma come ci entra in questo topic? Ci entra diretto: lui sosteneva di provenire da Saturno e di essere stato mandato sulla terra in una sorta di missione: esoterismo, religione, scienza, tecnologia e ancora altro, erano le cose che era chiamato a divulgare con la sua musica, ispirata dall’Egitto e dallo Spazio, una miscela che affascinava o disturbava, che ammaliava o disgustava. SI agghindava (anche con gli elementi della sua Band) in modo sgargiante, tra lo spaziale e l’egiziano, con improbabili cuffiette metallizzate.
Nel raccontare il suo primo incontro (una sorta di rapimento) con gli alieni, nel 1936, a 22 anni, così si esprimeva: «E così apparve questo riflettore. Somigliava ad un riflettore, ma adesso lo definirei più una macchina di energia, e mi illuminò. Il mio corpo si trasformò in un fascio luminoso. Come sai, quando un riflettore fa luce su qualcosa, si vedono anche dei piccoli granelli di polvere. Era proprio così che sembrava: io riuscivo a vedere attraverso il mio corpo ed iniziai a salire, ad una velocità impressionante, verso un’altra dimensione, un altro pianeta».

Ed ecco quanto raccontava al suo interlocutore in una delle biografie: «Il mio corpo cambiò in qualcosa d’altro. Potevo vedere attraverso me stesso, non avevo forma umana, mi trovavo in un pianeta che capii essere Saturno. Mi avevano teletrasportato ed essi volevano parlare con me. Avevano una piccola antenna sui loro occhi e una piccola antenna sulle orecchie. Mi dissero di non continuare a frequentare il college, il mondo stava andando verso il caos e il mio compito sarebbe stato quello di parlare attraverso la musica e il mondo avrebbe ascoltato. Questo mi dissero».

E nel 1984 (sarebbe morto nel 1993) asserì: «Io non sono umano. Non ho mai chiamato nessuno “madre”. Non ho mai chiamato nessuno “padre”. Non mi è mai venuto in mente di farlo. Questo pianeta non è abitato soltanto da umani: è abitato anche da alieni. Il punto caldo di questa scena sono gli Stati Uniti. Non è mai successo, nell’intera storia del mondo, che un popolo intero sia stato preso e portato in un altro posto attraverso la Sezione Commerciale, se non qui. Qui è successo. A quella gente non serviva il passaporto. Sono entrati come gente fuori posto. Semplicemente, quelli lì hanno preso della gente e l’hanno fatta entrare dicendo: “Non prestar loro attenzione, non sono nulla…sono quasi bestie”».

Titoli e copertine dei suo innumerevoli LP’s erano un inno a viaggi interstellari, alla vita sugli altri pianeti, alle costellazioni sparse nel cosmo, la musica imprevedibile ma erano le performances dal vivo ad essere di rilievo assoluto, con eccessi teatrali e musicali. Per alcuni un genio assoluto, per altri un imbroglione casinista, per altri ancora (cercando di fare gli equilibrati/equilibristi) certe cose erano di pregio altre da dimenticare. Ma d’altra parte… veniva da un altro mondo!!!!!

Chi ce la farà ad arrivare in fondo (il Gazza credo di si… se si è visto 2 volte di fila “L’uomo che cadde sulla terra” per farsi convinto che non c’era una nota di Bowie) credo che un po’ si divertirà, anche se non posso negare la presenza di alcuni momenti, diciamo così, abbastanza difficili.
https://www.youtube.com/watch?v=sn8ylkSLIU4

Rispondi
Gazza

Ampio contributo del Marquinho che spiega come nel mondo dello spettacolo ti puoi permettere praticamente di tutto.
E il Chivers ha ragione nel dire che certi eccessi scenografici, discutibili, non appartengono solo a SUN RA, e che alcune sue performance hanno il loro “SPAZIO(!!)” nella storia del Jazz, al punto che la rivista JAZZ, “bibbia” italiana assai rispettata, gli ha dedicato parecchi articoli… ma tutti sull’abile “tonalità” usata dal Chivers nel suo equilibristico ed equilibrato post.
Certo che affermare d’essere un SATURNIANO, proveniente cioè da uno dei pianeti meno abitabili del nostro sistema solare, ma molto “affascinante”, denota che probabilmente nella dieta di SUN RA, l’arrosto e lo spezzatino di VOLPE erano sempre piatti di giornata.

Rispondi
paperinik

Bowie(gran performer),SunRa, Biglino,canzonette postbelliche con l’omin verde, serpenti piumati dalle varie derivazioni, quelli sotto l’ uno e trenta e altro ancora.Mancano gli arancioni, quelli della ValChiusella(2 li ho conosciuti)…l’Isola di Pasqua…
Gli effetti della quarantena su parte del popolo scaligero azz…
(faccina sorridente)

ps: visioni multicolori in un immagine Orbital grande quanto la luna…(I gialli ne lanciano un’altra in orbita a breve perche’ auspicano la luce perenne…)

Rispondi
entomo

Quando la realtà ispira la fantascienza.
Condivido l’opinione di Gazzini sull’unicità qualitativa del ciclo cinematografico su ALIEN e sono convinto che l’ispirazione sugli “alieni” privi di “morale”, così come la intendiamo noi, sia uno dei motivi che mi fa condividere l’opinione di Hawking (e Gazzini) sul fatto che gli alieni probabilmente esistono, ma che sia preferible non incontrarli.
A meno che non si appartenga a qualche “setta” creazionista,e non agli onesti creazionisti, che porterebbe a pensare, ad esempio, che i dieci comandamenti bibblici siano UNIVERSALMENTE cogenti, anche se non rispettati.
L’animale-insetto che probabilmente ha ispirato ALIEN è una VESPA, la Dolichogenidea Xenomorph.
La vespa inietta le sue uova, ospiti sgraditi, all’interno di un bruco che diviene l’unico alimento fino alla morte per la nuove vespe al termine del ciclo gestatorio..
La differenza con altri parassiti è sostanzialmente che, questi ultimi, tendono a mantenere in vita l’ospitante per continuare a riprodursi e credo che questo elemento tenda tristemente a ricordarci la durisima realtà che stiamo vivendo.
In fin dei conti, e mantenendo una doverosa neutralità etica e con TUTTE le differenze del caso, anche gli Umani usano una tecnica, volontaria ed incruenta, di FECONDAZIONE ETEROLOGA, quando cioè una delle due cellule da fecondare appartiene ad una terza persona chiamata DONATORE.
Mi sono spinto troppo avanti e non è mia intenzione assoluta quella di creare equivoci di sorta.
Magari qualcuno è in attesa di un “angelico alieno” che venga a liberarci da tutti i mali del mondo, ma temo che nascerebbero subito dei conflitti sul concetto di “mali”.
Un cordiale saluto a tutti.

Rispondi
entomo

Mi correggo, la comparazione su ALIEN non è direttamente di Gazzini ma di Hubble.
Mi scuso.

Rispondi
Lupus in Fabula

Abbiamo cambiato le valvole al ventilatore.
Ma non si metterà a girare inopinatamente?
No, No,
Zaaaac! Ahhhhh!
Quando la raccogliemmo, la sua testa sorrideva ancora.

Uno dei celebri monologhi di Paolo Poli.

Sembra fuori tema.
Lo è, ma non lo è fino in fondo.

Come nel caso del Corona Virus, ricordiamo gli inizi del contagio, anche quello della presenza di altre forme di vita, di altre civiltà nell’Universo, quello conosciuto, è un argomento che viene ridotto, troppo spesso a mera ipotesi, a frutto della fantasia, a tema di un incubo causato da un pasto serale troppo ricco, a tema giornalistico gonfiato per creare ascolto.

Gli studi di Hawking, citato dal Gazza, non solo ventilano la possibilità dell’esistenza di altre forme di vita, ma anche dell’esistenza di universi paralleli, insomma, non piùi un Universo (uni-verso), ma l’ordinamento cosmologico di un Multiverso (multi-verso). Argomento trattato anche da Philip Dick nel suo romanzo “La svastica sul sole”e nel film “Interstellar”: la realtà che noi tutti vivamo è data risultato matematico delle variabili inserite, diciamo dal caso, in una delle tante realtà parallele che coesistono nel Multiverso per l’appunto.

Che dire, se questa teoria è fondata, in confronto, la supposizione dell’esistenza di altre forme di vita è paragonabile ad un film “vietato ai 18” degli anni ’70, confronto a quelli “vietati ai 18” di adesso!

Rispondi
Gazza

Interessante Lupus Silae, e ti dedico pure questo pezzo anche per commemorare la scomparsa di Schneider, uno dei fondatori del gruppo

>> https://www.youtube.com/watch?v=XMVokT5e0zs

p.s.
solo per la cronaca sociale “storica”:
prima che arrivasse l’onda detestabile della roba “forte”, che infiniti lutti addusse alle famiglie dei quartieri popolari e poveri, c’era solo la “hierba buena o Maria Giovanna” e i Krafktwerk con il loro ritmo ipnotico aiutavano i “viaggi”.
Sia su ferro (rotaia) ma anche su gomma >> https://www.youtube.com/watch?v=gChOifUJZMc

Rispondi
Gazza

… senza la Maria Giovanna ovviamente, mi pare che la tua morosa si chiamasse Rosamunda o giù di lì…

Rispondi
Gatón

…disse “metteremo una stella cometa sul ventilatore”
“Ma non si metterà a girare inopinatamente?”
“No,noo, abbiamo appena fatto riparare le valvole”
zzz, ahhh….

Rispondi
Gatón

A proposito di universi paralleli vorrei ricordare “Iperbole infinita” di Julian Berry ma, soprattutto, “Neanche gli dei” del Maestro Asimov.

Rispondi
Gazza

… Dio qua… Dio là…
Se trovo quell’ALIENO che ha detto che usciremo tutti MIGLIORI dopo la pandemia, ghe rompo el muso… (copyright r.i.p. G.M.)

Rispondi
jok

Gazza perchè ti affanni a non voler incontrare gli “alieni”?
Sono già qui.
Ieri ho ascoltato l’intervista a una tipa sul demenziale, si una di quella dei Navigli di Milano che ha testualmente affermato: “… no non ho nessun timore del Covid 19, è poco più che una influenza un po’ particolare…”
L’intervistatrice un tantino imbambita non le ha chesto se 300.000 morti in due mesi, economie distrutte non la interessavano.
Inoltre portava la mascherina SOLO per non prendere la multa e non per non infettare eventualmente altre persone con una “semplice influenza”.
Sorrideva sotto la mascherina.

Rispondi
Gatón

Beh, tutto sommato, ha ammesso che qualcosa c’è.
Conosco gente che sostiene che sia semplicemente un pretesto per limitare la nostra libertà, e che la mascherina ne sia il simbolo.

Rispondi
jok

E i trecento mila morti sono una “scrematura” demografica o un insopprimibile desiderio di eutanasia!????!
Ha ragione il Gazza, se trovo ancora uno che dirà che ne usciremo migliori, lo prendo a calci nel sedere.

Rispondi
Gazza

Alla nascita di questo Blog avvenuta il 9 Ottobre 2008 mi ero proposto alcune prerogative (previlegi), avrei scritto, quello che volevo con la benevola benedizione del Direttore.
Escludendo la trattazione di alcuni argomenti.
La cosa è diventata sempre più difficile, non si può cazzeggiare a fronte ad una situazione sempre più complessa che non permette di stare a pelo d’acqua in linea di galleggiamento su molti eventi.
IO LEGGO E VORREI TRATTARE ARGOMENTI ANCHE MOLTO SERI, MA TEMO DIVENTI SNERVANTE PERCHé HO RISPETTO DI TUTTI VOI… e la documentazione da consultare per alcune risposte che non siano fanfaluche è faticosa.
Ma è diventato quasi impossibile.
Esempio: avrei voluto parlare del ritorno di Silvia Romano che, dopo l’inevitabile soddisfazione della liberazione di un’italiana, qualche osservazione critica ma pacata l’avrei.
Ma in Italia è diventato impossibile.
Credo di aver parlato per primo, anni fa, del sentore di un odio crescente nelle relazioni di una buona parte della popolazione in quella che potrebbe essere la pacata manifestazione di opinioni diverse, fui contestato da due lettori M e L, chissà se sono ancora della stessa opinione, credo purtroppo di sì.
Invece non vedo più uno straccio di ragionamento, si è usciti dal mondo delle opinioni e si è entrati in quello dell” HATE SPEECH” basato sostanzialmente sull’odio, di quello che non ha voglia di documentersi, ma di offendere a prescindere o di blablare.

Caro Diorettore, credo che capirai un po’ della mia stanchezza, ma finchè potrò, stai sicuro che starò sul pezzo.

>> https://www.youtube.com/watch?v=efrIjb8SX0M

Rispondi
bardamu

Ti sei accorto “anni fa del sentore di un odio crescente nelle relazioni…”? Io ho un ricordo nitido degli anni ’70 del secolo scorso. L’odio non si manifestava solo a parole ma coi fatti. Non mi sembra sia cambiato alcunché in peggio rispetto alla breve storia vissuta di ciascuno di noi. Forse c’è stata una breve parentesi negli anni subito dopo la fine di Tangentopoli. Forse…

Rispondi
Gazza

Gli anni ’70 purtroppo li ricordo bene.
Anni nefasti. orrendi, con delle ragioni “ideologiche” ancora più nefaste: Piazza Fontana, Piazza della Loggia, strage di Bologna, tutte impunite o quasi.
Erano devastanti, ma stavano in una “nicchia” politico-ideologica di destra e di estrema sinistra.
Una parte della sinistra le combattè, io le combattei avendone due automobili bruciate ed una sede riunioni allo Stadio pure, ed ebbe anche le sue vittime, e questo CONTA.
Ma OGGI, dove sta il “senso” di un odio diffusissimo sui social?
Spiegamelo tu, a quarant’anni di distanza da quegli orribili eventi?

Rispondi
c'ero

Ma cosa c’entrano gli orrendi e criminali anni settanta, frutto di velleitarie, criminali e assassine ideologie di destra e di sinistra.
E ho la netta sensazione, se non ho malinteso, che il Gazza parla dell’ignoranza odiosa e odiante, talora manovrata da “social (Ro)BOT, assolutamente non individuabili dalla Polizia Postale, che viene vomitata ogni giorno sui social per disorientare grandi volumi di utenti.
E non c’è quasi mai un vigliacco di odiatore cui passi per la testa (testa?) di fare un serio “fact checking” per verificare più fonti.
La regola è “l’ha detto uno dei miei? è verità!”, da spampanare come la cacca.

Rispondi
buffalo's hunter

Gazzini, non vuoi contatti con gli alieni?
Non andare su facebook o Twitter.

bardamu

E dove stava il senso dell’odio che si incarnava in quotidiane aggressioni nelle scuole, nelle fabbriche e nelle piazze? Forse che l’odio ammantato di ideologia è meno riprovevole di quello “privato” di oggi? E’ qui che non ti seguo, caro Nino. Nel vedere una degenerazione dei costumi che non c’è, perché l’uomo è sempre quello, da millenni. Irrigimentato in una massa dall’ideologia o libero di dar sfogo ai suoi bassi istinti come individuo è sempre lo stesso omuncolo. La “pacata manifestazione di opinioni diverse” come la chiami tu me la ricordo nelle tribune politiche della rai degli anni, appunto, ’70. Ma era ipocrisia. Fuori dagli studi e dalle aule parlamentari i seguaci di quei politici si ammazzavano ogni giorno.

Rispondi
Gazza

Insomma Bardo per te il tempo si è fermato agli anni ’70 ed oggi ci sarebbe una riproposizione beota di quel periodo con lievi variazioni sul tema..
Cinquant’anni di ricerche , libri, analisi sulle “motivazioni” di quegli anni, sono tutti inutili?
L’uomo dunque è un animale che ha bloccato la sua evoluzione?
Teoricamente dovrebbe valere per tutti, ma fortunatamente non è così.
E’ la parola “evoluzione” che può creare equivoci col suo portato miglioratovo.
In realtà c’è una buona parte di popolazione in fase “regressiva” ed è specialmente quella che non legge, che non sa confrontarsi “con un pacato confronto di opinioni diverse e magari VERIFICABILI”, a meno che tu non abbia sostituito le Tribune Politiche con Porta a Porta o Non è L’Arena.

p.s.
quella tra me e Bardamu, con diversi punti di vista, non potrebbe essere definito: “PACATO CONFRONTO DI OPINIONI DIVERSE E talora VERIFICABILI”?

paperinik

Gazza, però Luca e alcuni dei tuoi lettori qualche ragione ce l’hanno. Ti fai prendere dalle esternazioni spesso inguinali di un sacco di gente sul faccialibro e simili. Sono fatti anche per questo..una valvola di sfogo per molta gente staccata dalla realtà (che non contempla, se non nell’asservimento e poche altre cose), o in un mondo di autocompiacimento, autoelogio e “amicale” tutto suo. Pensa ora..senza lo show partecipato (anche televisivo) per mesi, per anni ….va a sapere.Certamente dipende da come lo si usa….ma un danno sociale senza precedenti (e su questo hai ragione), voluto anche per creare ad arte, nell’eventualità, un problema sociale. In Italia poi…
Quasi da far rimpiangere i protagonisti di “iL SISTEMA DAYWORLD”, (gran capolavoro di Farmer dell’85) dove era permesso all’umanità di poter vivere nella realtà un solo giorno alla settimana, pena “l’ impietrimento” del soggetto (in certi casi a tempo indeterminato). Il libro tratta altri temi e va oltre alla persona e al suo doppio, lanciandosi fino al suo sestuplo effettivo. Ma qui andiamo su temi “pericolosi” che forse è meglio tralasciare. Altro che distopia, ma se non l’hai letto, leggilo. Anche Philip Dick facilmente l’ha ammirato. Del resto Farmer su qualche idea non era troppo da meno, anche se da noi meno conosciuto. Non è masi stato fatto un film, ma chissà….

ps: un paio folk – jazz -rock singers mai dimenticate:

https://www.youtube.com/watch?v=mFuxq_J1VuA

https://www.youtube.com/watch?v=szrGtFxtWXU

Rispondi
paperinik

Gazza, però Luca e alcuni dei tuoi lettori qualche ragione ce l’hanno. Ti fai prendere dalle esternazioni spesso inguinali di un sacco di gente sul faccialibro e simili. Sono fatti anche per questo..una valvola di sfogo per molta gente staccata dalla realtà (che non contempla, se non nell’asservimento e poche altre cose), o in un mondo di autocompiacimento, autoelogio e “amicale” tutto suo. Pensa ora..senza lo show partecipato (anche televisivo) per mesi, per anni ….va a sapere.Certamente dipende da come lo si usa….ma un danno sociale senza precedenti (e su questo hai ragione), voluto anche per creare ad arte, nell’eventualità, un problema sociale. In Italia poi…
Quasi da far rimpiangere i protagonisti di “iL SISTEMA DAYWORLD”, (gran capolavoro di Farmer dell’85) dove era permesso all’umanità di poter vivere nella realtà un solo giorno alla settimana, pena “l’ impietrimento” del soggetto (in certi casi a tempo indeterminato). Il libro tratta altri temi e va oltre alla persona e al suo doppio, lanciandosi fino al suo sestuplo effettivo. Ma qui andiamo su temi “pericolosi” che forse è meglio tralasciare. Altro che distopia, ma se non l’hai letto, leggilo. Anche Philip Dick facilmente l’ha ammirato. Del resto Farmer su qualche idea non era troppo da meno, anche se da noi meno conosciuto. Non è masi stato fatto un film, ma chissà….

ps: un paio di folk – jazz -rock singers mai dimenticate:

https://www.youtube.com/watch?v=mFuxq_J1VuA

https://www.youtube.com/watch?v=szrGtFxtWXU

Rispondi
paperinik

….mi correggo. Dick se n’era già andato nell’82. Ricordavo negli 80, ma non esattamente l’anno.

Rispondi
bardamu

Rispondo qui perché l’alberello è stracarico.
Evidentemente non riesco a spiegarmi. Tu sostieni che in questo tempo esiste un odio generalizzato e immotivato che non consente un confronto pacato.
Io sostengo che questa non è una caratteristica di questi tempi. L’esempio degli anni ’70 è estremo, ma non è che negli anni successivi o precedenti la gente si confrontasse solo pacatamente.
Non vedo grandi differenze sotto il sole.
Forse sei tu ad esserti “fermato” solo a questi “mala tempora”.
Sia detto con affetto: ma non è che sia un po’ un effetto secondario del tempo che passa?
“Ai miei tempi era tutto diverso” è una frase che ti si può attagliare?
Ribadisco che il tono è volutamente ironico, ma è anche una risposta a quel tuo rivolgerti a me con un “ti sei fermato agli anni ’70”.
Se poi vuoi convincermi che i “social network” scatenano gli istinti peggiori sfondi una porta aperta.
Ma quegli istinti ci sarebbero ugualmente, e, ribadisco, ci sono sempre stati.

Rispondi
Gazza

Hai fatto bene a sottolinere l’ironia che TU possa dare del NOSTALGICO (!!) a me, 4/5 amici comuni non possono che aver sorriso.
Diciamo che qualcosina sul fenomeno degli “haters” l’ho letto e capito, non è cosa così difficile.
Gli elementi sociologici alla base di un comportamento verbale violento sono essenzialmente tre: l’adesione a valori di intolleranza, la sensazione di appartenere ad un gruppo, la percezione di una forma di legittimazione sociale nella manifestazione di un comportamento violento.
Così come gli stupidi, anche gli odiatori sono sempre esistiti. Ma, come gli stupidi, oggi gli odiatori hanno SPAZIO ENORME e INCONTROLLATO e prolificano, nel senso che nuclei interiori di sadismo, per esempio, che in altri contesti PRE-SOCIAL sarebbero stati in qualche modo contenuti, oggi sono coltivati, appagati, resi visibili. La sensazione di comunanza, e quindi di identità, si moltiplica grazie ai social mentre, trenta o quaranta anni fa, si dissolveva nel ristretto nucleo della famiglia, o al massimo nel bar del quartiere.

Si può fare qualcosa?
Ci stanno provando ma i risultati sono ancora minimi rispetto all’indegno fenomeno.
Bisogna solo augurarsi di non finire in quel tritacarne perchè ci sono stimati professionisti e professioniste che aspettno da QUATTRO anni una sentenza definitiva per una querela contro gruppi ORGANIZZATI di DIFFAMATORI.

p.s.
Bardo, guarda che sul Pero non sono mai salito, quindi la discesa risulta senza senso.
Sempre in amicisia era.

Rispondi
Gazza

Aggiungo che i TRE elementi sociologici sopracitati, con qualche ovvia variante, NON a caso appartengono a quasi tutte le tifoserie organizzate.
Pensaci Bardo, che non ti manca nè storia nè materia grigia.
E ti giuro che se mi rispondi su questa postilla, NON replicherò.

Rispondi
bardamu

Tutto giusto. Su questo posso concordare. I “social” hanno dato risalto e diffusione a situazioni che sono sempre esistite, come ammetti finalmente ed io ho sempre sostenuto.
E’ un po’ diverso dalle affermazioni che ti ho contestato nel post del 12 maggio delle 4.54. Là parlavi di un odio “crescente”, ora parli di spazio enorme ed incontrollato che a questo odio viene dato dai social.
Su questo concordo in pieno. Sul fatto che l’odio sia “crescente”, cioè aumentato negli ultimi anni, assolutamente dissento.
Non mi pare una questione semantica, credo ne converrai.

Rispondi
Simone

Dimmi, Gazza, se interpreto il tuo pensiero (che è sostanzialmente anche il mio) in maniera corretta: che l’odio sia da sempre presente in una parte della popolazione è vero. Che questo odio rischi di trovare nei suddetti social network un alimento di massa che rischi di allargare in maniera potenzialmente incontrollabile questo sentimento è altrettanto vero. Come un innesco artificiale. E questo è l’argomento. Senza social, nello Stato italiano sarebbe nato il pensiero di dare la scorta a Silvia Romano, giusto per citare l’ultimo caso? Se la risposta è “probabilmente no”, la cosa dovrebbe far riflettere.

Rispondi
bardamu

Fatto sta che, fortunatamente, scorte o non scorte, di odio politico non si muore quasi più in Italia.
Quello che mi ostino a negare è che i social siano l’innesco come dici tu del sentimento di odio, intolleranza, della violenza verbale, ecc.
Ne sono solo il megafono.
L’aggressività, l’incapacità di rapportarsi serenamente con chi non la pensa come noi, l’insofferenza per i diversi da noi ci sono sempre stati, e per lungo tempo queste intenzioni si sono veicolate anche in atti concreti.
Paradossalmente a questo eccesso di odio da tastiera corrisponde una minor violenza fisica.

Rispondi
Simone

Io ho parlato di rischio. Per puntualizzare ulteriormente dico “rischio percepito”. Nel mio piccolo, la sensazione che ho è che la gente sia umanamente peggiorata negli anni, progressivamente. E non si tratta più di “categorie”, ma la faccenda si è allargata. E questo peggioramento ha un lato (diretto o indiretto) che associo anche per intuito ad alcune dinamiche da web (e dal mondo mediatico-volgar-commerciale). Che quindi reputo abbia accelerato in qualche modo il processo, influenzandolo. A tal proposito, mi sono tornate in mente queste parole di Gaber, pronunciate più di vent’anni fa: https://m.youtube.com/watch?v=5IU2XhrnCMg .

Simone

Vorrei puntualizzare cosa intendo per rischio: il tutto potrebbe deflagrare in un’esplosione di massa, ma anche in un’implosione di massa. Covare odio per molto tempo nella storia ha spesso creato come reazione nel tempo processi sociali pericolosi e negativi. Questo potrebbe ricapitare. Ma il web è un elemento nuovo, che si sta studiando ma sul quale non abbiamo ancora risposte definitive. La sensazione mia è che questo elemento possa formare o aver già formato un uomo nuovo, che potrebbe in linea di massima essere diventato un incrocio tra un covo di rabbia repressa e l’impossibilità di poterla sfogare se non attraverso il mezzo stesso (che crea certamente un senso di appartenenza ma Il più delle volte artificiale e di comodo, quindi di base piuttosto vigliacca). Il circolo vizioso che ne consegue credo potrà avere degli effetti appunto ulteriormente implosivi sull’essere umano e che potrebbero portarlo ad un conflitto interiore nuovo e diversamente deleterio rispetto al passato.

Gazza

Da alcune statistiche risulta abbastanza chiaro che alcuni stati sono stati ispirati, chi prima, chi dopo, ad un principio bellico.
Guerra al Virus?
Ma quando mai.
Salvare il sistema economico piuttosto.
E i morti?
Come i soldati in una guerra, ma disarmati: UN DANNO COLLATERALE.
Non mi sfugge certo la disperazione atroce di chi ha perso tutto o quasi, o per un lungo periodo non calcolabile ora.
Mi chiedo solo come ci sia ancora chi afferma che da questa vicenda ne “usciremo” (??) diversi e probabilmente MIGLIORI.
E l’atteggiamento di alcuni capi di stato?
Lasciamo perdere, forse, e dico forse, li giudicherà, un giorno tardo, la STORIA.

Rispondi
Cecco Angels

https://www.youtube.com/watch?v=dE0_icOUcms

Noi italiani nei confronti degli uomini politici siamo, tranne un’appena decente percentuale diversa, o severissimi, al limite discutibile dello sberleffo, o discretamente servili, con qualche caso di “sindrome della paperella” di K.Lorenz (la prima cosa che vede una paperella appena uscita dalle uova la segue come fosse la madre (qui occorre la variante che deve essere uno o una che sbraita).
Ma avere un presidente come quello postato nel filmato, che asserisce che applicando la “teoria dello struzzo”: io non ti vedo e non ti conto quindi il virus non esiste, o non è cosi grave, mi pare al limite della demenzialità.
E Bolsonaro è suo cugggino.

Rispondi
Gazza

Ci sono altri cuggini di Bolso Naro: Duterte (Filippine), Obrador (Messico), Orban (che pare “ravveduto” o l’han fatto ravvedere)…

Rispondi
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

code