Scusate se non trovate un testo, insomma qualcosa di scritto, ma devo riflettere se continuare o meno questo Topic.
Il titolo l’ho scritto di getto dopo la visione di uno splendido docu-film dal titolo “Mi chiamo Francesco Totti”, regia di Alex Infascelli.
A scanso di equivoci, ipocrisie e visioni ad alta miopia affermo, o meglio confermo, che Totti è stato un assoluto fuoriclasse di livello mondiale, uno dei pochissimi calciatori italiani a meritare quell’attributo.
Continua… (forse)
P.s.
In dodici anni credo di aver scritto di calcio, da diverse angolature, non più di 2/3 volte.
Chi non ama il “gioco” del calcio porti pazienza.
Buona sera Gazza,
ho visto anche io il docu film, mi è sempre piaciuto il Totti calciatore, l'unico con Baggio che ho sempre ammirato da avversario. Il limite della sua carriera è stato quello di aver giocato nella più provinciale,come mentalità, delle grandi squadre italiane. Però, non me ne voglia, fra i due ho sempre preferito Baggio: per me è lui il vero fuoriclasse della mia vita di amante del calcio, sarà per il fatto che a differenza del pupone è sempre stato un personaggio schivo fuori dal campo, ma fantasioso all'ennesima potenza al suo interno. Sarebbe bello si prestasse anche lui ad un docufilm, ma non mi pare il tipo.
Caro Antonio benvenuto.
Sgombro il campo da un evidente malinteso per colpa mia.
Ho parlato di Totti solo perchè avevo visto il docufilm sulla sua storia il giorno prima e perchè lo giudico davvero uno dei pochi FUORICLASSE italiani da me VISTI e non raccontati nelle cronache talora enfatiche e scioviniste di giornalisti o telecronisti.
Ti faccio un esempio fresco fresco:
partita Bosnia vs. Italia.
Insigne fa obiettivamente una delle sue migliori partite, parlo di quelle da me viste.
Ad un certo punto fa un movimento ed un tocco definibile davvero “di classe”, il telecronista Rai si rivolge a Di Gennaro e se ne esce così: “Antonio, adesso possiamo dirlo con cognizione, siamo di fronte ad un vero fuoriclasse…”
E il Dige, sciagurato come la manzoniana Monaca di Monza rispose… di sì.
Tieni presente che con i miei personalissimi parametri, i FUORICLASSE italiani degli ultimi cinquant’anni stanno sulle dita di una mano e (forse) un altro dito.
E il “coniglio bagnato”, al secolo Roberto Baggio, è tra quelli senza discussione.
Caro Gazza,
ti scrivo pochissimo, ti leggo moltissimo 🙂
Totti è il classico esempio di “fuori-classe in una classe” (scusa il gioco di parole, inteso “classe” come squadra (Roma) e Campionato Italiano, presi insieme). Lì è stato un grande.
Al di là dello scudetto e qualche coppa (ai mondiali 2006 a parte il rigore non fu particolarmente incisivo) e negli altri mondiali nemmeno – non è stato quel giocatore che la gente vorrebbe sempre in campo come fantasista.
A me personalmente non è mai stato particolarmente simpatico ma come talento direi una spanna sotto Baggio ma una sopra Del Piero.
Baggio è stato devastante in Nazionale (chi non si commuove per i suoi dribbling e assist a Italia ’90) e al mondiale 94 dove ci ha “tirati giù dall’aereo” a pochi di minuti dalla fine della gara con la Nigeria e trascinati in finale?
Baggio è stato incredibile in molte squadre in cui ha giocato, a livello internazionale (ultimo attaccante italiano a vincere il Pallone d’oro – quando lo rivinceremo?) e a livello di Nazionale italiano. Convocato dopo 5 anni di assenza nel 2002 a furor di popolo per gara di addio quando mezza Italia l’avrebbe voluto al mondiale in COrea e Giappone.
RIcordo una sua rabona a limite dell’area sulla sinistra con colpo di testa di Zamorano quando giocava nell’Inter…spettacolo puro. E come dice Cremonini:” ahh da quando Baggio non gioca più…non è più domenica”! 🙂
Caro Ermenegildo benvenuto.
Avrei qualche modestissima osservazione da fare sul contenuto del tuo post e naturalmente non concordo su Totti.
Un cordiale invito: sgombra la mente dai pregiudizi e allarga il tuo raggio di… visione.
Ciao!
salve, ho sempre ammirato Totti per la sua classe, fisicità ma soprattutto perché ha rinunciato al salto di carriera in un top club per la sua Roma.
credo che se fosse andato al real o ad una Juventus, avrebbe fatto una carriera diversa, anche in nazionale, simile a quella di Baggio.
Per uno scherzo del computer la mia risosta al tuo post è andata sopra.
Benvenuto anche a te.
Totti! Goool!
Buonasera Gazza, il cucchiaio all''Olanda ad evocare l'urlo di Bruno Pizzul o il rigore all'Australia decisivo per il passaggio del turno con l'inquadratura sugli occhi di Francesco, quasi come quelli di Clint Eastwood nel triello del celebre film di Sergio Leone, sono indubbiamente dei bellissimi ricordi di grandi emozioni che può dare il calcio, sia ai protagonisti sia agli spettatori.
Confesso che anch'io sono un calciofilo: da tifoso del Verona ho sempre apprezzato il Totti, romano attaccato alla sua città, alla sua squadra e alla sua gente tanto da abdicare alla possibile consacrazione sportiva in una squadra più prestigiosa. In fin dei conti, come veronesi, un po' gli assomigliamo, preferendo il nostro Hellas ad una più blasonata strisciata. Ho visto anch'io il film, mi è piaciuto il racconto dello stesso protagonista…un bambino, come siamo stati tutti noi, che ha avuto le capacità di realizzare i suoi sogni attraverso lo sport diventando uomo, marito e padre e mantenendo equilibrio, nonostante il successo e la fama. Il passaggio in cui si racconta un po' vittima di Spalletti forse è rivedibile ma se così l'ha vissuto, lo accettiamo. Forza Hellas e un saluto a Gazza ( l'altro Gazza sponda Lazio purtroppo non ebbe quell'equilibrio).
Caro Esule ciao.
Non posso commentare un post che potrei aver scritto io. 🙂
Resta sul pezzo che mi fa sempre piacere.
Sul calciatore niente da dire…sulla persona (in campo) ha spesso deluso…
Tra sputi e calcioni vari hai voglia…
quando faccio il paragone con Baggio, come ha scritto Antonio, preferisco Baggio per questo motivo …era più corretto…
Ripeto, valutando il campo… fuori non conosco ne Baggio ne Totti (a onor del vero si legge che Totti faccia molta beneficenza… ne ha tanti per carità, ma non è mai scontato farla… poi magari la fa anche Baggio e non si sa)
Caro Giulio benvenuto.
Non siamo nel campo “minato” dei confronti tra fuoriclasse ma nella difficile distinzione tra fuoriclasse, quasi fuoriclasse (mia forzatissima banalità) e ottimo giocatore.
Sempre valutando l’arco di un’intera carriera.
In tutta sincerità vi dico che avevo lanciato questo Topic per prendere tempo e pensare a come completarlo.
Tuttavia le vostre osservazioni, il modo con il quale le avete poste, adatto ad una “discussione” priva di ipocriti pregiudizi, va rispettato e io lo rispetto.
…
Caro DM benvenuto.
Ipotizzare percorsi diversi di una carriera con i “se e i forse” per me è complicato.
Totti ha svolto tutta la sua carriera in una squadra, ma ha giocato da fuoriclasse anche contro squadre europee di rango.
Non li ritengo tutti fuoriclasse, ma se dovessi scegliere un 11 tutto italiano dagli anni 60 ai giorni nostri, direi:
Buffon
Facchetti Scirea Baresi P. Maldini
Tardelli Pirlo Rivera
Totti Baggio
Riva.
Un po’ forzata con Rivera a centrocampo, ma facevo fatica a non mettere quei tre.
Leggo molti paragoni tra Totti e Baggio, e pur comprendendoli dal punto di vista della classe, non posso non rilevare che da certi punti di vista stiamo parlando di antipodi.
Ho la fortuna di essere amico di un ex calciatore italiano molto famoso, oggi team manager della nazionale, che nell’ambito di un paragone con Mancini (altro grandissimo fuoriclasse non da meno degli altri due in quanto a classe pura) riguardo a Baggio mi disse che lui lo amava meno di Bobby perché Roby ha sempre avuto la tendenza a farsi i fatti suoi e mai quelli della squadra. Baggio arrivava, corricchiava, faceva il suo golletto su punizione, e poi con la maglia ancora bella pulita, senza essersi eccessivamente buttato nella mischia per i compagni, se ne andava (spesso a prendere un nuovo contratto in un’altra squadra).
Molto più mercenario di Mancini, figurarsi di Totti.
Che infatti guardacaso ha fatto tutta la carriera alla Roma, mentre Baggio è stato uno dei pochissimi italiani ad aver giocato per Juve, Milan e Inter,
Forse Roby è stato traumatizzato e brutalizzato nel suo passaggio dalla Fiorentina alla Juve, ma direi che almeno sul fronte dell’attaccamento alla tradizione, alla maglia, alle proprie origini sono due personaggi molto diversi.
Dici cose intelligenti e sicuramente da ben informato. Sulla questione però a me viene da guardare anche l’altra faccia della medaglia. Baggio è sicuramente un introverso, non ha le caratteristiche del leader (forse lo è stato almeno in parte solo nella sua ultima esperienza a Brescia, per mille motivi). E sulla questione non possiamo fargliene una colpa. È semplicemente fatto così. Poi, sulla questione bandiere: si possono apprezzare, e sicuramente ammirare. Ma personalmente non mi dispiace nemmeno l’idea di andare ogni tot in giro a farsi delle esperienze nuove. Molti per esempio vedono un limite di Totti il fatto di non aver mai cambiato aria. Poi, vabbè, bisogna sempre relativizzare: difficile pensare di poter diventare una bandiera in una Fiorentina se sei un grande giocatore. E io credo che se fosse dipeso da Baggio lo sarebbe diventato (le due squadre che sentiva veramente sue erano a mio avviso la Viola e la nazionale). Totti è rimasto a Roma ma con un ingaggio certamente notevole. Vero che l’avrebbe preso anche altrove ma diciamo che se le possibilità della squadra capitolina fossero state quelle di una Fiorentina, difficile pensare sarebbe rimasto. Del Baggio extra campo ho sempre apprezzato particolarmente l’anti divismo. Quella sì una vera rarità a quelle latitudini.
Infine, su Mancini: giocatore che ho sempre adorato. Purtroppo ciò che ha mostrato e dimostrato dentro i confini italiani non l’ha mai mostrato a sufficienza fuori. Sia coi club che in nazionale. Ed è questo che non gli ha permesso di raggiungere i livelli “pieni” a cui avrebbe potuto sicuramente ambire.
Entrambi mi piacevano poco, pur con altre caratteristiche. Sia Baggio che Totti. Troppe chiacchiere inutili che giravano su entrambi e miti sopravvalutati. Concordo con Dandy. Certo gran campioni, ma Mancini non era da meno e aggiungo anche Signori. Anzi come classe pura metto pure il “nostro” Morfeo non così lontano.
Su Totti: a Roma lascia qualche traccia oscura, da quel che pare ad alcuni suoi concittadini.
Ciao Simone, non volevo esprimere giudizi, solo sottolineare le differenze (tralasciando quelle squisitamente tattica dove Baggio era un numero 10 in un calcio di 4-42 abbastante dogmatico, tanto che spesso era un problema per gli allenatori, mentre Totti era a tutti gli effetti una punta tanto che ha vinto anche la scarpa d’oro e per qualche stagione ha di fatto interpretato il ruolo di 9).
Totti a mio avviso era più completo dal punto di vista fisico. Cosa che gli ha permesso di giocare da nove (o meglio da ottimo centravanti di manovra – il famoso falso nueve per intendersi). Credo che il romano-romanista abbia inoltre avuto due ulteriori fortune (oltre appunto al fisico – cosa che Baggio non aveva – e alla classe innata – Baggio invece di questa ne aveva in abbondanza) che gli sono state di profondo aiuto in questo senso: l’incontro con Zeman prima e Spalletti poi (che a mio avviso dovrebbe molto più ringraziare che denigrare…).
Detto questo, di italiani da mettere nel dream team top 11 di tutti i tempi ne vedo pochissimi. E in altri ruoli. Credo che la cosa sia dovuta alla mentalità catenacciara (un po’ rivista dopo l’avvento di Sacchi ma fino ad un certo punto) intrinseca nella nostra tradizione.
Mettiamoci d’accordo sul termine: per “fuoriclasse” intendo un giocatore molto al di sopra della media degli ottimi giocatori, per capacità tecnica, visione di gioco ed eleganza del gesto. Qualità giudicate soggettivamente, non misurabili. Un po’ come i voti della ginnastica, soprattutto artistica.
Perché nel calcio i parametri oggettivi per giudicare i giocatori ci sarebbero: numero di reti, “assist” ecc.
Se parliamo della categoria giudicata soggettivamente i giocatori italiani che, da quando seguo il calcio, possono rientrare in questo novero, a mio insindacabile giudizio, sono: Mazzola ( Sandro perché il calcio ho iniziato a seguirlo dai primi anni ’70 del secolo scorso ),Rivera, Baggio, Cassano e Totti.
Poi ci sono molti grandi giocatori tra i quali si potrebbero citare Del Piero, Nesta, Paolo Maldini, Bruno Conti, Claudio Sala, Tricella, Scirea, Zola e tanti altri che sarebbe lungo nominare ( ci potrebbe stare anche un certo Zigoni in questo elenco anche se io ho sempre amato di più Mascetti ).
Totti era senza dubbio elegante e virtuoso, ma non quanto gli altri 4 che ho nominato.
Come visione di gioco ed intelligenza calcistica, invece, li superava tutti, eccetto Rivera.
Il più dotato da madre natura del quintetto era senza alcun dubbio Cassano; quando era in vena una gioia per gli occhi. Avesse avuto la metà dell’intelligenza ( non calcistica, perché di quella ne aveva in abbondanza ) e dell’equilibrio di Totti sarebbe potuto diventare uno tra i più forti del mondo.
Quando Fusco lo fece venire al Verona però mi misi le mani nei capelli.
Non ce lo vedevo proprio, soprattutto a quell’età e dopo un anno di inattività, a giocare nel mio Verona.
Insimie no, proprio fuoriclasse non è, e forse nemmeno grande giocatore.
Però, nonostante lo detesti, devo ammettere che mercoledì ha fatto una grande partita con la Nazionale ed ogni tanto qualche giocata notevole la sfodera.
Chiosa doverosa su un giocatore del nostro amato Verona- Hellas: il Toni visto a Verona può rientrare a buon di ritto nella categoria dei grandi, in tutti i sensi, giocatori.
Ringrazio ancora gli Dei di averlo potuto ammirare con la maglia gialloblu.
Premetto che si tratta di gusti personali (ma credo anche ci sia una certa dose di oggettività), tra i giocatori passati da(l) Verona, mio padre, che lo segue dai primi anni settanta, mi ha sempre detto che il più talentuoso che ha visto passare da qui è stato Dirceu. Io, che invece lo seguo dai primi anni novanta, dico Morfeo (Stojkovic non riesco a contarlo perché si è visto troppo poco della sua immensa magia). Invece stando in ambito nazionale, lui mi ha sempre parlato meravigliosamente di Platini. Io sono rimasto incantato da Zidane. Su 4 nomi, 3 sono stranieri…
P.S. Il più sottovalutato forse Corini. Ma chiaro che i fuoriclasse sono altro.
Una premessa doverosa (prendendo spunto da Bardamu che saluto).
Il senso, se mai ne avesse uno, di questo non-Topic NON è il confrontare “chi è stato meglio” ma chi può essere giudicato un FUORICLASSE italiano..
Lo sforzo per trovare il massimo di “obiettività” possibile va fatto sul singolo giocatore ed il confronto, adatto ad escludere-includere Tizio e non Caio, dovrebbe avvenire successivamente, difficile ma non impossibile.
Non dimentichiamoci che stanno scrivendo lettori e appasionati con età molto diverse (lo si capisce dai nomi citati e da quelli non menzionati).
L’altro doveroso sforzo dovrebbe essere quello di usare come PRIMI PARAMETRI:
1) giocatori VISTI più e più volte;
2) limitarsi a ciò che si è visto SUL CAMPO.
Se si usa anche un parametro “ETICO”, ma totalmente fuorviante, della biografia personale extra-campo, tutto diventa complicato e falsato.
L’esempio a cui tutti penseranno dopo queste mie opinabili parole, non può essere che MARADONA.
Ma per cortesia non scherziamo, il giocatore Maradona non è un fuoriclasse, è IL FENOMENO GENIALE ASSOLUTO del nostro gioco preferito.
E non mi sono sbagliato usando “IL” e non “UN”, almeno fino ad oggi 20 Novembre 2020.
Pelè?
A parte il fatto che non so quanti di voi abbiano visto giocare Pelè (personalmente quasi ogni partita trasmessa o registrata in cui giocava Pelè).
Quindi?
Pelè è la rappresentazione antropomorfica del gioco del calcio:
Pelè E’ IL CALCIO.
Maradona IL GENIO.
Entrambi sin qui inarrivabili.
Ma qui stiamo tentando, con tutti I LIMITI che mi sono chiari, di individuare i fuoriclasse italiani.
Azzardo una provocazione che mi “tormenta”(?) da anni: GIGI RIVA è annoverabile tra i fuoriclasse italiani anche se in Nazionale non diede sempre prova del suo talento?
Antognoni e Mancini lo furono?
E i portieri?
Buffon e Zenga lo sono stati? E Albertosi (per il quale se misurassimo il rapporto su come viveva FUORI dal campo e quello che faceva in campo, probabilmente non ci sarebbe partita)?
Chiudo momentaneamente questo post con un sorriso molto vicino al ghigno (amaro): ma stiamo scherzando o siamo seri (ambito calcistico)?
Paolo Maldini appena sfiorato nei vostri post, è stato un fuoriclasse internazionale punto.
Poi, e con tutta evidenza, si può pensare e confutare parlando degli uomini in braghette corte sul rettangolo verde.
Ci mancherebbe.
…..seguite le premesse, credo di non aver visto italiani fuoriclasse sul campo ….. purtroppo (almeno in questi ultimi 40 anni…) o di non averne avuto l’occasione. Ma qualche dubbio ce l’ho anche dalle partite in TV. Certo diversi campionissimi non son mancati. L’ unico che mi sento definire fuoriclasse dai filmati d’epoca era Gigi Meroni. L’ asso del Torino calcio nei 60 scomparso prematuramente…con forse qualche apparizione in Nazionale. Faceva robe al limite del visionario col pallone, non molto lontano dal Pibe.
Gigi Meroni?
Io non so se e quante partite – o almeno un tempo di esse – siano state viste dai lettori di questo Blog.
Credo che una valutazione su di lui possa essere influenzata da un mix di forti emozioni extra-calcistiche e realtà proveniente dal rettangolo verde.
La valutazione mi pare molto complicata.
P.s.
Non credo, o almeno non ricordo, che la Rai abbia trasmesso partite o mezzi tempi prima degli anni ’70.
Se non ricordo male c’era la Domenica Sportiva con filmati da 1/2 (?) minuti a partita.
Si Gazza, C’è poco…. più collage di azioni e commenti di personaggi di rilievo dell’ epoca del mondo pallonaro. Mi attengo al repertorio che vedo infatti, che fa intuire la classe del giocatore. Non voglio azzardare oltre…Qua chiaramente so di lui da parecchi anni. Poi extracalcio non direi più di tanto.. almeno per me. Certamente può sembrare un tipo alla Zigoni sotto alcuni aspetti.
Scusa Paper, leggendo le cronache e guardando le interviste filmate, il Zigo, caso mai, due scalini sotto Meroni per l’anticonformismo.
Poi grande rispetto per il Zigo calciatore e non solo per dovere di Veronista.
Una domanda. Puskas, Di Stefano, Pelè, Yashin, Cruijff, Beckenbauer, Maradona, Cristiano Ronaldo, Messi. Poi ce ne sarebbero altri che potrebbero essere entrate di diritto a far parte delle grandi icone del calcio moderno ma che per un motivo o per l’altro sono considerate un gradino sotto.
Comunque… i sopra citati secondo la tua visione, Gazza, sono fuoriclasse o qualcosa di oltre? Giusto per capirsi fino in fondo.
Estendere le opinabili valutazioni fuoriclasse sì-fuoriclasse quasi-fuoriclasse no a livello internazionale, presenta difficoltà quasi insormontabili dovendo seguire il PRIMO vero parametro: giocatori VISTI giocare più volte a cui si aggiunge l’ulteriore difficoltà rappresentata dalle età, molto diverse, di chi scrive.
Quindi di Puskas, Di Stefano e Yashin, pur visti in alcuni spezzoni, non ho elementi diretti.
Uno indiretto riguarda Yashin che, almeno fino ad ora, è l’unico portiere ad aver vinto il Pallone d’Oro.
Su Cruijff, mia PRIMA scelta tra i fuoriclasse che ho visto (Pelè e Maradona FUORI classifica) e Beckenbauer, non c’è nemmeno bisogno di riflettere: FUORICLASSE senza discussione.
Tuttavia ricordo che il Topic, almeno per ora, riguarda gli italiani.
Poi vediamo se è il caso di estendere le opinabili-opinioni a livello internazionale.
Bene. Chiarito il discorso. Questo è uno schema imperfetto perché mette fuori lista dei giocatori che “mi sono studiato” per bene ma che non ho visto giocare ”in diretta”. Ma ne capisco il senso.
Io ho cominciato a seguire il calcio dal 1990, coi mondiali nostrani. Se mi chiedessi di mettere giù gli italiani (alcuni li ritengo fuoriclasse, altri meno ma siamo lì) più forti che ho visto, eccoli, in ordine sparso: Zenga, Buffon, Peruzzi, Baresi, Maldini (ma ”solo” da terzino), Nesta, Cannavaro, Baggio, Zola, Totti, Pirlo, Vialli, Mancini. Tra quelli che mi sono dimenticato, uno non lo è perché c’ho da sempre un dubbio a riguardo, ed è Del Piero.
riallacciandomi al post di Simone, se doveste scegliere invece 11 fuoriclasse che abbiano giocato nel nostro Hellas? magari non necessariamente italiani, allargando il concetto alla generica top 11 gialloblù all time
Dovendo stilare una classifica di 5 fuoriclasse Italiani da me visti giocare, farei una debita premessa.
Per me la parola fuoriclasse va riservata a colui che da solo e’ in grado di cambiare l’andamento delle partite, grazie alle sue doti atletiche, la sua visione di gioco, al suo estro, alle sue giocate.
Ma il fuoriclasse ideale e’ persona equilibrata senza grilli per la testa, con una vita extracalcistica “normale” e soprattutto costante nelle sue prestazioni spettacolari in campo. Gli altri sono geniali, ma non fuoriclassi.
Di Gigi Meroni non ho abbastanza elementi, l’ho visto in TV solo 2 o 3 volte. Pertanto quelli che me sono i 5 fuoriclasse, scelti in base ai parametri appena indicati, sono er pupone Totti, Sandrino Mazzola, l’immenso Gianni Rivera, e Walter Zenga.
Cassano non puo’ essere considerato un fuoriclasse, con la testa che si ritrova. Lo stesso dicasi per Balotelli.
Baggio non mi piaceva troppo ai temi della sua carriera (giudizio probabilmente inficiato per colpa della sua provincia di nascita), ma il mio sentimento di scarsa stima divenne addirittura di spregio totale nei suoi confronti quando dichiaro’ di essersi convertito al buddismo. Unico uomo al mondo a dichiararsi fieramente come un accanito cacciatore e buddista allo stesso tempo. Tipico esempio de vesentin!
Rimane il 5° da inserire nella classifica.
Non lo ha citato nessun altro partecipante alla discussione. Lo faccio io, Fabio Cannavaro. Unico difensore Italiano a vincere il pallone d’oro, e credo unico difensore a vincerlo in epoca post Beckenbauer..
A proposito di Cannavaro, ebbi modo di vederlo una volta in allenamento stando a 3 metri di distanza. Non era altissimo, circa 1,75. Lo vidi fare uno stacco di testa vicino al preparatore atletico. Stacco’ senza piegare le ginocchia, e i tacchetti delle sue scarpe sporcarono d’erba la maglietta del suo preparatore, alla altezza dell’ombelico. Era andato su di almeno 1 metro, non l’ho mai visto fare da nessun altro calciatore.
Tra i geni, per me il piu’ forte, estroso, superiore in tutto era e rimane sempre il mio buon vecchio Zigo…
Ciao Cesare. Anch’io mi chiedevo come Baggio potesse coniugare il suo essere buddhista con la sua attività venatoria. E ho scoperto questo: https://www.google.it/amp/s/calcionow.it/roberto-baggio-e-il-buddismo-le-non-contraddizioni-dellex-juventus/amp . Praticamente non è un buddhista come lo intendiamo noi, ha sposato una sorta di alternativa.
Ma el resta un vesentin!
Grazie per la risposta Gazza, ti ritengo molto saggio quindi mi piacerebbe un tuo approfondimento su Totti, forse è vero l’ho guardato sempre con il pregiudizio di uno rimasto tutta la vita alla Roma…però non ti nascondo che mi sarebbe piaciuto vederlo al Real Madrid o al Barcellona, chissà che cosa avrebbe fatto, probabilmente molto bene, non lo nascondo.
Rispetto al commento tuo su Insigne hai perfettamente ragione, bravo ma non ancora quel fuoriclasse in grado di cambiare le partite! 🙂
a presto!
Dunque (congiunzione conclusiva?), in quattro giorni di apertura di questa marginalissima finestrina sulle opinioni, non sono riuscito a capire compiutamente – colpa mia ovviamente – se per voi l’Italia abbia prodotto dei FUORICLASSE calcistici negli ultimi 50/55 anni.
I limiti di tale “impresa” mi erano stranoti fin dall’inizio per una infinità di motivi, ma un Topic-relax era ciò di cui avevo bisogno.
Su Internet troverete molte classifiche ma qui cercavo opinioni dirette.
L’attributo di “Fuoriclasse” non può essere dispensato come i confetti matrimoniali, chiede riflessioni non semplici, parametri altrettanto complicati (non dimenticate che le STATISTICHE sono una “invenzione” recente), ma alla fine ne esce sempre e solo un’OPINIONE, più o meno verosimile.
Quindi?
Quindi non mi resta che esprimere la mia e l’ordine con cui scriverò NON è di “merito” tranne un caso legato ad un convincimento radicato, valutato e confrontato:
– Gianni RIVERA : oltre alla mia personale valutazione, posso aggiungere quella di due giocatori che lo ebbero come compagno di squadra.
Giovanni Lodetti (vedi) durante le nostre interminabili partite a boccette in quel di Peschici nei primi anni ’70 e nel parlarmi di Rivera fu onestissimo, concludendo il tutto con un “… MA era un FENOMENO” (il termine “fuoriclasse” non era ancora in voga).
Quarant’anni dopo, usando le STESSE parole, il nostro Franco Bergamaschi mi confermò la valutazione;
– Roberto BAGGIO
– Francesco TOTTI
– Paolo MALDINI
– Luigi RIVA
Poichè i portieri giocano un ruolo fondamentale ma trascurato, indeciso tra Walter Zenga e Luigi Buffon, alla fine opto per
– Luigi BUFFON
P.s.
L’elenco dei giocatori italiani che ho considerato “ottimi o forti”, per svariati elementi valutativi, è lungo, almeno una dozzina di nomi e forse più, ma si tratta, questa sì, di una cosa talmente opinabile da obbligarmi a lasciar perdere…
Non ho aperto uno spazio sui Fuoriclasse a livello internazionale perchè ne verrebbe fuori un casino ancora più complicato.
Faccio solo UN esempio
Se dico EUSEBIO, credo che non più di 3/4 lettori-postanti sappiano chi era e quanto bravo fosse.
Anni fa, tramite le Gazzetta uscì una raccolta di dvd su calciatori che hanno fatto la storia del calcio. Ci ho passato giornate intere. Per quanto mi riguarda, la reputo un’idea più che consigliabile per entrare al meglio nell’argomento.
Simone, graduatorie e storie redatte dalla Gazzetta ci sono anche su internet.
Contengono nomi opinabili e molta compiacenza commerciale verso alcune squadre blasonate.
Il ruolo dei giornali, particolarmente quelli sportivi, è VENDERE più che documentare con un minimo di correttezza.
Quindi grande spazio alle squadre che si reputano con una platea di tifosi maggiore.
Certo, e ne sono consapevole. Però i campioni a cui mi riferisco sono tutti riconosciuti, chi più chi meno, come icone storiche del calcio mondiale. Beckenbauer, Cruijff, Zico, Platini, Ronaldo, Ronaldinho, Zidane, Sivori, Van Basten, Di Stefano, Pelè, Maradona, Matthaus, eccetera. Ci si può mettere dell’enfasi eccessiva in certi casi. Ma riconoscerla e prenderla per quella che è non è difficile. Un’idea piuttosto ben fatta però credo ci si può riuscire a farsela.
Un tempo i fuoriclasse erano definiti tali anche quando erano ancora in attività. Degli italiani in attività, oggi come oggi, nessuno può definirsi tale. E quindi mi accodo anch’io sui nomi già scritti, ai quali aggiungerei Dino Zoff e Gaetano Scirea.
Per me ci sono due categorie di fuoriclasse: la prima è quella degli eletti, coloro che ogni tanto, centellinando il distillato di un inarrivabile talento, sanno destare autentica meraviglia e costringono chi lo osserva a chiedersi quale magica ispirazione abbia potuto mettere in comunicazione in un istante il cervello al piede per farne scaturire tanta bellezza (ed efficacia). Un po’ come le immagini e l’intensità spirituale che suscitano talvolta i versi dei grandi poeti.
Di costoro ne ho potuto vedere in azione uno solo e non era italiano.
Poi ci sono i campioni, rari ma decisamente più comuni e le cui prodezze sono riconducibili nell’ambito delle facoltà umane (sia pure straordinarie). Sono le eccellenze che sanno compiere con apparente facilità e con una certa continuità gesti che a molti bravi giocatori possono riuscire sporadicamente in situazioni fortunate o non riescono affatto. Si potrebbe paragonarli a quei rari giornalisti o scrittori che sanno raccontare con limpida chiarezza e in poche righe ciò che costringe molti altri ad una nebbiosa verbosità.
Tra costoro, per istintiva simpatia, metterei Mancini.
Caro Canegrandis ciao e ben “ritrovato”.
Come è sempre accaduto, il tuo scritto rappresenta come ti ho sempre percepito nelle, ahimè, lontane frequentazioni da stadio.
Pacatezza raffinata, capacità di ascolto e alla fine opinioni col valore di “sentenza” (personale).
Lo scrivo perchè tale appare la tua valutazione su “UN uomo solo al comando”.
Della classe calcistica.
Per uno come te che di partite ne ha metabolizzate una cifra la cosa mi suona un po’ inusuale.
Anch’io per giudicare la magia (non isolata) di gesti calcistici SEMPRE collegati col cervello – anche quando sembrano istintivi – ho un filtro a maglie strette.
Il tuo mi sembra fin troppo stretto.
Ma ne prendo atto.
Con stima.
Credo che sia la partecipazione troppo emotiva alle partite a procurarmi un po’ di cecità e a farmi selezionare i ricordi con maglie molto strette.
Stima senz’altro ricambiata.
Beh… è una settimana all’incirca che ci penso: ma devo/posso/voglio scrivere anch’io su questo argomento ?
Qui si parla di calci, sputi e colpi di testa e poco importa, a mio avviso, che siano 52 anni suppergiù che vado allo stadio regolarmente, è che proprio il fatto che si parla di gente (tutti quelli citati finora) che ho visto allo stadio pochissime volte se non mai (perché troppo giovane… me vien la pelle d’oca a dir de mi ‘sta parola…). Quello che penso veramente alcuni lo sanno, altri no ma, credetemi, fa proprio lo stesso (sugli accenni agli “stranieri” poi … boccaccia mia statti zitta!!)
E allora “taglio l’aria calcistica” con un link metaforico, nel senso proprio della possibilità di vedere una stessa cosa in due modi diversi (questo film musicale è di 83 anni fa…)
https://www.youtube.com/watch?v=LOILZ_D3aRg
Mentre per il fuoriclasse, dopo ampio dibattito interno (a me stesso) e aver ristretto la rosa ai soli Crisantemi, Margheritoni e Guardavaccaro, la scelta è caduta proprio su Celestino Guardavaccaro
https://www.youtube.com/watch?v=beneW2YrpbM
PS (soprattutto per el paròn de casa):
il 21 novembre 2020 alle 16:01 hai scritto proprio una cosa sbagliata («Non credo, o almeno non ricordo»); credo che cercando in rete si trovino dati certi, direi che dalla fine degli anni 50 o primi 60 (io me lo ricordo bene) e ALMENO fino agli anni 80, alle ore 19 sulla RAI (all’epoca c’era solo il 1°, poi forse è andato sul 2°) veniva trasmesso un tempo di una partita, generalmente il più interessante e ricco di gol; facevano vedere i gol del 1° tempo se trasmettevano integralmente il 2° oppure se il migliore era il 1° facevano lo stesso con i fatti salienti del 2°; se non succedeva niente la signorina buonasera annunciava che il risultato non era cambiato. Le rare volte che trasmettevano la partita dal Bentegodi, allora, ce ne accorgevao entrando allo stadio vedendo le postazioni delle telecamere sulle piazzole della gradinata centrale (dove ora c’è più o meno la tribuna stampa), ovviamente scoperta.
Chiudo: chi si ricorda questa canzone e questo cantante???
https://www.youtube.com/watch?v=BIJskpcDOwY
Comunque se ne andato un vero FUORICLASSE: Diego Armando MARADONA!
P.s.
Sul calcio in Rai ho cercato in Internet e quello che ho scritto il 21 alle 16… vedrò di approfondirlo
Addio “discusso” CAMPEON…
La trasmissione del secondo tempo (o della sintesi) di una partita di A la domenica nel tardo pomeriggio iniziò nel 1960.
Ecco, ottimo il 1960
https://www.youtube.com/watch?v=4a2cMK-WqIg
Chi segue questo blog da anni come nel mio caso, un’idea sul Dominus come persona e pensiero deve averla.
Buona o meno buona credo non gli interessi molto.
Generalmente “moderato”, su un raro topic calcistico ha parlato di Maradona e dei suoi convincimenti sul giocatore col suo solito stile, ma in modo più assertivo del solito.
Se lo confronto con quello che stanno dicendo sulle varie reti televisive, non c’è confronto con la sua fulminante sintesi “Pelè è il CALCIO, Maradona IL GENIO”
Io sto col Dominus.
Penso diversi se lo ricorderanno al suo battesimo nel campionato italiano contro il nostro Verona nell’ 84. Prima dell’inizio della partita accerchiato dai giornalisti, che palleggiava da showman con colpo di tacco a palombella sopra la figura e pallone che cadeva esattamente sul piede. Quello era lui. Uno disegnato da Picasso o Van Gogh per questo sport.
Jack, e come non si potrebbe con quella sintesi che ha palesemente alle spalle anni di partite viste e di probabili discussioni sulla napoletanita o sulla “immoralità” (cocaina e accuse d’evasione fiscale).
Hai visto mai quanti cocainomani ed evasori questo paese, o meglio una parte significativa di esso, li considera normali con punte d’ammirazione.
Caro Lector, credo di aver scritto chiaramente che nel presente Topic una valutazione sull”etica o la “moralità”(?) nel valutare Maradona non mi interessavano.
Immaginiamoci poi sulla sua – orgogliosa e vorrei vedere il contrario – “napoletanità”.
Saluti.
A proposito…
Ci ha lasciato un dispensatore di sogni e di emozioni per bambini che amavano provare a imitarne le gesta…qualcuno diventava campione qualcun'altro si accontentava di sognarsi campione.
I fuoriclasse suoi successori non potevano certo non averne subito il fascino.
Credo che Don Diego abbia fatto lasciato il segno nell'ispirare i successivi artisti del futbol.
Piccola riflessione personale: Maradona è stato il calcio o il più grande solista del calcio? In linea di massima le squadre in cui ha giocato non facevano un gran gioco, era lui lo spettacolo, ed era lui che vinceva le partite quasi da solo.
Non l’ho mai visto giocare dal vivo, l’ho solo “studiato” in maniera piuttosto approfondita tramite immagini, filmati di repertorio e analisi/commenti di esperti seri… fatto sta che se dovessi nominare il numero uno dei giocatori simbolo del campione associato al calcio inteso come gioco di squadra a livello sublime, farei il nome di Cruijff.