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IL FASCINO DEL VELLUTO, PRODOTTO DEL “LUXURY” CHE NON VUOL DIRE LUSSURIA…

Italia, anni 1967 e 1968, piena epoca beat, rock e blues-rock, chi ha il coraggio di affermare che tra i19 e 22 anni comprò e apprezzò(!) i primi due albums dei “The Velvet Underground”, meriterebbe di essere obbligato a guardare, senza soluzione di continuità, “La Corazzata Potemkin, Metropolis e Das Cabinet  der Doctor Caligari”, inginocchiato su un tappeto di ceci, come un novello Fantozzi.

Cercherò, preferirei che fosse un “cercheremo”, di capire perchè quei due albums diventarono, devo ammettere a pieno titolo, due pilastri del rinnovamento musicale e grandi seminatori di molta parte della musica a venire.

Faccio incidentalmente notare che in quegli anni parte della mia vita si svolgeva in una università “rivoluzionaria” (…) e proprio lì, durante una sera “fumosa” me li fecero ascoltare, specie “White Light & White Heat”.

Al mio onesto e spontaneo giudizio – sempre in clima “fumoso” – “…a me pare una cagheta…”, fui bollato col peggior epiteto in uso a quei tempi “rivoluzionari”: sei il solito RIFORMISTA!

Sic erat.

P.s.

Il resto nel prossimo post, dopo la colazione e qualche riflessione.

P.p.s.s.

  • – “Scusa Gazza, ma cosa c’entra il titolo del Topic?”
  • – “C’entra c’entra…”

 

19 commenti - 2.079 visite Commenta

paperinik

…..bene Gazza, vedremo che succede… oggi li vedo sotto (anche) altri punti di vista, rispetto agli anni della gioventù. Un po’ inconsapevolmente, un po’ ingenuamente, un po’ sentimentalmente sono stati un gruppo cardine in un altro periodo.

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Gazza

Pare che il riverito Maestro Brian Peter John st.George le Baptiste de La Salle (Brian Eno) abbia pronunciato la seguente sentenza, inappellabile vista la fonte:
“Chi comprò, amò e comprese i primi due album dei Velvet Underground, o è diventato un critico musicale o il fondatore di una band…”.
Eccomi salvato dall’ignominia per quanto ho riportato nel testo del Topic.
In che senso?
Nel senso che si trattava di due album totalmente fuori da qualsiasi schema musicale, “armonico e melodico” sino ad allora ascoltato.
Da anni, specie il primo, gira invece regolarmente sul mio lettore e solletica le casse e non solo quelle, senza pudore, perchè nel frattempo ne abbiam viste cose noi umani, e magari non solo viste.
Prima traccia “fuorviante”:
>> https://www.youtube.com/watch?v=zZmCDDeD-ks
Sì sì, vai di carillon, ma basta già dare un’occhiata al testo:
“Domenica mattina
porta l’alba
è solo un’inquietudine
al mio fianco…
Attento, IL MOMDO E’ ALLE TUE SPALLE
INTORNO ci sarà sempre QUALCUNO
che chiama
non è niente…”
Non è “feeling” quello che canta Lou Reed, ma l’incipit di una visione un cincinin paranoica.
Ed ecco apparire la Musa inquietante
>> https://www.youtube.com/watch?v=r_4wKYrky4k
Che voce intrigante… ma poi leggi il testo:
“Eccola che arriva
attento a come ti muovi
ti spezzerà il cuore in due
davvero
Non è difficile da capire
basta guardare il colore falso dei suoi occhi
ti elogerà solamente per poi umiliarti
che pagliaccio (sei)…
Sei SEGNATO nella sua agenda
SEI IL NUMERO 37, dai un’occhiata
sorriderà solo per farti corrucciare
che pagliaccio (sei)!
Ragazzino, lei VIENE dalla STRADA
hai già perso prima ancora di iniziare
si prenderà gioco di te
è proprio così…”
E poi la rivelazione che TUTTO è permesso (altro infatti seguirà nelle altre tracce):
>> https://www.youtube.com/watch?v=AwzaifhSw2c
“Lucidi, lucidi, lucidi stivali di cuoio
schiocco di FRUSTA di una donna-bambina nel buio
arriva veloce IL TUO SERVO, non lo abbandonare
colpisci, padrona cara, e cura il suo cuore…
BACIA LO STIVALE di cuoio lucido lucido
lucido cuoio nel buio
LECCA LE CINGHIE, la cintura (!!!) che ti aspetta
COLPISCI, padrona cara, e cura il suo cuore…”
Ed ecco sdoganato in musica un fenomeno – il sado-masochismo – che sicuramente non era nato a metà ‘800 col romanzo del Barone Von Masoch, ma moolto prima e che in seguito si trasformerà in una pratica sessuale, il BDSM sinteticamente BONDAGE (immobilizzazione), che non è una mossa dell’arte antica della lotta libera, ma una pratica (discutibile e “complessa”) con molti adepti, assai assai lontana anche da una mente aperta come il vostro scrivano.
Poi ecco un grande e “semplice” rock che le Pietre Rotolanti impressero molto bene nelle loro testa:
>> https://www.youtube.com/watch?v=4Bp-ihtgzdE
L’unico pezzo, almeno così mi pare, dove vi sono PERFINO delle sfumature “bluesy”, lontanissime dalla filosofia dei Velvet.
E con il primo album “The Velvet Underground & Nico” la chiudo qui.
Con qualche passo nel delirio (creativo) e un salto con gli stivali delle sette leghe i Velvet escono dalla musica degli anni ’60 senza esserci mai entrati.
Tanta roba.

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Gazza

Nel pomeriggio il non facile compito di parlare del secondo album “capolavorizzato” da molti.
Comunque va detto che nessuno prima di loro si era spinto in quei territori della psiche “acidificata” da pasticche non proprio di Tic-Tac, un dato che si specchia soprattutto nei testi ma non solo.
Per il terzo e ultimo album dei ’60 la cosa è più facile perchè si tratta dei Velvet SOLO di nome, di fatto si può tranquillamente asserire che è il “primo” di Lou Reed.
Demain pour vous les vilains.

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REDAZIONE

ATTENZIONE!
Prima di rilasciare il vostro eventuale post eseguite SEMPRE l’operazione COPIA!
Se la scrittura supera un determinato TEMPO il post potrebbe non comparire.
Quindi basta fare INCOLLA al secondo tentativo e olè.

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schetch

Sono album dal suono sporco naturalmente voluto, sono album che mescolano psichedelia, punk, blues, dark, prog, a tratti delicati, magari proprio per questo non furono tanto capiti, basta ascoltare il brano di apertura della seconda facciata di White Light & White Heat “I Heard Her Called Me” suoni distorti, l’organo di Cale sembra rotto..certo musica incomprensibile allora.. nel 2021 mi risulta come allora sporca…
E poi c’era la brown sugar a corredo… non dimentichiamolo.

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Gazza

La presenza di graditi ospiti non mi ha permesso di dire la mia sul secondo album dei Velvet.
Non è difficile percepire che quell’album contiene le assonanze-dissonanze con molta della musica/generi che lo seguiranno.
Sul piano del “piacere all’ascolto” – niente a vedere con il “lounge” o i vari “Buddha Bar” per carità! – continuo ad avere delle sicure perplessità, che non avrò per il Lou Reed solista di cui ho avuto e ripetutamente ascoltato almeno 5/6 albums e cd.

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schetch

P.S. mode off topic on – ma il blog non si potrebbe trasformarlo in forum? Sono ignorante in materia ma mi sembrerebbe naturale al posto di questo pachiderma di blog..- mode off topic off.

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Gazza

Blog o Forum?
A parte l’impostazione vincolante del “web-format” di Telenuovo – ci sono altri 7/8 blog – QUI il problema non si pone perchè l’off-Topic, compresa un’eventuale nuova proposta tematica, è sempre stata ammessa.
Poi valuto io perchè TUA è la responsabilità di ciò che scrivi, MIA è quella di “administrator” responsabile, e quindi con il dovere di validarla o bannarla (caso puramente teorico avvenuto UNA VOLTA in 14 anni di vita di questo Blog).

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schetch

Non parlavo di responsabilità, siamo/sono abbastanza grande e consapevole di ciò che scrivo sia qui che altrove e vedo che mai nessuno mi ha bannato.
Il mio era semplicemente un appunto sulla snellezza del sistema “web-format” come è stato concepito e NON su questo blog in particolare ( so benissimo che non c’entri nulla); sulla fruibilità più immediata (postare foto ad esempio) ed anche per un dialogo più corretto (quote) senza che la pagina dia i numeri come spesso accade.
Ma come ho detto non sono un esperto noto solo che un sistema così concepito rende difficile e magari allontana le persone che vorrebbero intervenire, ma se Telenuovo ha scelto di fare in questo modo, si vede che avrà le sue buone ragioni.

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Gazza

Ho già fatto presente che il BUG più rilevante è l’assenza della CRONOLOGIA.
Mi spiego:
colui/colei che scrivesse un post ORA, dovrebbe andare IN TESTA come contributo.
E così dovrebbe essere ANCHE nel caso di una RISPOSTA/DISCUSSIONE o per un semplice “quote”.
Al momento l’Administrator centrale è impegnato per gli appalti delle nuove frequenze televisive e mi ha chiesto di pazientare.
E io giro la prece a voi.
P.s.
Schetch, guarda che già ORA è possibile postare FOTO e FILMATI con un COPIA sulla STRINGA e l’INCOLLA sul tuo post.
Quello che ricordo ancora a te e a TUTTI gli altri, per evitare i fastidiosissimi “scherzetti” del sistema, è di evidenziare il post da lanciare e fare COPIA.
Quindi se il post non compare, riaprire la propria pagina, fare INCOLLA, digitare il nuovo codice “captcha” e olè.
>> https://www.youtube.com/watch?v=_IDJpB9de3E dal minuto 1 e 27″

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schetch

Trainspotting, che te lo dico a fare? “Un’onesta e sincera tossicodipendenza”
Bellissima colonna sonora, da Brian Eno, a Iggy Pop, Lou Reed ma anche Sleeper, Blur.. grande film, sono i film che piacciono a me.

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paperinik

Niente….dovrei riascoltare con calma i loro vecchi dischi, magari su un piatto del periodo. Sarebbe ancora meglio. Saranno una quindicina d’anni che non risento con attenzione la Banana. Qualcosa del secondo invece lo metto su ogni tanto. Ma è il terzo, forse quello che metto più di frequente. Gli inediti è da un pezzo che non li ascolto.
Presi il primo con Nico, nel negozietto in centro che sappiamo negli 80. E’ rimasto per due anni buoni inascoltato. Lo misi su una volta ed arrivato a Venus in Fur ho detto basta….Poi, quasi per scommessa lo rimisi sul giradischi, me la presi con calma, e “diabolicamente” mi diede la botta. Ancora vent’anni dopo la pubblicazione, c’era poco che conoscessi in grado di ribaltare certi schemi come quell’album. Se ne potrebbe parlare per molto, ma la Banana è un album “unico”nel suo non-genere. Perché definirlo rock non è veramente corretto, neanche blues, forse neanche psichedelico (anche se in parte lo è) o altro ancora. E’ un seme che nessuno probabilmente è stato in grado di suonare alla stessa maniera e ispirazione e ancor meno replicare. Qualcuno 30 anni fa lo definì folk “urbano”. Si..può essere ci sia qualcosa. Sarei più d’accordo sull’urbano che sul folk…Qualcuno scrisse che ai Velvet avessero rubato la strumentazione all’aeroporto, dopo il primo o secondo disco. Non ricordo. Sembrerebbe una piccolezza, ma non lo è….
Sembra abbastanza accertato che il produttore artistico non fu veramente Andy Warhol, ma Tom Wilson e lo stesso John Cale. L’artista Pop si è limitato alla pur intrigante copertina e probabilmente a una piccola sovvenzione. Cale si è dimostrato più volte critico verso il vero contributo di Warhol ai VU. Lo stesso Lou Reed dichiarò che dal lancio del disco, nei 5 anni successivi, arrivò a vendere non più di 30000 copie….
Nella storia è passato come il primo album veramente alternativo e probabilmente è vero. Ma allo stesso tempo forse è stato troppo “intellettualizzato”….Sicuramente dibattuto da parecchi.
C’è però un altro punto che è stato preso in considerazione solo in questi ultimi 30 anni da un po’ di gente. Il contesto della grande Mela aveva anche altri “protagonisti quasi-legati”. Poi eventualmente ne infiliamo qualcuno..
Gli esordi di Lou Reed con due oscure formazioni dei sessanta e di parziale conseguenza, forse il primo pre-sound Velvet:
https://youtu.be/uOVqwGCQods

….the way you rattle your brain, you know you’re driving me insane

https://youtu.be/yWG61CocCok

E quelle che mi prendono ancora del disco oltre a due già segnalate dal Gazza:
https://youtu.be/AkDJcUCyjCU
https://youtu.be/QbW39jwtewE
https://youtu.be/Ae0no6_VkKk

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time after

Comincio il mio primo post con un saluto a Mister Gazza rivisto al Bentegodi per la partita Hellas vs. gobbi!
Per quanto riguarda i Velvet, forse per ragioni di età, ho quarant’anni, e per ascolti onnivori, li ho sempre trovati grandi e “normali”.
Capisco però il discorso del Gazza che ascoltarli a diciannove anni in piena epoca beat, white blues e rock in costruzione, possa aver rappresentato un impatto sonoro complicato.
Ma sono stati grandi e ci sono le cover di altri grandi interpreti a confermarlo
https://www.youtube.com/watch?v=TaRMmyNPC-U
https://www.youtube.com/watch?v=8pv3v8e5kDg
e soprattutto https://www.youtube.com/watch?v=obOrAsy2134

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paperinik

Ciao Time After, la normalità è solo un’idea estemporanea nel contesto e nel tempo in cui si vive. Per le band di un certo tipo, spesso viene preso in considerazione l’esatto contrario. Più o meno da sempre. La possibilità di un certo business sulla a-normalita è ancora un altro discorso. Mia opinione..
Buona l’interpretazione di All t. Parties.

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Gazza

Time After benvenuto.
Concordo col Paper anche se non ha notato che il tuo “normale” era virgolettato e quindi non perentorio.
Ciao

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Gazza

Toc Toc benvenuto anche a te.
Se “The gift” sia la prima canzone parlata della STORIA della musica non saprei, ma che possa esserlo della musica contemporanea post bellica forse sì.
Canzoni con l’incipit parlato ve ne sono tipo questa:
>> https://www.youtube.com/watch?v=VhXuO4Gz3Wo
C’è il “Requiem per un coglione” di Serge Gainsbourg che però è dello stesso anno di The Gift.
Questa invece è precedente:
>>> https://www.youtube.com/watch?v=fiE6L-9z6Vg
scherzo, questo è il film Orizzonti Perduti e SHANGRI-LA è il villaggio dove esiste la “Fonte dell’Eterna Giovinezza” ma con un vincolo “filosofico” su cui meditare: la fonte funziona SOLO se resti nel villaggio.
Questa invece è del 1966, due anni prima di The Gift:
>> https://www.youtube.com/watch?v=QVMJN0fKJWI
con un bel testo.

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Vellutato

Caro Gazzini, da vecchio aficionado del suo blog non mi sorprende la sua “colta” risposta a toc-toc.
Rimane il fatto che è assolutamente incomparabile l’impatto che ebbero i Velvet, The Gift compresa, su tutta la scena musicale.
E anche Songs for Drella, accolto non bene dalla critica alla sua uscita, ascoltato oggi è almeno un quattro stelle su cinque.
https://www.youtube.com/watch?v=MA-z5ddpsNU
Minimalista e denso.

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