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DIVERSI A DIVERSI

E’ GAYo e OMOgeneo.
E’ il più grande attore vivente, specie da quando De Niro, che tiene famiglia (numerosa), si è messo a fare delle puttanate di film per gli schèi.

E’ Kevin SPACEY, assolto dopo anni dall’accusa di molestie sessuali nei confronti di (probabili) “puttani” che lo ricattavano, sempre per schèi e non certo per essersi sentiti “umiliati, depressi e turbati” dalle sue attenzioni “particolari”.

Così è se vi pare.

27 commenti - 1.879 visite Commenta

paperinik

Bel topic, Gazza. Simpatico e bravo il Kevin, ma non impazzisco per i suoi film.
Ma le diversità in epoca LGBT, cominciano a manifestarsi (e già si manifestavano) su altri orizzonti e altri canoni. Pelle, gusti sessuali e in parte provenienze culturali, stanno andando verso un retaggio del passato. L’uomo del consumo di massa già profetizzato dai Beat alla Ginsberg, ha già masticato e probabilmente digerito quasi tutto.
Ora sta arrivando una diversità basata sull’essere, più inteso come individuo e meno come gruppo. E soprattutto sull’avere o non avere. Ma magari approfondiremo andando avanti.

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bardamu

Sull’affermazione che sia il più grande attore vivente ci sarebbe da discutere parecchio. Anche De Niro, dopo le prove eccellenti di Taxi Driver e Toro Scatenato non ha lasciato memorabili tracce del suo lavoro.
Io ho una passionaccia per Robert Duvall e John Malkovic, ma su chi sia il più bravo di tutti sinceramente non saprei pronunciarmi.
Anche il nostro Favino si difende: le sue interpretazioni di Craxi e Buscetta sono eccezionali.

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Gazza

Bardo, da discutere sicuramente, parecchio non credo.
Ci sono Anthony Hopkins e Gene Hackman da tener presente di sicuro, assieme a quelli da te citati.
Diciamo che nel gruppo preso in considerazione, Spacey è un “primus inter pares”.

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Marcello

Si dimentica, per esempio, le prestazioni di Bob in Il cacciatore e in Jackie Brown. E poi, chi per un motivo e chi per un altro, le marchette le fanno un po’ tutti!!! O no???

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Gazza

Marcello, ti pare che il De Niro possa essere messo in discussione?
Io ho fatto cenno all’ultimo De Niro, e tu lo hai capito così bene da aver, giustamente, parlato di “marchette”.
Prova a trovarne qualcuna negli attori sopracitati, difficilmente la troverai.

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Gazza

Insomma Paper mi pare che tu sia stato colpito dalla lettura di “Avere o Essere” di E. Fromm o sbaglio…
Una lettura che comunque non fa male alla salute, del cervello in particolare, anzi.

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paperinik

Grazie per la segnalazione, ma non so niente di Fromm se non per sentito dire. Sulla materia ho sempre avuto delle paure..Non l’ho mai volutamente affrontare. Questa è la verità. Anni fa è capitato un libro relativo ad esperienze vissute di psicoanalisi del secondo dopoguerra. Ce l’ho ancora. Mi è bastato.. Anche se so che non è completo, ne esaustivo, ne aggiornato ai tempi nostri. Insomma è una forma di codardia nell’apprendimento la mia. Dovrebbe essere superata in qualche maniera…

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Gazza

Sono riuscito a rivedere “I Soliti Sospetti” (1995).
Il film “regge” ancora bene e l’interpretazione di Spacey nella parte di Roger “verbal” Kint alias Kaiser Soze, è di quelle che non si dimenticano (vinse l’Oscar per miglior attore non protagonista).
>>> https://www.youtube.com/watch?v=tvm2DtcOI7k
Tuttavia credo che conoscesse una delle grandi interpretazioni, forse la prima nella cinematografia americana, di un co-protagonista portatore di handicap (zoppo): il Dustin Hoffman nel “Un Uomo da Marciapiede” nella parte di Enrico “rico” Rizzo.
Quindi mi sono riguardato pure quello – che regge ancora benissimo – ed effettivamente…
>>> https://www.youtube.com/watch?v=5zHVFXorF38

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lettore antico

Bella memoria Gazzini.
Credo anch’io che quella di Hoffman sia storicamente la prima rappresentazione di un portatore di handicap senza esserlo, certo che credo sia difficile raggiungere la vetta di Tom Hanks in “Forrest Gump”, premio Oscar per miglior attore nello stesso anno in cui lo vinse Spacey – grandissimo – nei Soliti Sospetti.

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Gazza

Chapeau a Cine!
Walter Brennan in effetti INTERPRETA uno “sciancato” perchè in realtà non lo era.
Grande caratterista, vincitore di alcuni premi Oscar.

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bardamu

Alcuni attori americani si sono poi avvalsi in Italia della fortuna di avere una voce stupenda. Parlo dei doppiatori italiani, i migliori del mondo ( anche perché il doppiaggio veniva eseguito in pochi paesi anni fa ). Avete mai sentito la voce originale di Gary Cooper? O quella di Cary Grant? Non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle dei rispettivi doppiatori italiani.
Walter Brennan, invece, aveva la voce stridula, quando eseguiva questi ruoli, che Lauro Gazzolo imitò alla perfezione.
A proposito del doppiaggio aggiungo una postilla.
Tempo fa sentii alla radio una bella trasmissione sulla nostra lingua, e uno degli invitati disse una cosa che mi è rimasta impressa. Se avete qualche dubbio sulla corretta pronuncia di una parola fate attenzione a quando vedete un film doppiato. Lì si parla l’italiano più corretto, con accenti e pronuncia delle vocali e delle consonanti perfetti.

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schetch

Gran voce era quella di Renzo Palmer. Io me lo ricordo benissimo alla sigla de “Oggi Le Comiche” del ‘1975 se non sbaglio. Alla fine diceva :” voi non mi vedrete, ma sentirete la mia voce”. Robe da dinosauri.

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bardamu

Era anche un bravissimo attore. lo ricordo come un perfetto Ispettore Cramer nella bellissima serie di Giuliana Berlinguer su Nero Wolfe con l’immenso Tino Buazzelli e l’ottimo Paolo Ferrari.

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Gazza

A Schetch e Bardamu senza nostalgie assassine:
abbiamo avuto la fortuna di assistere a “spettacoli” di qualità irripetibile.
Punto.

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Gazza

Il Nero Wolfe di Buazzelli è ancora impresso nella mia mente.
Per non dire del “Maigret” di Gino Cervi che, perfino i critici francesi…, giudicarono il più “vicino” a quello dei romanzi di Simenon.

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lettore

Restando sul “più grande attore vivente” indicato da Gazzini in Spacey, posso condividere la valutazione se lo si mette sullo stesso piano di Daniel Day Lewis.

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schecht

“American Beauty” è un film che riguardo spesso e non sono molti.
Un Jack Nicholson da” Easy Rider” ” Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo” o ” Shining” pure.

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Gazza

Anch’io riguardo spesso film già visti e mi capita di trovare cose che mi erano incredibilmente sfuggite alla prima visione.
Così non è avvenuto per “Easy Rider”, l’ho trovato troppo “datato” al periodo di riferimento.
Tuttavia si tratta di un mio giudizio legato all’ultima re-visione, 20 anni fa.
Diciamo che l’ho considerato un “reperto” di storia del cinema, a parte alcune scene perenni.

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schecht

Condivido sul “datato” inteso come film nel suo complesso, mi riferivo più che altro alla /alle prestazioni di JN in quei film, riprendendo i commenti summenzionati a De Niro, marchette ecc. ecc..

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Gazza

Sembra quasi un paradosso ma concordo.
L’apparizione di Jack Nicholson monopolizzò il film in una decina di minuti.
Poi arrivò “Cinque Pezzi Facili” e JN decollò.

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Gupta Dwyer

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