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WHAT A WONDERFUL WORLD – Il demente

J.D.Vance, candidado alla vicepresidenza degli USA (in coppia con Trump, dio li fa poi li accoppia), in relazione all’ultima strage avvenuta nella scuola di Winder in Georgia ha TESTUALMENTE dichiarato:

a) “Le stragi fanno ormai parte della vita” (!!)

Domanda: cosa c’entrano le guerre con le scuole?

b) “In realtà si tratta di psicopatici in cerca di attenzione”

Domanda: Se si tratta di una tua analisi sociologica, dove trovi il senso di regalare un fucile d’assalto a tuo figlio di quattordici anni per il suo compleanno e qual’è il testo del biglietto d’accompagnamento per quel regalo?
Vi giuro che ogni volta che accadono fatti cruenti simili, e anche fatti minori, non posso dimenticare “Elephant”, il film di Gus Van Sant del 2003 sulla strage nella scuola di Columbine in Colorado.

Il titolo appare strano e senza senso, in realtà è probabile che si riferisca all’aforisma dell’elefante in una stanza che nessuno nota.
Capito demente di un Vance?!

Basta, ho ancora una pagina di appunti, ma non ce la faccio, non sono un professionista di cronaca nera e l’indifferenza che mi circonda su questi eventi, e sicuramente altri a venire, mi rende diffile essere sempre disponibile.
Lo sarò solo, come sempre, per i vostri eventuali interventi.

 

 

14 commenti - 738 visite Commenta

paperinik

La risposta è semplice Gazza. Molta della società americana è un agglomerato associale. E’ una non società in poche parole. Non tutta chiaramente. E meno male.
In tale agglomerato le armi sono una necessità di onnipotenza. Non un pretesto per l’onnipotenza. Ma una necessità, compresa quella di generare pecunia senza distinzione.

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Gazza

Se gli articoli di una Costituzione sono in ordine di importanza per la convivenza civile e che il diritto di detenere armi è al SECONDO posto di quella americana, le riflessioni sarebbero molte.
Per quel che riguarda il fatto che gli USA sarebbero una “non società”, i testi sui quali ho sudato (poco) , perfino un agglomerato di famiglie che costituiscano un piccolo villaggio, sono una società.
Ma questo riguarda la definizione di sociètà, poi a prevalere è se e quanto un individuo se ne senta parte o meno.

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paperinik

Si Gazza, ho calcato un po’ la mano. Ma direi che già il permesso di detenere un’arma da parte di chiunque fa riflettere. Perché hai bisogno di sventolare uno strumento letale? Sei inattaccabile? Guai a chi mi tocca? Chi mi sfiora anche per sbaglio gli tiro? Devo aggiustare e spaventare, la banda di ragazzini maleducati all’angolo, invece di riprenderli verbalmente o al massimo con 2 ceffoni? Devo abbattere i puffi del giardino di casa del vicino, perché non mi piacciono? Non so. A voglia casi da elencare…

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paperinik

Quello che voglio dire è che già si crea così, una società mal disposta verso il prossimo. Diffidente, malevola, poco disposta al confronto in caso di errore. Anche l’Italia ha delle pecche qui e là ( in altre forme), non solo gli States….
Altro che le case aperte islandesi o del nord Europa.
Altra gente mi viene da aggiungere…

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Gazza

Non che in Italia sia così complicato a procurarsi un’arma da fuoco di contrabbando.
Tuttavia leggendo i fatti di cronaca nera di questi anni o le violente idioziozie di molti “social”(social??), prova ad immaginare se vigesse anche da noi il secondo emendamento della Costituzione americana…
Follie.

schetch

43.000 e rotti americani morti per armi da fuoco nel 2024.
Gli USA, mi pare, stiano attraversando una crisi profonda, due candidati alla presidenza inadeguati (quello dimesso a forza di spinte era stato votato dalle Primarie più invidiate al mondo..remember), un sentimento profondo di rivalsa e di odio in tutta la nazione, armi da guerra a gogo in tutta la popolazione…per me non va a finire bene…e se non finisce bene lì..

“Che tipo di Americani siete?” disse un militare psicopatico imbracciando un mitragliatore mentre scaricava decine di carcasse di civili da un ribaltabile….(Civil War un film chissà, profetico? ).

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Gazza

Nel dialogo con la domanda “… che TIPO di americani siete?”, apparentemente innocua, c’è l’inizio della fine.
Di cosa?
Domandatevelo a voi stessi.

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lector

Che ci siano più armi in circolazione che abitanti è già un dato da brividi.
Ancora peggio è che non esista un registro dei possessori delle stesse.
Dov’è la “logica” di due dati così gravi?

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el gremista

Tipico qualunquismo sinistrorso!
E’ un dato di fatto che la maggior parte degli omicidi sia effettuato tramite un semplice (e più discreto) coltello da cucina. Mi dica: quanti coltelli da cucina sono registrati in itaglia? Chi ne sono i miserabili possessori? A quanti coltelli da cucina Lei (potenziale assassino) ha accesso?
Non è l’arma che uccide, ma la mano di chi la impugna. Facciamo finta di non saperlo e tutto andrà bene.

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Gazza

Di quanti coltelli da cucina col caricatore è gremita la sua casa signor Gremista?
E’ perfino banale costatare che esiste il fatto (l’omicidio), e il soggetto (l’assassino), ma per lei lo STRUMENTO atto ad offendere è irrilevante.
Ha ragione, pensi che lo sapeva perfino l’imprenditrice di Viareggio che non si è accontentata di investire e uccidere con la sua vettura colui che le aveva rubato la borsa.
Ma per essere sicura del suo “atto di giustizia”, ispirata chiaramente da Cesare Beccaria, è passata altre tre volte con la vettura sul cadavere del ladro steso a terra.
Già morto.
Adesso mi aspetto che Capitan Fracassa se ne esca con un post del tipo: “la derubata non poteva sapere che il ladro era già morto!”.

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giustìn

Quella dei coltelli è stupefacente.
Colui che l’ha posta non si è chiesto se anche in Italia esistesse il secondo emendamento, libera anzi liberissima possibilità di acquistare armi?
E’ ancora sicuro che la maggior parte degli omicidi che accadono da noi avverrebbero con coltelli, impiccagioni, avvelenamenti e altre forme “artigianali”?

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Gazza

Dimenticavo.
Signor Gremista, lei mi ha offeso.
No, no per il “qualunquista”, cosa che avrà fatto sorridere chi conosce la mia storia personale, pertanto di questo sono tenuto doverosamente a ringraziarla.
E’ il “sinistrorso” che non posso accettare.
Il motivo è semplice: il mese prossimo ricorre il mio sessantunesimo anniversario di militante di SINISTRA, sebbene moderata.
Cordialità.

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el gremista

Poiché nella mia educazione sono presenti ANCHE e NON SOLO i valori Dio Patria e famiglia, non mi riterrei offeso se mi affibbiassero l’etichetta di destrorso. Moderatamente, senza anniversari, lo sono.
Tuttavia quel pensiero non era rivolto a Lei ma ad una frase di lector: io credevo che nelle stragi fossero comprese quelle tra le mura domestiche, la maggioranza in Italia, spessissimo consumate con coltelli. Tuttavia, se le armi circolanti in Italia sono circa un ventesimo (pro capite) di quelle stimate negli USA, mentre gli omicidi da arma da fuoco sono quasi un quarto di quelli americani (0.71 – primi in Europa – contro 2.97 x 100k abitanti), siamo proprio sicuri che sia solo un problema di vendita? Sembrerebbe che ogni arma italica sia 5 volte più letale di una americana (Italians do it better…) Nella disarmatissima GB gli omicidi sono doppi rispetto a quelli italiani, anche qui stragrande maggioranza ad armi bianche (… ma George è Best!) Sono consapevole che la quantità abbia un peso, ma queste rozze ed empiriche statistiche un po’ di senso alle mie affermazioni potrebbero darlo. Soprattutto pensando che, a fronte di un aumento minimo di armi yankee in circolazione, le vittime delle stesse siano aumentate del 29% in un anno, stragi comprese. Forse il malessere sociale incide più della libera vendita. La mano più che l’arma.
Chi commette una strage, tra l’altro, di solito la pianifica e potrebbe tranquillamente reperire le armi su ebay, qui come in USA.

Capitolo imprenditrice. Le hanno mai appoggiato la lama di un coltello alla bocca dello stomaco? A me sì, un sudamericano, ma fosse stato italiano probabilmente cambiava poco.
Subisci una piccola morte: una tensione dolorosa ti attraversa tutto il corpo; quindi, una totale e fatale rassegnazione. Ti chiedi il valore che quel tizio dà alla tua vita, se i pochi spicci che ti troverà in tasca saranno ritenuti sufficienti per riscattare il tuo diritto a vivere. Poi, mentre si allontana, sale la rabbia e l’adrenalina. Non sai cosa succederebbe se avessi accesso ad una mitraglietta, ad un suv o magari ad una cerbottana con dardi avvelenati, giusto per farlo soffrire, per fargli pagare quell’infinito attimo d’angoscia e d’impotenza.
Non giustifico l’imprenditrice ma forse la capisco.

Negli Stati Uniti il mito delle Colt e dei Winchester per ogni cowboy, dei Wild Bill e delle Calamity Jane è antico quasi quanto la sua Costituzione, celebrato in tutta la letteratura non solo d’oltreoceano. Suona pertanto un po’ strano che chi ritiene ‘Il triello’ la scena più iconica del cinema si scandalizzi per ciò che Vance ha detto e che trova riflessi in tutta la cultura americana. Personalmente, temo che quella scena non avrebbe lo stesso impatto se i tre si fossero sfidati ad una gara di rutti per mancanza di piombo.
Ed allora pensi che l’invettiva contro Vance sia solo un pretesto per colpire, una volta ancora, il suo odiato amico Trump, quello – soprattutto – dell”America first’, slogan considerato troppo xenofobo dall’orgogliosamente inclusiva sinistra. Che poi non capisco del tutto questo astio nei confronti del ‘Prima Noi’: non ho mai visto nessuno, nemmeno orgogliosamente inclusivo di sinistra, spartire il PROPRIO stipendio con il condominio.

Come diceva Forrest Gump “Non ho altro da dire su questa faccenda!”

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Gazza

Prima di tutto mi dispiace sinceramente per la pesante disavventura da lei avuta.
E’ difficile pensare tuttavia che quella vicenda non abbia condizionato un po’tutti i suoi giudizi sulle ALTRE cose che la vita ci pone.
Esempio: sembra che per lei la finzione (!) cinematografica e la realtà quotidiana abbiano lo stesso valore, quindi per lei l’epopea “Western”, dove bastava un’involontaria spinta ad un bancone del bar per essere ammazzati o ammazzare, fa parte della “cultura” ineludibile degli USA.
Lei “cristallizza” quell’epoca lontana e la rende ancora cogente nell’America di oggi, come se il necessario progresso CIVICO, che ogni società deve avere, negli USA, lei lo fa apparire come un dato facoltativo e vincolato al peggio della storia degli Stati Uniti, più o meno come nel pensiero di Vance.
Non sarò certo io, viste le “sudate carte” della mia formazione di studi, a negare gli effetti psichici che scattano in determinati eventi, ma, e glielo dico con fermezza, la signora del suv, viste le dinamiche dell’evento e del rapporto causa/effetto, è un’assassina punto.
Sulla parte “politica” sulla quale si è soffermato, le dico quanto segue:
1) io non sono “sinistrorso”, attributo che è chiaramente vago, ma sono di sinistra. Come dire, tanto per sdrammattizare, io non sono “belloccio”, sono bello.
Confido sulla sua intelligenza che, per come scrive, mi pare non le faccia difetto.
2) Sulla “inclusività generalizzata” ho ovviamente le mie idee, non sempre collimanti col pensiero di maggioranza (spesso più esibito che convinto) dell’area cui appartengo.
Basta che non si parli di quell’idiozia del “Progetto (??) di sostituzione etnica”.

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