Potrebbe bastare solo il titolo, uno splendido ossimoro, per capire almeno qualcosina di noi, di tutti noi.
A coloro che pensano di essere autodiretti, e alcuni in verità ci riescono perchè leggono, s’informano, con fatica e talora sanno essere e restare dentro una “comunità” che non riconoscono sempre come propria, sanno confrontarsi col massimo della civiltà necessaria, sempre necessaria in un CONFRONTO, e sono tra i pochi che SANNO, non felicemente, quando alcune loro scelte sono in realtà eterodirette.
Poi ci sono gli eterodiretti totali che non sanno di esserlo, almeno fino a quando non prendono 2/3 smusate dalle loro “spiritual guidance”, che possono essere un politico, una “guida totemica televisiva”, il Capoufficio e così via.
E i poveretti non sanno che non ne verranno più fuori, e allora magari si rifugiano in qualche “gruppo culturale” di facebook (!), cercando di manifestare la loro “autonomia” (autodiretta?!) con qualche post o con qualche “like”.
Poi ci sono quelli come “il batoccolo” (battaglio) delle campane che sbattono un po’ di qua e un po’ di là.
Ed infine ci sono quelli cui non frega niente di niente: “…non mi frega del brutto voto di stamattina, delle strillate di mia madre per come mi s-vesto per strada, che proprio lei parla avendo un amante “toy-boy” di dieci anni più giovane…, a me basta che stasera il Giangi venga alla festa da solo, senza le solite squinzie che poi me lo “lavoro” io…” (sentita ieri sera in Corso Portoni Borsari).
E poi, e poi basta perchè questo non è tratto dal libro di David Riesman, che è stato ri-editato nientemeno che dall’Editrice Il Mulino dopo sessantanni, per il valore ancora attuale delle cose colà analizzate.
Io sono andato un po’ a… libera memoria, che è quella che è.
p.s.
Se una rivoluzione non è un pranzo di gala… ( Mao Zedong ex Mao Tse Tung dixit)
FIGURATI LA LIBERTA’ e LA LIBERTA’ DI PENSIERO!
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