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LE MEMORABILIA CHE PORTERESTI NEL SARCOFAGO

Capisco che avrei potuto scegliere un altro termine al posto del “sarcofago”, ma così facendo mi spariva l’origine che ha dato spunto a questo Topic.

Com’è noto in alcune tombe egizie non depredate si sono rinvenuti molti oggetti connessi con la vita del faraone defunto.

Oggetti di vario tipo.

Dopo uno scambio di idee con un amico, che mi ha fatto fortunatamente cambiare idea da quella originaria, sono a proporvi quanto segue:

Dovete supporre che fra CINQUECENTO anni (qui il tempo ha il suo significato) venga scoperto il vostro “sarcofago”, meglio se all’interno di una cripta spaziosa, dove avete deciso di portare con voi, per una futura memoria del vostro passato terreno, le cose che hanno avuto un significato di una certa importanza o magari semplice o comico per altri, futile anche, ma non per voi.

Si può spaziare in ogni dove: cinema, musica, attori, oggetti posseduti o desiderati (foto ovviamente), figure che hanno “tormentato” – si fa per dire… – la vostra vita perchè desiderate ma non raggiunte (qui in modo possibilmente limitato)

L’unico “vincolo” è che siano cose che vi rappresentano e hanno rappresentato in qualche modo la vostra vita, i vostri piaceri, i desideri, in definitiva una parte della vostra “realtà” (quella psichica non è “portatile”, tuttavia potrebbe essere deducibile dai vostri oggetti).

E’ del tutto evidente che l’età, quindi il tipo di vita vissuto, condizionerà il vostro “bagaglio di viaggio”, ma il gusto che si può provare o che almeno io provo, è SE e COME le mie/vostre “memorabilia” saranno interpretate da chi le scoprirà fra cinque Secoli.

E a questo punto si potrebbe aprire un capitolo infinito che non esplicito perchè amerei vederlo fare da voi.

 

P.s.

L’idea di fare un Topic “leggerino”, si è fatta sempre più consistente dopo aver letto lo “scannamento odiatorio” senza pudore, esistente su alcuni blog, che per virulenza e violenza non hanno nulla da invidiare a “facebook”, sebbene mi sia stato detto che ADESSO funziona la censura degli “administrators” (?!?!?)

Non riesco ad immaginarmelo quando era SENZA censura.

67 commenti - 6.847 visite Commenta

Cesare Settore Superiore

Quel che verzara’ el me casson da morto tra 500 anni, el bicier della birra el le trova udo de sicuro (ma spero proprio che i me le metta pien fin all’orlo).
E dopo? Beh, la me bandiera a 2 aste, almeno un album de Charlie Musselwhite, un cortel fatto in casa dei mei, el cestin par i fonghi (spero pien anca quel), le foto dei 2 neodini, la videocassetta col film The Blues Brothers, un paneto con la sopressa casalina e un vasetto de ciocoli sotto oio, el libro Io uccido de Faletti.
E una sola canzon dei Bee Gees, quel lento da struscio ciamado How deep is your love, la canson mia e de me moier.

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Niktv

Leggo il topic e mi subito mi ronza qualcosa in testa. La “Vertigine della lista”, non c’è dubbio. Ma se cadiamo ancora in questo contesto, il topic volge decisamente verso la semiotica e se di semiotica si parla, non possiamo limitarci alla lista della spesa scritta man mano che ci vengono in mente i prodotti che abbiamo esaurito; serve un ordine preciso, un metodo, in pratica una salienza. Ripartiamo quindi dalle origini del segno per costruire una lista, che possa essere decifrata e collocata dai nostri pronipoti non solo temporalmente (importantissimo), ma anche soggettivamente od oggettivamente. La storia sarà oggettiva, così come la cultura, le abitudini e la tecnologia attuale (bel problema questa ultima voce… cosa metto nel sarcofago? Una busta col francobollo, un telefono con la tastiera a disco o uno smartphone?); le mie passioni, le mie gioie e i miei malanni saranno al contrario oggetti personali soggettivi. Ma non basta, serve dare significato al significante che lasciamo ai posteri, e qui nasce un altro bel problema… diamo ordine solo per sememi o scendiamo, proprio per dare significato e contesto alla cosa inserita, nei semi veri e propri (per esempio, se inserisco la minigonna o il bikini, lascio questi oggetti da soli, o li arricchisco con le loro derivazioni sociali e storiche e quindi non solo di costume? Inserisco quindi anche i capelli lunghi degli uomini e i sassi per la “rivoluzione” del ’68 come strascico della Quant, o magari un’ampollina di plutonio arricchito per definire meglio il due pezzi?)… senza tener conto del fatto che poi molti di questi diventano sememi e viceversa… purtroppo.
Cosa e, soprattutto, come far capire quindi ai posteri il nostro tempo? Il cosa è forse più facile del come; nessuno di noi infatti può immaginare se esisteranno ancora sistemi per ascoltare i nostri dischi o i nostri cd e ancora poi ai nostri vinili (stiamo tornado lì, a quanto mi risulta) oppure per leggere file e documenti o soltanto capire la nostra attuale scrittura. E quindi per il come personalmente lascerei solo segni fisici, concreti… in pratica “parlerei” tramite oggetti. Ma se penso al “cosa”, dovrò, di nuovo, catalogare fra oggettivo e soggettivo, fra le linee temporali storiche e gli adattamenti sociali; non potrò dimenticare gli aspetti religiosi e politici del tempo in cui sono vissuto (la metto o no una P38 per la categoria oggettiva anni ’70?), e così via…
Chissà cosa direbbe Yambo; chissà se questa metodologia lo avrebbe aiutato anche in questo caso a recuperare la memoria e quindi se il suo omologo ricercatore del 2520, non affetto da ictus, ma da mancanza di informazioni specifiche, riuscirebbe a far luce sul modello e metodo di vita a cavallo del millennio.
Di sicuro però io una bastardata la farei… prenderei un bel foglio di plastica (resistente al tempo e alle intemperie) e lo riempirei di simboli da me creati (del tipo geroglifici, ideogrammi, lettere, ecc.) senza alcun senso e senza alcun significato; un esercizio di randomizzazione del nulla per fare impazzire gli archeologi del tempo che ne tenterebbero inutilmente la traduzione. E lo farei anche per dare a loro, e alle loro generazioni future, decenni e decenni di lavoro per cercare un significato inesistente sulla base di un significante altrettanto nullo. Mi chiedo quindi se questi post archeologi avranno, nonostante l’evoluzione (o l’involuzione), ancora la capacità di comprendere/ricordare il fatto che, alla base di tutto, oltre all’atomo, ci sia sempre il “segno”? Il segno che ci ha dato la possibilità di comunicare, di creare civiltà, di disegnare macrosistemi e fare cultura. L’incipit del Libro di Giovanni, se letto con gli occhi di un ateo, riassume in pieno il concetto….

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Est modus in rebus

Se si vuole fare una lista seria di ciò che porteremmo nel nostro sarcofaco per l’ultimo viaggio, questo topic non è molto “leggerino” e il difficile post di niktv oggettivamente lo complica.
Comunque io andrò in modo lineare.
1) la mia prima divisa completa da calcio (esisterà ancora questo sport?), il pallone ancora con le stringhe di chiusura e gli “scarpini” col puntale rinforzato. Nota a margine: vivevo in un quartiere povero e quando mi presentai agghindato di tutto punto, sollevai l’ilarità di tutti, perchè non potevano permettersi di chiedere alle loro famiglie nemmeno i calzettoni colorati a righe orrizzontali.
2) il mio primo tecnigrafo professionale che mi permise d’essere promosso passando dagli orrendi disegni da quattro in pagella al sette pieno (uno dei più grandi orgogli della mia vita).
3) la mia prima stilografica, una Plikan nero-verde che trasformò la mia calligrafia da illeggibile a leggibile.
4) la mia fede nuziale, i nostri pronipoti comprenderanno probabilmente la materia dell’oggetto, più complicato anche per loro capirne la funzione di simbolo “semiotico”, per dirla alla niktv
5) il Dominus, giustamente, ha scritto che le “emozioni psichiche ” non sono facilmente trasportabili, vero.
Allora come farò a portare com me il segno dello scudetto dell’Hellas?
Sarà una fotografia del Bentegodi agghindato di giallo e di blu e chissà se i pronipoti sapranno collegare quella foto con uomini vestiti con una divisa simile alla mia da bambino?
6) I CD della Tosca e Turandot di puccini, l’Aida e la Traviata di Verdi
7) come film ho l’imbarazzo della scelta, poi sceglierei AMADEUS di Forman e chissà se capiranno la mostruosa genialità “simbolica” di W.A. Mozart “il Gigante”.
8) come libro, ammesso che tra 500 anni conoscano ancora i caratteri di stampa: Cent’Anni di Solitudine di Marquez.
9) un quotidiano a partire da Febbraio a oggi dove si parli di una strana “peste attuale” il Covid-19

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Est modus in rebus

Dimenticavo l’ultima cosa: il mio NO referendario, perdente nei numeri ma NON nella Ragione.
Saluti a tutti i lettori di questo angolo di confronto dove il “modus in rebus” è una regola.

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Gazza

Caro Modus benvenuto.
E evidente che la stilo che hai amato è una mitica Pelikan (Plikan…).
Il tuo Reperto N° 5 è OGGETTIVAMENTE “memorabile” e, ahimè, non materializzabile e quindi trasportabile.
Ciao.

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chivers

Devo pensare bene a quello che, eventualmente, potrò scrivere-elencare-comunicare;
però… penso che 500 sono tanti anni e una manciata in più o una manciata in meno siano quasi irrilevanti, visto che avrei, così… su due piedi, due riferimenti per 500 (circa) anni fa e per fra (circa) 500 anni:
1492 (-528 anni), e come non ricordarsi di “Yesterday – bon bon – nananananana faraway, mmmmmmmm….. yesterday…..”
https://www.youtube.com/watch?v=78dWoo-Hx58

E nel 1969 un duo, che non ricordo abbia più lasciato testimonianze, Zager and Evans, pubblicava un singolo di successo: “In the Year 2525” (+525 anni)
https://www.youtube.com/watch?v=izQB2-Kmiic

Altra piccola curiosità: Raffaello Sanzio 500 anni dalla morte, il 1520 era bisestile, Raffello morì di venerdì santo
pure il 2520 sarà anni bisestile!!!!

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chivers

… se fa presto… se fa presto a dir “aperitivo”… odio gli apertivi, specialmente lo spritz, il prosecco

Considerando il tempo di biodegradabilità dei materiali, ecco… 500 anni… dovrò scrivere su di una tavoletta di plastica (1000 anni) piuttosto che mettere nel sarcofago, perché tra 500 anni non troverebbero che una polvere indecifrabile.

Niente aperitivo in osteria… devo pensarci su….
https://www.youtube.com/watch?v=khtQJzm2QkU

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pink panther

Giusto, uno come Chivers non può pensare di passar dal Gazza, mettere una firmetta e ciao andarsene

chivers

ma per piacere… il sarcofago di plastica usalo tu!
E il marmo di Carrara… non toccarmi il marmo di Carrara!!!!! lo conosco strabenissimo da molto più di mezzo secolo, quando dalla finestra vedevo passare la marmifera che scendeva al porto….. e apprezzavo già il fantastico lardo ivi stagionato, prima ancora che a Verona e in tutto il nord si sapesse cosa fosse…

E poi… Chivvy ????? what’s Chivvy????????? non sopporto le alterazioni linguistiche…..

https://www.youtube.com/watch?v=1cV6opkXLco

jacopo

eh..accidenti, sono ancora bloccato. Cosa scelgo? La testa mi scoppia nell’infinita scelta. E’ probabile che fra 500 anni troveranno le mie ossa nella posizione del Pensatore di Rodin, ed un foglietto di fianco con scritto: morto di topic.
Conto di ritornare con le idee più chiare.

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Est modus in rebus

Scusa se mi intrometto.
Vorresti intendere che fino ad ora, nella tua vita trascorsa, non c’è NULLA che ti abbia creato emozione o un sentimento di piacevole attività ludica, nessuno sguardo sulle cose (dagli occhi trasmesso al cervello), insomma nulla che porteresti con te per far lavorare gli archeologi antropologi del futuro?
Una valutazione di te stesso leggermente inquietante ma rispettata.

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jacopo

credo che hai frainteso. Probabilmente mi sono espresso male. Per ‘infinita scelta’ intendo proprio il contrario e cioè una quantità così vasta di cose tale da perdersi un po’ nella scelta. C’era dell’ironia in tutto ciò 🙂

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Lettore medio

Credo che non sia sfuggito al Dominus Gazza quella sorta di “nodo gordiano” rappresentato dalla assoluta impossibilità di immaginare quali potrebbero essere gli strumenti interpretativi in possesso degli “archeologi” cosi lontani nel tempo.
Tuttavia la richiesta di questo originale topic è rivolta più al nostro presente e passato prossimo che non al futuro remoto.
Quindi la mia carta d’identità all’interno della cripta sarebbe così composta:

I fumetti in genere e quelli della Marvel in particolare, che oggi quasi detesto ma non riesco a buttarli nel cassonetto, mistero della mia psiche
Il diploma di maturità, grande emozione come pure la prima lettera di assunzione di una importante azienda
Di nascosto da mia moglie, la foto in compagnia del primo grande amore, molto sofferto, della mia vita e una simile con la mia attuale moglie, chissà cosa capiranno gli scienziati del futuro visto che le emozioni non sono materializzabili.
Tutti i film di Sergio Leone, compreso “Il colosso di Rodi” e il sottovalutato “Giù la Testa” che per me è tra i migliori.
Più l’emozionante “I magnifici sette” e il suo grande prototipo “I Sette Samurai” che in realtà erano dei RONIN e non Samurai.
Il cofanetto dei Led Zeppelin.
Lo scudetto del Verona, che non potrà mai essere capito, nel contesto di uno sport che tra 500 anni forse non esisterà più.
Dimenticavo: una bottiglia di Amarone Quintarelli.
Bene, c’è quasi tutto.

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Gazza

Caro Lettore Medio (?) benvenuto.
Citazione colta e sofisticata, almeno quanto la tua precisazione.
I Sette “Samurai”, altro reperto capolavoro, erano in realtà “Sette Ronin”.
La distinzione che propone Wikipedia è abbastanza chiara.
Io l’ho scoperta per caso una quindicina d’anni fa quando vidi “RONIN” con Robert De Niro e Jean Reno (film “vedibile” – con riserva – ma non proprio all’altezza di altri dello stesso Regista).
Ciao

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Cesare Settore Superiore

A parte le solite battute trite e ritrite del solito coniglio disturbatore di professione dei vari blog, leggo con interesse i vari commenti di tutti i partecipanti alle discussioni proposte dal Gazza.
Ma per una volta vorrei fare una eccezione alle regole (peraltro non scritte) di questo forum, facendo una domanda al grande capo in persona.
Nino, almeno per una volta, perché non ci fai sapere cosa potrebbero trovare i posteri tra 500 anni dentro al tuo sarcofago?

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Gazza

Caro Henry Blade aka Cesare, ti pare, conoscendomi, che non descriverò la mia cripta?!
Sto solo usando un po’ di “netiquette” lasciando spazio ad altri “coraggiosi” di dire la loro, nel senso che la mia cripta sarà così piena che potrebbe togliere a qualcuno la voglia di scrivere per non duplicare qualcuna delle mie (personali) “memorabilia”.
Rimane inteso che la memorabilità di alcuni “reperti” vale solo per me, quindi non si tratta di “esibizionismo” più o meno millantato.
So che ci siamo capiti Cesaròn.

P.s.
Mi sono accorto che fare un post su questo tema è più complicato del previsto.
Ed ho pure capito il comprensibile motivo, ma ricordo che qui la privacy è assolutamente garantita

Rispondi
Marcello Cocchio

il doppio CD k&d session di kruder & dorfmeister
Red dei King Crimson
il back to mine dei groove Armanda e quello di e.b.t.g.
il libro i guerrieri di Verona di Silvio cametti
il libro viaggio al termine della notte di Celine
le foto dei miei viaggi più belli
la maglietta di gibellini strappatagli di dosso durante l'invasione al termine di Pescara Verona di non so quanti anni fa con promozione in A
la foto con mia moglie e i miei figli scattata a casa al ritorno di una vacanza a palma di Maiorca

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Gazza

Caro Marcello benvenuto.
Il tuo post mi permette di confermare quanto ho appena scritto a Cesare.
Almeno due dei tuoi reperti musicali erano nella mia probabile lista.
Li possiedo tutti e quattro, i primi due (specie K & D, di cui ho avuto quasi tutto quello che hanno editato, anche singolarmente).
Poi, pur non “amando” il Progressive, per RED dei Crimson è impossibile non spendere cristallini omaggi ad un capolavoro.
I “Groove” e “Everything But The Girl” li regalai ad una coppia di appassionati che mi avevano invitato a cena.
C’è chi porta i fiori, io ero uso regalare qualche gemma della mia discheria.
Ciao

Rispondi
Gazza

Scusa caro Paper, un po’ di rispetto per i lettori hovvia!

Facci capire se nella tua cripta vuoi il film o qualche “reliquia” di San Mario Bava (Regista), di San Christopher Lee (mitico Dracula) o… della Santissima DAHLIA LAVI (molto sognata e desiderata da ragasso)?

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Esule Valtellina

Lascio

ai posteri cinquecentenari il ricordo di me attraverso alcuni filmati che, nel frattempo, si saranno un po' smagnetizzati, alcuni miei scritti compresi i quaderni delle elementari, un oggetto per ogni mio interesse o attività, testimonianze veronesi e valtellinesi e cimeli di ogni zona che ho potuto visitare. Hellas rappresentata sia dal Verona sia dal luogo dell' AMORE attraverso sciarpa e berretto scritto in lingua ellenica. Documenti di pagamento sia verso privati sia verso il Pubblico: scontrini e tasse.

Un saluto e un grazie Gazza per la bellissima idea.

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Gazza

Carissimo Esule benritrovato.
Un post talmente semplice e fine, il tuo, che non merita di essere rovinato una chiosa, sebbene sincera.
Anzi, una sì, fatti leggere com maggiore frequenza!
Con vera cordialità un saluto vero.

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Gazza

Eh no caro Bianchicapelli, tra 500 anni devono lavorare senza “aiutini”!
A meno che non siano diventati tutti dei “falso nueve” (…) come Luis Suàrezzz (zzzilenzio c’è mamma Juve zzz).

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Begbie

Venerdì pomeriggio, c’è un po’ più di tempo e allora via col mio sarcofago. La prima cosa è una bella foto che ritragga la mia signora, nostra figlia ed il sottoscritto. Poi posso passare alle passioni personali. Partendo dallo sport, una sciarpa gialloblù (inutile specificare la squadra in questione), un cappellino dei Lakers e una palla ovale da rugby. Poi ci metterei un iPod con la mia musica preferita. Non riusciranno ad ascoltarla? Vorrà dire che avremo davanti a noi 500 anni di non-progressi tecnologici. Poi non può mancare un poster di The Nighthawks di Edward Hopper. Infine la parte viaggi: una tessera Metrocard della Subway newyorkese, una Oyster Card della Tube di Londra, una manciata di sabbia californiana, una bottiglia di torbato scozzese, Ardbeg if possible, una lattina di birra Asahi e un cartello stradale che segnali la presenza di canguri per i prossimi 80 km.

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Begbie

È un poster, mica l’originale che vidi due anni fa all’Art Institute of Chicago… puoi metterlo anche tu se vuoi!

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Gazza

Credo che compilare la lista delle cose che porteremmo nella nostra cripta debba essere indipendenti da come sarà il mondo e i suoi abitanti tra cinque secoli.
Perchè è assolutamente fuori dalla nostra possibilità ogni supposizione su quella “realtà” futura.
Le ipotesi potrebbero essere un “giochino” ma anche molto ridicolo.
Che cosa porterei io per lasciare segni possibili e identificativi della mia identità esistenziale di UOMO COMUNE vissuto tra il XX e il XXI Secolo?
Non possedendo alcuna abilità artistica, sono costretto ad usare ciò che più ha “colpito” la mia esistenza, talora modificandola
Cominciamo:
– ho praticato più di uno sport, anche partecipando a Campionati Italiani con qualche “bronzetto”, un rimpianto rimasto indelebile per anni è stato quesslo di essere “matto” per il Calcio ma, ahimè, un irrecuperabile terzinaccio dai piedi di marmo.
Quindi nella cripta ci sarà un pallone da Basket, sport dove sono stato una delle tante giovani “promesse non mantenute”.
Tuttavia ci fu un derby cittadino con centinaia di spettatori, dove da “decimo uomo in panchina”, diciasettenne, venni “buttato” in partita quando eravamo sotto di 15 punti a otto minuti dalla fine.
Entrai in campo letteramente in “trance”, annullai difensivamente il loro giocatore più forte, segnai 18 punti e vincemmo di due. Fui “fuori di testa” per una settimana. La prima grande emozione “extra sensoriale” della mia vita;
– poi porterei due pagelle del terzo anno di scuola superiore: quella del primo trimestre con una media tra il 4/5 e quella della promozione con una media tra il 6/7, altra emozione indelebile;
– Lato sentimentale, sicuramente incomprensibile tra cinque secoli: l’attrazione per le femmine e il loro mondo difficilissimo da comprendere appieno, ti lasciano entrare nei loro sentimenti, ma decidono loro fino a dove. La lista è lunga, non ne sono oggi “orgoglioso e fa parte di una revisione dolente fatta negli ulmi anni su tutti quei sentimenti offertimi e lasciati consumare, talora con indifferenza.
Però quattro fotografie trattate in modo da non usurarsi, sarebbero con me, quattro foto, quattro storie sentimentali, per una svolta personale che non potrà essere capita, ma chissenefrega.
Vorrei citarvi due film dove vi sono “collezionisti” di femmine possedute e fotografate come cimeli di “caccia”:
Uno è “Conoscenza Carnale” (1971) con Jack Nicholson e Art Garfunkel, dove Nicholson è il “collezionista” e una sera vuole esibire all’ “amico” Garfunkel tutte le diapositive delle sue conquiste, tra le quali, da cialtrone, si dimentica di omettere la fidanzata dell’ “amico”, la splendida Candice Bergen;
L’altro è “la Città delle Donne” (Fellini 1980) con Mastroiammi (Marcello Snaporaz) e Ettore Manni (Xavier Katzone).
In una scena del film Katzone vuole mostrare a Snaporaz la sua personale “galleria d’arte”, un lungo corridoio dove vi sono delle teche con grandi foto delle “prede” di Katzone e cliccando un pulsante si possono sentire i diversi dialoghi e sospiri di un centinaio di amplessi.
– Per quanto concerne i libri, ve ne sarà uno solo, letto e riletto, “Lo strano caso del Dott. Jekill e Mr.Hyde” al quale perfino Freud deve molto. La doppia personalità che esiste in ognuno di noi, una tendente al “bene” attraverso le regole sociali assorbite dal Super-Io e dall’Io cosciente, l’altra, quelle delle pulsioni incontrollabili governate dall’Es primordiale, capace di offrirci le pulsioni del “male”. Impossibile non leggerlo se si vuol conoscere qualcosa di più della percezione di se stessi.
– Musica: nota “dolens”, perchè vasto è il numero di ciò che ha colpito le mie emozioni, da singole canzoni ad interi album.
Per me “Beatlesiano fatto e strafatto” sarebbe facile dire “Opera Omnia” (tutto), ma è più serio scegliere e far magari dissentire altri fan come me, quindi:
REVOLVER >> https://www.youtube.com/watch?v=6gluNoLVKiQ
The BEATLES (White Album) >> https://www.youtube.com/watch?v=bI8P6ZSHSvE
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Keith Jarret: Concerto di Colonia
Miles Davis: Kind of Blue >> https://www.youtube.com/watch?v=ylXk1LBvIqU
Jan Garbarek & The Hilliard Ensemble: Officium
Pink Floyd: The Dark Side of the Moon (cosa c’è? orrore? Discutiamone!)
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Film: unico caso in cui porterei quasi tutti film per “Loro”, Dalla Guerra dei Mondi”( buon remake di Spielberg compreso), “Ultimatum alla Terra” (1951), “Star Wars” 1-2-3, “Il Pianeta delle Scimmie” e ovviamente i due Blade Runner.
Chissà cosa capiranno.
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Arte: Un TAGLIO di Lucio FONTANA >> https://www.stilearte.it/sempre-piu-in-alto-i-tagli-di-fontana-3-milioni-di-dollari/#prettyPhoto/0/
Una TESTA di Amedeo Modigliani >> https://www.amazon.it/Arte-dal-Mondo-Modigliani-Scultura/dp/B0160U5F1C
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La ricetta per gli SPAGHETTI alla CARBONARA
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Non avrei finito, ma quello che c’è basta (e avanza…)

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Pic

Ancora troppo giovane per avere “memorabilia” per la mia piramide.
Sono sempre incuriosito dai topic del Dominus e in questo caso aggiungerei come fantascienza non solo le guerre ma anche come abbiamo immaginato il loro arrivo, quindi “Starman”, “E.T.” e “Incontri ravvicinati del Terzo Tipo” e il difficile “ARRIVAL”.
Sulle scelte musicali vedo una “certa età” ma tutta roba buona.
L’unica perplessità, moderata e rispettosa è quella delle QUATTRO foto per QUATTRO storie sentimentali, insomma un Dominus Casanova.
Saluti.

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chivers

… certo che, se penso a LeBron James, che ha 27 punti di media a partita, 0,675 al minuto sui 40 minuti, eccolo che scompare davanti ai 18 punti (e sicuramente allora non esisteva ancora il tiro da 3) equivalenti a 9 (nove) canestri (magari anche qualche tiro libero, infallibile probabilmente) in 8 minuti pari a 2,25 al minuto.
Ma un osservatore non c’era??? Ma come… l’ultimo della panchina a 8′ dal termine e -15, non un gigante che spacca i tabelloni, diciamolo pure, quindi zero rimbalzi ma chissà quanto coast-to-coast… anticipo sull’avversario e volata a canestro… probabilmente come il miglior Marzorati che io ricordi (ma ne so pochino di basket)

Poi, scusa…
1 pallone da basket
2 pagelle di scuola
4 fotografie
1 libro
2 LP dei Beatles
(per me Rubber Soul e Abbey Road, ma non disdegnerei nemmeno Magical Mistery Tour)
4 LP “altri”
(Kind of Blue me l’hai bruciato, quindi non lo metterò)
(The Dark Side of the Moon… si, io sono uno che ritiene conclusi i Pink Floyd con Ummagumma e parte di Atom, li preferisco psichedelici piuttosto che lirici)
(Officium… non so, disco perfetto, peraltro come i successivi Mnemosyne e Officium Novum, ma “freddi”, le 3 occasioni in cui li ho sentiti dal vivo – in Chiese prestigiose a Vicenza, Reggio Emilia, Firenze – hanno invece offerto vertici assoluti)
(Jarrett/Köln è del 1975, nel 1973 al Teatro Romano (evidentemente nella tournée) ne anticipò i contenuti e ne fui strabiliato, per me finisce nei concerti memorabili più che nei dischi)

8 films
1 taglio
1 testa (Occhio alle burle!!! http://www.modigliani1909.com/la_beffa_del_1984.html)
1 ricetta

Totale 26 cose, tra cui “niente” di molte cose di cui avrei giurato non avresti voluto non far capire che ti piacevano, ma soprattutto noto che non è presente alcunché di femminile (se si esclude il femminile di “pagella”, “fotografia”, “testa”, “ricetta”; parlo di giocatrici, musiciste, attrici, registe, ballerine, pittrici, scultrici, cuoche…..
Lungi da me farne una questione di “genere”, però……..

Un’anticipazione della mia lista, in via di completamento/aggiornamento/aggiustamento, evidentemente prevedo di avere più spazio di te!!!

Per cominciare metterò una radio, possibilmente con le manopole, magari non le valvole…..
https://www.youtube.com/watch?v=EnHS60G9rKY
https://www.youtube.com/watch?v=UxSy4Gcn4z8
https://www.youtube.com/watch?v=59IUY4E6E5c
https://www.youtube.com/watch?v=0LXPMxTO4eU
https://www.youtube.com/watch?v=QuL_euRslTc

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Gazza

Carissimo Chivers “sword” Marquinho, potrebbe essere EVIDENTE che nella cripta ho lasciato fuori un casìn de robe per questioni di spazio ed anche perchè molte di quelle sono “emozioni” non materializzabili.
In particolare dopo che in molti Topic ho dichiarato di aver avuto una vita abbatanza (!) intensa, con i miei parametri ovviamente.
Comunque qualche precisazione è d’obbligo:
1) dichiarando con onestà che conosci poco il Basket, ti ricordo che ad ogni fischio arbitrale per un “fallo”, il cronometro viene fermato e non a caso di quei 18 punti (registrati in un articolo del giornale “L’Arena”) 8 sono dovuti a miei tiri liberi per fallo subito.
Aggiungo che in uno dei tanti derby cittadini “tutti conoscevano tutti”… non conoscevano me perchè ero uno “Juniores” (rookie) e quindi per i primi 3/4 minuti NON MI FILAVA NESSUNO, poi cominciarono a “menarmi”, più o meno regolarmente.
2) ho omesso IL MIO FUCILE da caccia, passione viscerale irripetibile per 6/7 anni, per non avviare (magari giuste) polemiche ambientaliste;
3) come potevo “materializzare” la mia esperienza fatta a Bèziers (Fr) con il Sindaco della città ed un suo amico, entrambi parà reduci dal massacro di Dien Bien Phu (Guerra d’Indocina), i loro racconti, i loro rifugi (cantine) dove mi mostrarono alcuni “giochi” (?!?) che fecero in attesa di una morte che sembrava imminente. Avevo un paio di foto di quella esperienza incredibile, perdute in uno dei miei vari traslochi;
4) la fascetta di velluto nero con cameo di un’anziana (80 anni) nobildonna svedese che mi fece un amabilissimo “interrogatorio-test” di Letteratura Italiana (!!) prima di concedermi di uscire alla sera con la sua bella, indimenticata, nipote?
5) il sacchetto di sabbia del litorale di OMAHA BEACH in Normandia.
Qui bisogna conoscere un po’ di storia della Seconda Guerra Mondiale o… aver visto ed impresso nella memoria la prima mezz’ora drammatica e “realistica!” del film di Spielberg “Salvate il Soldato Ryan”;
6) i miei primi amori di celluloide: Ava Gardner e Kim Novak… causa di un corteggiamento spietato e riuscito a D.E., chiamata la “Kim Novak di Porta Palio” (pur avendo i capelli neri) che mi procurò la prima sensazione di “farfalle nello stomaco”(oggi quel corteggiamento lo chiamerebbero stalkeraggio…).
>>> https://www.youtube.com/watch?v=ZruKu2N6nQw
E altro…

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chivers

… e secondo te io, pur nella mia ignoranza baloncestistica, non saprei che il tempo si ferma agli interventi dell’arbitro??? e di conseguenza non potrei ricordare/sapere di Aleksandr Belov alle Olimpiadi di Monaco e dei famosissimi 3 secondi che durarono 3 minuti e del canestro sulla sirena o quasi…..
Ok, va ben, non lo so… mentre non so nulla di nulla di nulla di film di guerra, che non sopporto per niente, gli unici che ho visto, in età piuttosto giovanile, fu perché li guardava volentieri mio papà, che però non c’è più dalla settimana dopo lo scudetto; quell’anno ogni lunedì riguardavamo insieme le partite coi commenti di Roberto Puliero, per me era un vederle quasi per la prima volta vista che ho fatto anche quasi tutte le trasferte; ricordo impalpabile che porterò con me, laggiù…..

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Gazza

… e secondo te io rivolgo un invito, a te o a tutti i lettori, di guardare I FILM di guerra?
Citare un sacchetto di sabbia senza accennare, e senza entrare nei dettagli ovviamente, cosa ha significato storicamente OMAHA BEACH, mi sembrava di fare una citazione “arrogante e presuntuosa”.
Opinione era…
Comunque chi considerasse troppo “violente” – la guerra non mi pare un valzer viennese – le immagini di “Salvate il Soldato Ryan”, ci sono eventualmente quelle più “sfumate” de “Il Giorno più Lungo”, che talora passa sulle reti minori del Digitale Terrestre.

Una domanda INNOCENTE (!) al Chivers, che per sua assoluta ed insidacabile scelta non guarda i film di guerra:
…quindi non hai visto “Full Metal Jacket” e “Apocalypse Now”?
No era, così mi evito di fare delle “incomprensibili” battute, riprese da quei film, durante qualche nostra camminata… 😉

Gazza

Caro Pic (puntura indolore?) benvenuto.
Probabilmente nel mio il mio (lungo…) post non l’ho chiarito bene e me ne scuso.
Quell’idea di portare nella mia “cripta” solo film di guerre “aliene”, è nata principalmente da due cose:
1) i film che ho citato mi sono piaciuti e ho trovato in essi buoni spunti di riflessione ( serie “Star Wars” esclusa perchè si è trattato di puro godimento visivo);
2) ho ritenuto che l’elemento “guerra aliena” (conflitto/i) possa essere uno spunto comico, ammesso che tra cinque secoli il concetto di “comicità” sia ancora presente come lo è da VENTI Secoli, oppure un elemento di interesse e riflessione.
Ovvio che c’è già da tempo “qualcuno” si sta occupando SERIAMENTE di quali elementi lasciare come testimonianze della nostra storia contemporanea.
Tuttavia anche i titoli da te suggeriti, per cui ti ringrazio, che riguardano il “contatto” (pacifico) con le “entità aliene”, sono il giusto complemento da lasciare ai posteri, riguardo alla fantasia degli autori e al nostro interesse per essa, tanto da averli ritenuti degni di entrare nella cripta.
Credo che sia il caso di precisare che, tranne per un paio di titoli di quelli che ho citato, il CINEMA che preferisco è molto lontano da qualsiasi elemento di “fantasy & fantastic”, fatta eccezione per quelli che riflettono su un futuro di tipo distopico.

Per quanto riguarda la simpatica ironia su un !Dominus Casanova”, pur non esistendo un mio “obbligo”, preferisco precisare che su quattro, due sono state mogli per oltre un decennio e ho da 12 anni una terza moglie africana.
La quarta foto?
In settantatre anni una “storia”, magari breve ma intensa e compresa, gioiosa e dolente, nonchè “docente”, può capitare.
E comunque si tratta di un evento che non da “titoli” di sorta.
Saluti ricambiati.

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Pic

Caro Dominus Gazza, come talora accade, la tue repliche sono molto interessanti, talora più dei post.
Grazie per la tua attenzione “classica” e un cordiale saluto

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Gatón

Scusate se insisto sulla “leggibilità” dei reperti ponendo una semplice domanda:
Quanti di voi sono attrezzati per leggere un floppy disc ?

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chivers

credo che in qualche cassetto potrei ancora avere un lettore di floppy, preso quando l’avevano escluso dai nuovi computer, il problema ulteriore potrebbe essere quello della presa, dubito sia usb e non so se si possa ancora trovare una riduzione… alla fine potrei dire no, non sono attrezzato

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Cesare Settore Superiore

Ciao chivers, che forse non g’ho il piacere di conosserte de persona (o forse invece se conossemo da na vita, senza saverlo).
Te chiedo scusa, ma deve cavarme una curiosità.
Sul vecchio sito web del primoluglio, ghe la foto del biglietto del Maracana’ de Belgrado, partia tra Stella Rossa e Verona, 1983.
E ghe sotto una didascalia: chivers.
Sito ti o elo uno strano caso de omonimia?
Semplice curiosità, dato che tante delle foto del sito primoluglio le ho scattade mi, quelle della trasferta a Belgrado comprese…

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Cesare Settore Superiore

Grande!
Ho un motivo un più per stimarte.
Mi prtroppo me son fernado a Belgrado, Graz, Stettino, Salonicco e Utrecht.
Ma in quanto all’Italia, credo proprio che le trasferte che me manca tra odierna A, B, C1 le posso mettar sui dei de na man.
Senza considerar 7 anni de assenza autoimposta (epoca Pastorello) e altri 3 de imposta da altri (lavoratori del lundadige Galtarossa)

chivers

non trovo il pulsante “rispondi” all’ultimo msg del gazza… e allora rispondo a parte.
Ed io non ho citato il vasetto di sabbia di El Alamein, che mio papà ha portato a casa dopo una gita in qualche ricorrenza, era in un carro armato, in quei tempi è saltato per aria 2 volte sempre salvandosi miracolosamente… poi prigionia, 2 anni se non ricordo male ma potrei sbagliarmi, racconti pochi ma quei pochi… ho visto i film che dici, e anche IL Cacciatore, Platoon e anche altri… ma se non mi piacciono non mi piacciono, a ogni s-ciopetada mi ritornano i racconti e i racconti raccontava i momenti duri e difficili, non raccontavano delle partite a carte o delle bicchierate; però la scena di Platoon con l’Adagio di Barber mi fa accapponare la pelle ancora adesso solo a pensarci… quasi come la morte della mamma di Bambi!

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Gazza

Quelli che ho chiamato “giochi”, a proposito dei due ex-parà francesi di Dien Bien Phu che ho conosciuto a Bezièrs 50 anni fa, erano pieni di “sensus mortis”, cioè di persone che stavano in attesa di una morte che sembrava ormai certa.
Non giocavano a “belote et rebelote”, gioco delle carte molto popolare in Francia.

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chivers

Il manico della mia prima chitarra del 1968 comprata da Bianchini in Via Mazzini (manico che è qui davanti a me, ora), rotta chissà mai perché qualche manciata di anni dopo.
Il mio sassofono tenore, ora dentro alla custodia
Metterei le mie prime Tepa Sport, se le avessi ancora, saremo stati verso il 68-69.
La sciarpa gialloblù, di lana a righe corte verticali alternate, lavorata da mia mamma nel 1974
Il trench grigio antracite “Vittadello”, di mio papà, che indossavo a Bergamo il 12 maggio 1985, con in tasca, nascosta, una fascia tricolore che estrassi solo a fine partita; nascosta in macchina anche una bottiglia di spumante in borsa frigo con flutes di vetro, perché odio i biceri di carta e di plastica, che possono essere utilizzati per tutto meno che per bere.
La mazzetta di quotidiani acquistati (e ancora posseduti ben ripiegati) il 13 maggio 1985
La mia fotografia in Arena (cara la “mia” Arena!!!) il 6 settembre 1975, non ero solo, ero assieme ad almeno 30mila persone, più o meno come me
Il mio fazzoletto di seta dell’Istrice con firma di Gigi Bruschelli detto Trecciolino nel 2000
La mia sciarpa rossa

Musica
2 canzoni imperdibili: Te recuerdo Amanda – Almeno tu nell’universo
2 dischi di Jazz – My Funny Valentyne, Miles Davis + My Favorite Things, John Coltrane
2 dischi di Jazz cantato – The Complete Song Books, Ella Fitzgerald – Live in Paris, Diana Krall
2 dischi di Fusion/JazzRock – As Falls Wichita, So Falls Wichita Falls, Pat Metheny – I Sing your Body Electric, Weather Report
2 dischi di Rock – In the Court of the Crimson King, King Crimson – Sunfighter, Jefferson Airplane
2 dischi di Pop – Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, The Beatles – Greatest Hits, Abba
2 dischi di Cantautori – Blue, Joni Mitchell – Tapestry, Carole King
2 dischi di Lirica – Tosca (dir. DeSabata, con Maria Callas, Giuseppe Di Stefano, Tito Gobbi) – AIDA (dir. Muti, con Montserrat Caballé, Placido Domingo, Fiorenza Cossotto, Renato Cappuccilli)
2 dischi di Classica – le 15 Sinfonie di Shostakivic (cofanetto) dirette da Vladimir Ashkenazy – le 9 Sinfonie di Beethoven dirette da Herbert von Karajan
2 brani di musica classica imperdibili: Bolero, Ravel – Chiaro di luna, Debussy
2 dischi di cantautori italiani – Storia di un Impiegato, Fabrizio de André – Radici, Francesco Guccini
2 dischi di musica italiana – I grandi successi di Domenico Modugno – Un biglietto del Tram, Stormy Six
2 concerti imperdibili: CLASH, Stadio Comunale di Firenze – Frank Zappa, Stadio Druso di Bolzano

Film
2 americani – Casablanca, Quarto Potere
2 italiani – Novecento, Caro Diario
2 western – Mezzogiorno di fuoco, Sentieri selvaggi
2 gialli/polizieschi– La Finestra sul Cortile – L’Infernale Quinlan
2 musicali – Cantando sotto la pioggia – West Side Story
2 commedie – A qualcuno piace caldo – Hollywood Party
2 film comunque imperdibili – Ottobre, Sergeij Eizenstein – Il Sorpasso

Qualche libro (da lettore discretamente strasso)
Italo Calvino – Marcovaldo
Vamba – Il giornalino di Gian Burrasca
Gabriel García Márquez: Cent’anni di solitudine
Johann Wolfgang Goethe: Viaggio in Italia
François Truffaut: Il cinema secondo Hitchcock
Agatha Christie: Trappola per topi
Ashley Kahn: Kind of Blue, Storia e fortuna del capolavoro di Miles Davis, New York 1959
Arrigo Quattrocchi: La musica in cento parole

Una bottiglia (vuota… me la sono bevuta prima!) di Vino Nobile di Montepulciano “d’ogni vino il Re”, come scrisse Francesco Redi nel suo ditirambo “Bacco in Toscana”
Una bottiglia (pure vuota, eccheccxxxxxo) di Chianti Classico, zona di Castellina
Una bottiglia (ovviamente vuota) di Vermentino Celsus della mia amica Valeria, zona Bocca di Magra

La ricetta del Cacciucco
La ricetta delle Trenette col pesto (con patate e fagiolini)
Qualcosa che ricordi il cioccolato di Sabadì, villafranchese che ha fatto fortuna (meritatissima) a Modica
Una verbena fiorita in Piazza del Campo

Un solo desiderio scriverò: che tra 500 anni possano godere di una Piazza Bra che sia solo Piazza Bra; al massimo….. coi bancheti « fati su de note, / co le asse e col martel, / co le tole, mèse rote, /piturade da cortel…. »

Grazie Berto!!!!!

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Jones

Il “gioco” messo in campo da Gazzini è, come al solito, un momento di rilassatezza per chi segue il blog.
Tuttavia non sono rare le apprezzate segnlazioni di film, musica e arti varie (qui fu segnalata per la prima volta da Gazzini l’esistenza dello street artist BANKSY, praticamente sconosciuto, a me di sicuro).
Tuttavia quella delle “cripte dei ricordi personali” per lasciare una testimonianza archeologica, sebbene molto parziale, è una cosa intrigante.
Fino al 1700 circa non esisteva praticamente alcun interesse scientifico per l’archeologia, sul chi eravamo e come eravamo.
I primi approcci furono rudimentali, nè si può escludere che il primario interesse fosse quello di trovare tesori e preziosi.
Oggi i mezzi sono spesso molto sofisticati, sia per la ricerca terrestre che per quella sottomarina (quest’ultima ancora vincolatissima alla ricerca di preziosi).
Se continuassero a progredire in termini esponenziali, tra 500 anni, teoricamente, quasi tutto il passato dovrebbe essere sostanzialmente conosciuto.
Due domande:
1) sarà una cosa che interesserà ancora la nostra futura progenie?
2) l’umanità, per come la vediamo o la intendiamo, esisterà ancora?

https://www.youtube.com/watch?v=GHjeuRwnSJY

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Gazza

Caro Jones (Indiana?) benvenuto.
Alla seconda domanda che poni nel tuo interessante post non può esservi una risposta compiuta, mi pare chiaro come sicuramente lo è parso a te.
La prima domanda mi pare la più interessante e, magari, connessa alla seconda.
Infatti se l’andamento del clima globale proseguirà solo con qualche intervento tipo “pannicello caldo”, già molto prima di 500 anni “QUELLI” che ci saranno avranno molta più attenzione al “futuro” e sul dove rifugiarsi, piuttosto che conoscere il loro passato di cui sapranno praticamente tutto.
Saluti cordiali.

Rispondi
Jones

Mai avrei pensato ad una tua risposta, quindi ti ringrazio.
Ovviamente concordo con le tue osservazioni pertinenti.
Avrai notato anche tu che c’è un rifiorire di “speranze” su “visite aliene”, non pù UFO ma UAP (Unidentified Aerial Phenomena”).
Forse il Covid 19 e i suoi effetti hanno creato il bisogno di credere in ciò che non si vede?
Creare nuove “divinità” sconosciute?
Penso che siano sufficienti quelle che già esistono per coloro che credono in un Dio sconosciuto e magari da noi creato per un comprensibile stato di necessità sull’esistenza di “altro” e totalmente “perfetto” da poter confrontare (e sperare) con una cosa difficile come la Vita (a termine).
Nella mia cripta ci sarà quindi solo un nastro registrato con le mie riflessioni e poi, vedano un po’ loro.

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Gazza

L’esigenza di una Entità Spirituale, originale o creata che sia, che riduca la presunzione di onnipotenza dell’Umano è una cosa seria, e lo dico da non credente.
Ciò che mi appare assolutamente intollerabile è che ci sia stato nel passato e nel presente la presuntuosa scelleratezza di assassini che CREDONO CHE UN DIO POSSA AVERE BISOGNO DI LORO.

Rispondi
Gatón

Dal Popolo Eletto al “in God we trust” stampato sui $ollari fino al tragico “Gott mit uns” ed agli autobombaroli con doppie mutande c’è mai stato qualcuno che abbia detto che Dio stava col nemico ?

io credo

Seguendo da anni questo blog non mi sorprende il post di Gazzini, non credente, ma persona seria.
Condivido quanto scritto.
Nella mia bara porterei i quattro vangeli.
Chissà se tra 500 anni sapranno leggere anche il valore extra religioso di quegli scritti.
Non avevo mai letto quella splendida e perentoria affermazione del secondo capoverso del suo post.
Con stima.

which future!

Credo che Gazzini abbia proiettato un’ipotesi tra 500 anni perchè parlassimo del nostro presente.
Infatti a dar retta alle ipotesi futuribili entro i prossimi 100 anni, sebbene alcune siano di scienziati di fama, viene un po’ da sorridere, almeno a me.
Non perchè siano troppo fantasiose (alcune lo sono), ma perchè quelle ipotesi mi piacerebbe solo “vederle di nascosto” (cit.Gazzini che cita Jannacci), ma mai viverle, anche se indubbiamente vi sarà un lento ma progressivo adattamento sociale alle nuove realtà.
Io comunque porterei con me nel “sarcofago” solo un nastro registrato sulla storia della mia vita, per le cose che ricordo ovviamente .
In qul nastro citerei molte cose che mi hanno emozionato e anche cambiato: alcune sono il bagaglio di viaggio di Chivers e del Dominus, altre sarebbero molto personali.
Mi sto avvicinando ai 70 anni e credo che in quel nastro non ci sarebbe molto altro da aggiungere perchè di eventuali malattie PERSONALI non parlerei, del Covid 19 lo farei e sarei piùttosto severo con i “negazionisti”.

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Gazza

Caro Quale Futuro benvenuto.
Insomma ti piacerebbe essere… >>> https://www.youtube.com/watch?v=A-k6D9Rx8QU
Spostarti nel tempo a tuo piacimento come osservatore ( anche se nel film “L’Uomo che Visse nel Futuro” il protagonista da osservatore si trasformerà in attore (nel senso di azione).
Questo film è del 1960 ed è quello che consiglierei (gli altri due remake mi hanno annoiato).

P.s.
Ho notato una corrispondenza di idee con Esule Valtellina e l’idea ha un suo rispettabile significato.
Ohibò!

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magari

Poter vedere come sarà il futuro remoto senza parteciparvi da “alieno”, perchè tale sarei tra 500 anni e anche meno?
Un sogno!
Anch’io nel mio sarcofago porterei un dvd con incisa la mia storia personale e le mie passioni, credo non vi sia nulla di meglio

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Niktv

Futuro, presente (irrilevante in questo caso), passato e film. 1969: esce un romanzo strano stralunato e sicuramente pacifista. Il titolo è “Mattatoio n.5 o la crociata dei bambini”. 1972: da questo romanzo, il regista Georg Roy Hill (vi ricordate “la Stangata” “Colpo secco” ed il meno famoso, ma molto interessante, “La tamburina” da un romanzo di Le Carrè?) trae il film omonimo nonostante la difficoltà dovuta alla trasposizione della prosa. Un viaggio nel tempo (e anche interdimensionale) senza soluzione di continuità; un continuum temporale (già ne parlai in un post in un altro topic del nostro ospite), che toglie il peso dell’esistenza stessa. Il presente diventa irrilevante in quanto il continuum è appunto chiuso, circolare, e quindi scandito da un non tempo e relegato a situazioni, posti e soprattutto eventi. Nessuna emozione in quanto conoscenza già acquisita più e più volte. Campi di concentramento, Dresda bombardata, starlette, la morte già prevista e comunque affrontata (in un cerchio non esiste una fine). A questo punto perde senso anche il sarcofago, la capsula del tempo, il tempo stesso. Non ci dobbiamo spostare con una macchina del tempo, ma solo desiderare di farlo o consciamente o, talvolta, inconsciamente. Non osservatore quindi, ma solo attore (nel senso di attore) di un copione già recitato più volte. Crolla il concetto di competizione/opposizione dell’apollineo e del dionisiaco; non più dramma, non più commedia, ma immersione completa nel tempo, che a sua volta, non è più tempo statico né dinamico. Soltanto è.

Rispondi
which future

Dotta e filosoficamente corretta, più che in base alla Fisica, la tua analisi.
Ma io vorrei semplicemente GUARDARE il mondo tra 500 anni che, come ripeto, mi sarà totalmente ALIENO, quindi se sarò ancora in possesso di facoltà visivo-deduttive cercherò con fatica di capire.
Ne faccio già tanta per capire il mondo di oggi, perciò figurati.
Ciao e grazie https://www.youtube.com/watch?v=PHdU5sHigYQ

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