Con quella applicazione di Intelligenza Artificiale, la AppGPT appunto, peraltro già in uso in USA, ma non in ogni dove, per esempio New York l’ha proibita, potrei ammorbarvi con un Topic al giorno.
Si tratta di una “app” che può fare praticamente tutto: una poesia, un’articolo giornalistico, chiederle di informarti su TUTTO quello che Dante pensava di Roma e perfino, cosa allucinante, cosa avrebbe potuto pensare Dante di Shakespeare, vissuto tre secoli dopo del sommo.
Sino ad ora la I.A. (in taliano) l’abbiamo vista nei film di fantascienza innestata nei cloni dell’uomo in carne ed ossa, da Battlestar Galactica a Blade Runner e, sebbens fanta, mi/ci avevano pure interessato ma pochissimo riflettere.
Voi sapete che esiste una deformazione chiamata “analfabetismo funzionale”, in parole povere, il mancato esercizio di una qualsiasi funzione, elementare o complessa, porta alla sua perdita applicativa autonoma.
Probabilmente anche se non pianti un chiodo per dieci anni, quando ci riprovi ci riesci perchè è un gesto atavico elementare.
Tuttavia prova a stare un paio d’anni senza scrivere nulla, nemmeno la tua firma, saranno cazzi amari per un bel po’di tempo.
Si dice che contro il futuro non c’è scampo, tuttavia ora e qui nel presente sono CONTRO.
Voglio che le mie “sinapsi cerebrali” continuino ad esercitarsi DA SOLE, e se esse hanno dei limiti li accetto e continuerò a provarci.
“Look Out” (stai su con le antenne), vigila!
Amen.
Ho visto anche una app, non so se sia la stessa, che scrive un breve trattato su qualsiasi argomento fornendo solo poche coordinate e mi sono demoralizzato.
Ho altresì ascoltato una notizia alla radio che mi ha un po’ tirato su il morale. Negli USA molti insegnanti sono passati dai test a scelta multipla ai vecchi compiti in classe con carta e penna.
Ghe volea tanto?
Un appunto anche a te vecio Gazza. Semo in Veneto, o comunque in Italia. Cosa cavolo c’entrano tutti gli anglicismi che te dopari?
Bardo, dai non metterti anche tu che sei una delle mie migliori tastiere, l’articolo più completo che ho letto dei tre quotidiani che leggo e di quello che sfoglio appena solo per la penna del grande Michele Serra, era su la Repubblica, un quotidiano che volutamente ho perso di vista e si citava quello che hai scritto tu.
Anglicismi?
1)Intanto è inglese che esperimento sottoponendolo, e facendomi cazziare, da un grande profe universitario d’inglese, caro amico oggi in pensione;
2) Hai già vinto le elezioni e accontentati, non vorrai che cominci ad usare le ridicole italianizzazioni delle parole straniere che pretendeva il Minculpop durante il bentennio! 😀
3) la prima volta che ci incontriamo al bidone delle immondizie, viviamo da 12 anni a 20 metri di distanza e ci siamo incontrati UNA volta sola… ti dico la vera ragione perchè QUALCHE volta uso quella lingua, da te odiata perchè sei fermo ancora a Mario Appelius che, nel citato ventennio, concludeva i suoi interventi con:
“… e che Dio stramaledica gli inglesi!”.
Ps
comunque io de ‘sta storia della Intelligenza Artificiale, che poi nessuno controllerà seriamente nel suo sviluppo inevitabile, sono sempre più VERY Worried (molto preoccupato). 🙂
Primo: non ho vinto le elezioni. Secondo: non pretendo ridicole italianizzazioni di parole straniere, mi accontenterei di non continuare a sentire il contrario. Terzo e ultimo: non odio l’inglese né l’Inghilterra, mi sembra solo assurdo usare parole straniere quando ci sono a disposizione quelle italiane.
Le vostre preoccupazioni sono anche le mie, punto per punto e non siamo che agli inizi.
Non si tratta di essere contro il “progresso” (progresso?), ma ha ragione Mister Gazza, chi controllerà cosa e chi vorrà spingersi avanti a suon di miliardi come quel coso, non saprei come definirlo diversamente, di Elon Musk dalla potenza dei suoi soldi che appare illimitata.
E poi lo stanno seguendo pure le grandi “big tech” come Google, Amazon e Microsoft.
Sicuri che staremo meglio?
Viva Dante, quello vero!
I “Fanta” ci prendono spesso ..e prevedono cose che voi umani..
Ho visto poco tempo fa su rai scuola mi pare, un docu che trattava dell’ intelligenza artificiale, e c’era un simpatico progettista giovanissimo che presentava il suo “robot” ( parola che mi riporta agli anni 70…), il quale gli fece delle domande qualsiasi e lui gli rispondeva a tono; anche se lo insultavi…interessante la nostra fine.
Sono sempre stato convinto che i “Fanta” ci prendano spesso ..e prevedano cose che voi umani..
BTW (che starebbe per By The Way o A Proposito..) . Altro bel film, REALE non film, è proprio A.I. di Spielberg su traccia di Kubrick.
Certo che i FANTA-FINZIONE (Bardamu felice?)spesso ci imbroccano anche se io non vedrò molte delle cose che ho condiviso, Blade Runner 1& 2 in particolare, tolti alcuni eccessi.
A.I. di Spielberg non mi convinse, complicato a ‘stora spiegarti perchè.
* Scusate la ripetizione :-).
Fra 40-50 anni l’uomo si accoppierà col robot. Insieme faranno un piccolo robottino. O meglio il robot lo “costruirà” prendendo il tuo cromosoma Y e rubando X da qualche femmina umana. O viceversa. Formerà una famiglia “felice”. Quella del futuro…
E’ come al solito un post un po’ surrealista, ma il grande J.Bond diceva “Mai dire Mai”… 😉
Qualcuno qui in chat ha mai visto “Generazione Proteus” del 1977?
Mai avuto l’occasione, ma credo lo farò.
Guarda che è un ORRORE FANTA SCIENZA (Barbamu gode…), non proprio la mia passione, FAVOLOSA Serie “ALIEN” con una caduta in Alien Cube o Alien elevato alla terza.
‘Azzo fai ZZ, mi leggi nel pensiero, sei un alieno?
Sto cercandolo ma lo troverò!!!
Credo di averlo trovato… in Blu-Ray… capirò tra una decina di giorni se funziona.
Sai bene, caro ZZ, che i “cavalli da soma, i muli (!?), gli asini e i bardotti) spesso si impuntano e non vanno avanti…
Egregio,
non credo di essere alieno; più probabile che appartenga anch’io alla nobilissima casta dei muli, quindi comprendo. Solo che la descrizione di schetch era così nitida che il ricordo di quel film mi si è parato davanti imperioso. Non sono certo un cinefilo, ma quei pochi film che in qualche modo sono riusciti a stuzzicarmi non li dimentico.
Buona visione quindi e, se possibile, mi piacerebbe leggere un suo commento.
Io lo vidi in tv, tra una pubblicità e l’altra, verso la metà dei ’90, e non mi lasciò affatto indifferente. Mi sa che mi persi anche il finale, chissà mai per quali motivi. Mai più incrociato, manco per errore.
Avantissimo per l’epoca, sarei curioso di vedere l’effetto che mi farebbe oggidì -anche alla luce di quanto si sta discutendo in questa piazzetta.
Anche se ne abbiam parlato in un Topic lontano , potrebbero i lettori citare qualche pellicola (Bardamu quasi all’orgasmo) di Fanta (NO FANTASY) Scienza che lo ha colpito particolarmente è una riga sul motivo?
Grazie.
salve nino.BE AWAKED non è forma inglese corretta.te ne puoi rendere conto mettendola su qualsiasi browser e ti verrà corretta
Intanto grazie dello stile gentile.
Me lo aveva già fatto notare il mio caro amico , genietto, ma io sono autodidatta puro attraverso titoli di canzone film sottotitolati e non guardo Internet per le forme corrette se non dopo.
Sai bene che c’è una specie di inglese (??) che si capisce meglio tra due apprendisti stregoni.
… ancora grazie, ma il peggio è che letta tutta una paginata sul web ho capito che l’avevo letta – studiata è troppo – due mesi fa!
Ghigliottinato il Gazza!
terry gilliam Brazil
chris marker La Jeteé
andrej tarkovski Solyaris
spike jonze Her
michel gondry Eternal sunshine of the spotless mind
una riga di commento:alla fine di ognuno di questi mi è venuto di dire che era una sci-fi mai banale,ben fatta
Brazil è uno dei miei film preferiti, ma lo definirei “distopico” più che fantascienza.
Ho amato HER “alla follia”.
Solaris è complesso per quello che io cerco di trarre da un film, in questo caso un capolavoro:
Gli altri che citi li cercherò.
Su Brazil concordo il parte con Bardamu nel senso che la rappresentazione distopica del futuro, i “vecchi” lettori ricorderanno che lanciai qui quel “concetto” e ne venne fuori uno dei migliori dibattiti.
Caio , mi raccomando, RESTA SUL PEZZO (BLOG), mi piace il tuo stile che fa trasparire conoscenza in generale.
Chapeau a Caio che ha visto , io non ci sono riuscito, ero maldisposto una chicca rara come LA JETE’E…
Però io possiedo, e ogni tanto guardo, quei capolavori di mezzora de “Ai Confini della Realtà” in rigoroso bianco-nero…
ZZ, sodale curatore dei preziosi animali di Artiglieria da Montagna, prova a cercarli se ci sono ancora, io montai “affusti”, culatte, e ruote, 20 anni fa….
sarei curioso di sapere se qualcuno qui ha visto PRIMER del genietto shane carrut,del 2004.un sci-fi girato con 7 mila dollari in cui carrut fa praticamente tutto.naturalmente da vedere una decina di volte per iniziare a capirci qualcosa(ci sono in internet pagine e blogs che tentano disperate spiegazioni)
Caio, anche PRIMER hai visto?!
Dai, non è “serio UMILIARE” i lettori… e ME!
Fai poco lo spiritoso: “fantascienza” si usa senza problemi da decenni, non vedo il motivo di rimpiazzarlo. “Fantasy”, invece, è un genere che in italiano suonerebbe diverso da quello che è e quindi lo possiamo tranquillamente lasciare in lingua originale.
Se però a te procura eccitazione convertire in inglese tutti i termini che da sempre usiamo in italiano fai pure.
Ma non girare la frittata.
Luca, se fai il permaloso non gioco più, ma il pallone lo lascio sul campo…
Il già citato A.I. a posteriori ma anche a priori, oltre che commovente , il fatto che l’uomo costruisca oggetti capaci di sentimenti e ti metta dalla parte del robot.
Interstellar, spazio/tempo, terra desolata e amore per i figli.
Blade Runner ( dell ’82) con tutto il cult che si porta dietro è un film semplice tutto sommato senza essere scontato.
Il Pianeta Proibito, la colonna sonora è spettacolare ( per l’epoca), ma l’uomo non è capace di gestirsi.
La trilogia di Matrix, l’uomo che da energia alle macchine.
Dune, trama densa ma scivola via, gli scenari fanno il resto.
Almeno per me alla visione di un film di qualsiasi genere, per una sorta di deformazione professionale dovuta a mie personali passioni, un film lo giudico anche sotto l’aspetto della sceneggiatura, delle recita, della tecnica, dei colori, colonna sonora, ecc..non solo nel messaggio da trasmettere. Tutto si tiene su un equilibrio.
Generazione Proteus da zz:sono quasi certo di aver visto uno spezzone tanti anni fa a vedere dal trailer..da cercare completo. Credo mi piacerà.
Il n.1 è Metropolis di un grande: Fritz Lang. Ma forse è già stato citato in passato
Il n.2 lo sappiamo tutti da Kubrick
Il n. 3 l’ho già messo anni fa: Tetsuo roba JAP d’assalto.
Il n.4 non s’è mai realizzato. Ma il libro potrebbe essere il prossimo futuro fra 150-200 anni. Deserto d’acqua di Ballard negli anni 60.
Trovato GENERAZIONE PROTEUS…
Così “testiamo” la sensibilità emotiva di ZZ giovanotto.
Poi io vorrei (condizionale) anche bene al Paper, ma come si fa a non strattonarlo quando guarda “uno spezzone” di film che trova interessante!
Paper… hei Paper: ghigliottinato.
C’è un bel post di Lettore Assiduo che non riesce ad entrare e non so ancora il motivo, lo riporto io con le mie scuse.
“Caro Gazzini, utilizzando un’espressione volgare, l’imporsi della tecnologia del futuro e fare resistenza, equivale a cercare di fermare il treno col posteriore.
Lo sappiamo.
Tuttavia a me da un senso di progressiva inutilità dell’essere umano”.
Buonasera Mastro Erino, solo per dirti che seguo ammirato queste belle ciacole tra quattro amici. Ma non sono in grado di dare valore aggiunto alcuno. Mi son fermato a Trinità e Bambino e a qualche commedia molto light. Nessuna attrazione per futuro, fantasy, distopia. Mi sembra già fantascienza la realtà che stiamo vivendo e piena di replicanti, tutti o quasi Irrisolti, o se vuoi poco risolti, come me
Onesto e un pelino autoironico che tuttavia si stima facendo finta di no.
E bravo il Fed… biricchino, but i know my chikens…
…corretto Gazza, tristo “Lo Allievo che non supera Lo Maestro ” disse Leonardo no da Caldier ma Da Vinci. Hai fondato su Autostima (a tonnellate) e Onestà Intellettuale (solo qualche chilo in meno) la Tua Vita. Te Voi ben, tien botta
Confessione
Io continuo a chiamarla “cautela”, preoccuparmi di “chi controllerà” cosa, ma mi è venuto il dubbio ripensando ai miei vent’anni e dintorni, dove attribuivo al futuro entusiastiche magnificenze – che ci sono pure state in alcuni campi come la medicina – e se le mie ritrosie , i miei timori fossero come quello degli anziani della mia gioventù, cioè aprioristico e di principio timoroso dei mutamenti.
In fin dei conti qual’è per voi l’evento scientifico più “rivoluzionario”del XX° Secolo che non sia d’uso settoriale?
Io credo Internet.
Altre idee?
Per me è stata l’invenzione del transistor. Ha dato il via all’elettronica, all’informatica e a tutta la tecnologia che conosciamo oggi, internet compreso. E’ stata definita, da menti ben più pensanti della mia, la più grande invenzione dopo quella della ruota.
Ci sta comodo, la ruota poi non ne parliamo…
Poi direi il linguaggio: da 3/4 suoni guttorali alla articolazione e moltiplicazione degli stessi.
La scrittura, senz a la quale non sapremmo nulla del nostro passato.
E un certo Johannes GUtemberg…
Trasmissione elettromagnetica (radio e tv), motore a reazione, modelli atomici sempre più realistici, silicio (qui concordo con el giara)
Impressionante come tutto questo sia avvenuto nel giro di 20-30 anni, quelli iniziali del secolo scorso.
Tutto il resto, internet compreso, è una conseguenza.
Dimenticavo, ricerca e conoscenza medica. Anche qui progressi incredibili, se pensiamo solo a 30 anni fa.
Per il futuro del mondo resto mediamente ottimista. Voglio esserlo, nonostante tutto.
Buongiorno Gazza, credo che si possa riassumere il tutto con qualche adagio del tipo” siamo alle asse!”, una civiltà ormai alla frutta, sempre se ne resterà e non saremo capaci di eliminare anche quella. Dovremmo invece capire che e’ il momento di lasciare un po’ da parte certa tecnologia e accettare di fare la giusta fatica e di metterci il tempo che serve. Tanto, dove vogliamo andare poi? Un cordiale saluto 👋
Ciao Esule!
‘Azzo, per fortuna sei vivo… era molto che non davi segni di vita.
Quello che scrivi “avrebbe” ub senso, ma assomiglia troppo alla fantasmagorica “decrescita felice”.
Il problema FON DA MEN TA LE è sempre UNO: CHI E COME CONTROLLA!
E chi controlla i controllori perchè abbiamo capito (????) che l’Umano è corruttibile.
Nella serie del 2003 di “Battlestar Galactica” (qualcuno l’ha vista)”, entusiasmante per molti, noiosetta per me, perfino i “Cyloni”(robots), quando si evolsero in “umani, vabbè, apparentemente umani) si facevano corrompere.
Per chi l’avesse vista, faccio un’annotazione: Freud avrebbe adorato la serie e trovato conferme alle sue teorie sull’Eros.
Oh, umani e robots-umanizzati scopano da mane a sera iln OGNI puntata.
E ROBA BUONA-OTTIMA ‘Uagliò!!
https://youtu.be/vkXDUMQ6nLM
Per cortesia LEGGETE I QUOTIDIANI!!
Ci sono analisi interessanti e non difficili sull’Intelligenza Artificiale.
Essa è come un alieno che può essere buono o malefico.
Gazzini ha ragione!
La tecnologia sempre più avanzata dovrebbe essere AL SERVIZIO dell’umanità “imperfetta” e non diventare senziente e sostituirsi all’uomo!
Ma ai magnati dell’alta tecnologia non frega nulla perchè ne saranno i controllori.
Fino a quando “qualcosa” scapperà di mano anche a loro.
Provate a ricordarvi di HAL 9000 di “Odissea nello Spazio”, saremo da quelle parti lì.
Ho letto ieri sulla Stampa che molte delle preoccupazioni sulla Intelligenza Artificiale sono eccessive e talora prive di fondamento.
L’ho letto anch’io ed è oggettivamente rassicurante, anche se non conosco chi sia l’estensore dell’articolo.
Gazzini, forse non l’avevi ancora letto, ma sul Foglio, uno dei tuoi quotidiani preferiti, c’è un lungo articolo, un po’ complesso e un po’ no, dove si spiega che le grandi Big-Tech per recuperare il tempo perduto e raggiungere quello che tu hai citato nel titolo, potrebbero correre senza badare alla sicurezza.
Comunque complimenti per aver sollevato un problema di cui si parlerà molto.
Ho letto l’articolo una mezzora fa e hai perfettamente ragione su QUEL rischio.
Comunque una cosa l’ho capita, che “intelligenza” artificiale o umana se vuole costruire falsità lo fa comunque.
Poi qualche pirla potrebbe dire che le “macchine non mentono” e credere più alle macchine che all’intelligenza umana costruita nel corso dei secoli, e nel caso degli intelligenti seri, sapendo d’essere anche fallaci, hanno “creato” l’autocritica, i ripensamenti e la riscrittura di ciò che, sbagliando, avevano scritto anni prima.
Non è roba da poco.