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SE FOSSI…

…un giornalista di Sport, di questi tempi sarei molto preoccupato.
Per enne alla enne motivi.
Quasi come quelli che stanno al lavoro e temono di perderlo, quelli che lo stan cercando, quelli esodati e quelli che si sentono fortunati ma sanno che può essere ancora per poco.
Io amavo il ciclismo quasi come il calcio.
Un brutto giorno del ’67, sulla salita del Mont Ventoux, Tom Simpson se ne andò.
In “malo modo” e senza sapere perchè.
Negli anni successivi le vicende di questo nostro Paese mi obbligarono a “distrarmi” per un po’ da tutto quello che era volubile e voluttuario (eccetto cose personali che non vi interesserebbero).
Fu Marco Pantani a farmi tornare la passionaccia per la bici, ma poi anche lì andò come andò.
Non ho più guardato una corsa ciclistica.
Uno dice “…beh ma il calcio è sempre il calcio però…”.
Mica poi tanto vero se lo fanno sempre più assomigliare al wrestling (che è ridicolo per atto notarile).
Nella vita ci sono almeno DUE tipi di dubbio: quello che stimola l’intelligenza e la passione (conflittuali solo nella filosofia) e quello che le annichilisce.
E far parte del C.M.R. (ceto medio riflessivo), come pretendo o presumo, non aiuta.
Neanche un poco.
Hoddhjo un poco forse sì.
A rifletterci bene no.

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