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SPIGOLATURE

Chi seguiva la Settimana Enigmistica dovrebbe ricordarsi che esisteva una rubrica di curiosità varie con quel nome.
Mi è venuta in mente mia madre, quinta elementare, era un fenomeno dell’enigmistica.
Poi cosa tira cosa e mi è tornata in mente una sua espressione, non solo sua, che avrà almeno un secolo.

Dopo aver faticato un tot per qualche lavoro pesante, o per aver concluso un cruciverba che l’aveva molto impegnata, aveva la consuetudine di usare, per celia, questa espressione dialettale:

“… e anca questa l’è fata l’à dito quel là dopo aver copado so pare e so mare…” (e anche questa è fatta ha detto il tizio dopo aver ucciso padre e madre o uno dei due).

A distanza di un secolo (almeno)  quella frase è diventata cronaca quasi quotidiana.
Non vi dice proprio nulla?

 

12 commenti - 1.309 visite Commenta

lector

Caro Gazza, col tuo inimitabile stile introduci una realtà socio psichica che per studi conosci e non necessita di aggettivi.
Magari un aggiornamento: il padre che uccide la moglie e i figli e altre penosissime varianti.

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Mingon Federico

Ciao Erino, mi hai fatto ricordare che mamma Wilma, 87 anni con demenza senile, usava la stessa identica espressione. Ovviamente se glielo ricordassi ora mi direbbe:” Mai dita na roba simile🫣”. Come, da un’espressione ironica e surreale se vuoi , siamo passati al panem quotidianum Iddio solo lo sa….ma copar deve avere una certa fascinazione se si scomoda anche la tua amica Giorgia

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vox

Credo che ognuno debba avere fatto una riflessione su ciò che quasi quotidianamente avviene e che Gazzini ci ha sottoposto per una valutazione.
Io non credo che le migliaia di morti che si vedono nelle attuali guerre siano un detonatore.
Chi pianta una lama nel petto di una moglie “perchè è sua” e poi nella figlia o figlio, in quel momento e forse anche prima, non è in sè e il quinto comandamento, anche per un credente, è acqua fresca.
Sono più propenso a credere che sia la “donna nuova e liberata” ad aver messo, GIUSTAMENTE, in discussione il concetto di “proprietà” sulla donna con cui molti uomini sono cresciuti.
Questi ultimi non troveranno mai freni inibitori nello slogan “Dio, Patria e Famiglia”.
Però ammetto di non avere un’idea convincente per fermare l’orrore che quasi ogni giorno vediamo.

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Gazza

Caro Vox, ti riporto la sintesi di uno scambio di scritti che ho avuto con un conoscente, neanche un amico, ma solo un conoscente intelligente.

Il fenomeno dei femminicidi è una questione estremamente grave e preoccupante che RIFLETTE (capito!!) problemi profondi e radicati nella nostra società. I femminicidi, definiti come l’uccisione intenzionale di una donna per motivi vari, ma più spesso legati al suo genere e al ruolo “subordinato” che le viene attribuito, sono una manifestazione estrema della violenza di genere e della discriminazione contro le donne.

Sintesi:

Radici culturali e sociali: I femminicidi spesso derivano da una cultura patriarcale che perpetua l’idea della superiorità maschile e della sottomissione femminile. Le norme sociali e i ruoli di genere tradizionali contribuiscono a MANTENERE queste dinamiche di potere.

Educazione e sensibilizzazione: È fondamentale promuovere l’educazione alla parità di genere sin dalla giovane età. La sensibilizzazione su questi temi può aiutare a sfidare e cambiare le percezioni e gli atteggiamenti che giustificano o minimizzano la violenza contro le donne.

Supporto alle vittime: Le donne che subiscono violenza devono avere accesso a risorse e supporto adeguati, come rifugi, consulenze e assistenza legale. È essenziale che esistano reti di supporto solide e accessibili – nota: con una premier che fa “all in”, si GIOCA, gioca !?, TUTTO per diventare una “generalessa suprema”, non credo che le interessino quelle quisquilie e pinzillacchere (copyright Totò).

Legislazione e applicazione della legge: Le leggi devono essere rigorose e mirate a proteggere le donne dalla violenza di genere. Tuttavia, NON BASTA avere leggi severe; queste devono essere effettivamente applicate e le forze dell’ordine devono essere formate adeguatamente per gestire i casi di violenza di genere con sensibilità e competenza.

Coinvolgimento degli uomini: ANCHE gli uomini devono essere parte della soluzione. Coinvolgerli nella promozione della parità di genere e nella lotta contro la violenza può contribuire a creare un cambiamento culturale duraturo.

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Gazza

La cosa più scandalosa che mi è dato vedere è che QUASI tutti i paesi europei gridino “al lupo al lupo” per ammantarsi di sensibilità pelosa a proposito di tutela contro la violenza alle donne , ma nessuno ha ancora messo in piedi un’omogenea raccolta di dati numerici e tipologici sui femminicidi.
NESSUNO!
Forse la Spagna dall’anno scorso.
E’ evidente che non sarebbe da uno “scudo” protettivo, ma specie sulle tipologie – omicidio (e violenza!) domestico o extra domestico – aiuterebbe interventi mirati e non casuali attraverso un’adeguata preparazione, senza dover fare corsi universitari alle forze di polizia
Se non ricordo male PARE (??) che il paese col più alto numero di femminicidi in ambito famigliare sia un paese nordico (baltico?), dal quale, se vero, mi porto via un solo dato: il sangue “freddo”, considerato un indice di autocontrollo, non esiste neanche alle basse temperature.
Infine da alcuni paesi della UE non avremo MAI i dati reali.
Per esempio dai paesi “sovranisti”: Ungheria, Bulgaria, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia (…)
Perchè?
Perchè pur essendo paesi ex comunisti la lezione sulla censura ai giornali del ventennio fascista (1922/43) l’hanno imparata e specializzata.
Come dici?
Cosa c’entra?
Scusa eh, ma ti pare che nei paesi-regimi che si ritengono i meglio governati del mondo ci possa essere uno che uccide la moglie e i figli?!?
Al massimo, com’è suo diritto di maschio capo Famiglia (Dio, Patria, Onore…), li riempie di botte finchè non li doma.
Come si fa con gli animali.

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schetch

Il tuo conoscente meriterebbe un ruolo da qualche parte ai piani alti.
Purtroppo di questi eventi ne sono piene le cronache e sebbene ci fosse stata qualche mese fa una mobilitazione nazionale per Giulia, continua imperterrita la strage, anzi sembra che più ci sia visibilità più le menti malate degli uomini aumentino la dose.
La sorella di Giulia quando uscì con la definizione di Patriarcato diffuso oggi più che mai nella nostra società, fu travolta dalle critiche: ecco io credo che il problema purtroppo stia tutto lì, e qui in Italia o altrove, come hai detto giustamente, facciamo il gioco delle tre scimmiette!!
Noto che questo “diritto paterno” imperante sia non solo tra vecchi come me e o della mia generazione, ma, cosa preoccupante, tra i giovani! Proprio loro che in teoria dovrebbero avere menti libere da preconcetti o stereotipi, invece..L’ho vissuto in prima persona con mia figlia, che, non eravamo a livelli gravissimi, ma ci si poteva fare una bella idea su come stia ora la situazione nelle nuove generazioni.

Personalmente tendo, in special modo quando sono coinvolti nel sangue bambini o ragazzi, a non guardare e evitare tali fatti, mi si chiude lo stomaco.

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amigo

Schetch, io di figli ne ho due.
La prima volta, un paio di anni fa, che ho tentato di parlare dell’argomento, la risposta è stata raggelante: papà ho dell’altro da fare…
Allora ho applicato un vecchio insegnamento di Nino (Gazza):
“l’educazione dei figli è come una montagna russa, alti e bassi, non stressarli, cogli il momento e usa una pazienza infinita…”.
Semplice, quasi banale, ma dopo due anni averli visti partire per una manifestazione contro i femminicidi mi ha aperto il cuore.
Il Nino lo conosco bene da decenni e quel suo “conoscente” non esiste, non è altro che il suo specchio con il quale ha finto un dialogo.
Ci scommetto una cifra.

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schetch

Ciao amigo,
Non so se mi sia espresso male, ma il mio “caso” era molto diverso da un semplice richiamo a riflettere sull’argomento. Qui c’era stolkeraggio piuttosto insistente e con segni di pericolo imminente. Fortunatamente , con l’ausilio di alcuni consigli di persone professioniste nella materia, il giovanotto si è dileguato appunto adottando questi suggerimenti, ed è finita lì.
Ma a parte questo, sono d’accordo che con i figli bisogna viaggiare in punta di piedi e con pazienza. Ne ho due anch’io, belli grandicelli e sono contento che non dicano ai loro coetanei la frase: ” i miei mi rompono per… questo o quello” . Massima libertà ma occhi ben aperti e paletti ben delineati sui valori fondamentali della nostra società. Poi nessuno ha la sfera di cristallo..

Se il conoscente di Gazza non esista non so credo a te ma credo anche a LUI.. :-))

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amigo

Ciao Schetch, nel mio post non sono entrato in particolari, ma ho seguito un percoso molto simile al tuo.
La mia fortuna è che ho trovato “la tavola già apparecchiata” da Nino che ama i bambini piccoli… DEGLI ALTRI, ma ha una grande capacità di conversazione con quelli dai 16 anni in poi.
Pare che a noi sia andata bene e sta andando bene usando un suggerimento suo: usa sempre quattro occhi, i due davanti e i due “dietro”.
Ti saluto con grande affetto.

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schetch

Forse potremmo essere in topic o forse no, deciderà il Capo per questo, ma mi sono visto il film Povere Creature e seppur con una pretesa femminista di troppo, che ha dato adito a critiche più disparate, io lo trovo Cinema Vero! Godurioso! Non so se qualcuno di voi l’abbia visto al cinema ( io mi pento di non averlo fatto) però merita veramente, regia, recitazione, uso dei colori e un po’ di porno..
Ripeto per me in topic, ciao!

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Gazza

Caro Schetch, il film è in lista al decimo posto.
Tuttavia, causa la credibilità che godi in redazione, la visione sarà molto anticipata.
Ossequi

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