C’è una gran bella differenza tra le due cose, non solo etimologica.
Uno (il vizio) è, più o meno, il contrario della “virtù”.
Quasi mai privo di conseguenze negative per sè o per gli altri, a parte la libera masturbazione fisica che non riesco proprio ad ascrivere alla categoria dei vizi.
L’altro (il vezzo) è sostanzialmente innocuo, anzi, se non viene estremizzato, può essere uno strumento utile: “…dopo la tempesta m’avvicinai a lei con far Vezzoso, respinto una volta non disarmai…perchè a Vezzo Gentil, cor gentil non resiste a lungo…” (anonimo del XVI° Secolo).
Delle disgrazie quotidiane molte sono figlie del vizio, nessuna del vezzo.
Provate a pensarci e, se potete, a distinguere.
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