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NON SONO UNA MONDANA

Alt!
Fermi!
Scansiamo gli equivoci.
Bisogna conoscere la terminologia socio-popolare, nel senso che fino alla generazione di mia madre (che oggi avrebbe novant’anni) ed anche quella subito dopo in verità, il termine “mondana” aveva un unico significato: “prostituta”(anche qualche dizionario di Lingua inglese la traduce così).
C’era forse un bel pelino d’invidia per le donne che “vivevano il e nel mondo” fuori dalle anguste pareti delle cucine con la stufa a legna ( successivamente a carbone, fino a quando AGSM non estese le reti di gas metano in tutta la città e diventarono a gaz).
Per l’uomo, come spesso accade, il termine “mondano” assunse subito connotati positivi.
Appena faceva ritorno un “figlio del quartiere” che aveva girato il mondo (non importa se come lavapiatti su una petroliera), ed era perciò diventato “mondano”, doveva sottoporsi al rito del “filò”, con tutte le vecchiette sedute sule seggioline ed i “bocia” per terra (che poi le prendevi perche sporcavi i pantaloni “buoni”).
Ciò valeva anche per l’emigrante che “aveva fatto fortuna” (boh…in molti casi non era così).
Se oggi dici che la “Corte di Briatore” è molto “mondana”, NESSUNO, e sottolineo NESSUNO, può azzardarsi a dire che è piena di “prostitute” (scherso minga era…).
Io un po’ di vita “mondana” l’ho anche fatta: MA NON HO MAI VENDUTO IL MIO CORPO! 😮
Se andavo “su piazza” la borsa chiudeva per eccesso di ribasso del titolo 🙁
E’ la vita.
Diciamo che sono stato un “wordly man”, divenuto talora “frivolous” a causa di questo Blog.
Però a qualche “party su-su” ammetto di aver partecipato fino a qualche decina d’anni fa: una grandissima rottura di palle.
Tranne uno, nel 1996 era una “festa campagnola”:
1) una trentina di persone
2) con la mia “piccola laurea ” e specializzzione (non ancora riconoscita, ma sai quanto mi frega) ero decisamente l’ultimo della covata
3) nei capannelli che si formavano potevi accostarti ed ascoltare: si parlava ad alti livelli d’arte, di filosofia, di attualità politica (d’allora), di progetti cinematografici, di eccelenti documentari di storia che di lì a poco sarebbero apparsi su Rai2, e così via.
4) il momento drammatico fu quando una cara amica, al cospetto di cotante menti pensanti mi chiese: “…e tu Nino di cosa ti stai occupando…”
Sudor freddo, mica potevo parlare dei problemi del Gas e dell’Energia Elettrica o di Ca’ del Bue.
Dissi semplicemente che avevo ripreso in mano la mia tesi di laurea sul “Divismo” americano e che era mia intenzione riprendere la prima tesi, che mi fu SMARRITA!!!, che parlava di Tex, Zagor, Capitan Miki, il grande Blek ed i primi super-eroi della Marvel.
Un trionfo!
Per due ore fu il capannello più affollato, nel quale potei parlare poco perchè la competenza, in materia, di quelle “menti” era tripla della mia, che pure ci avevo dedicato un anno e mezzo di ricerche sul campo.
C’era voglia di “leggerezza”.
Ma MAI delle insopportabili putthanate che da un decennio ci vengono propinate.
Oggi conduco una vita molto riservata ed incontro solo che mi piace e mi interessa come “cabeza”, anche se antagonista a molte mie visioni delle cose.
C’è attenzione, rispetto, il condimento con qualche “vaffa…” è subito lenito dalla stima reciproca.
Dele “bacheche” di facebook me ne impippo, dei tweet pure.Sto benòn così.

p.s.:
Per la verità, gli amici piu antichi, e collaudati, da circa quarant’anni mi chiamano “la puttana”, perchè sono sempre in ritardo.
Una volta mi hanno anche lasciato per strada, ma mal gliene incolse perchè la festa era dedicata a me e dovettero tornare a prendermi (anime sante!).
🙂
Però non ho fatto ricerche se le “miss on the road” sono ritardatarie

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