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TIME OUT: Se n’è andato per sempre Claudio A. deltto “El Moro”, la più grande ala destra che io abbia mai visto. Fregata dale Marboro, dai Campari Soda e da una smodata passione per “The Hairy triangle of Bermuda”as

In un area strana che andava da Vicolo Ognissanti, San Zeno, Avesa e Garda, chi non conosceva Caudio A. deto “El Moro”, era un signor nessuno.
Calcio: giocò nella San Giorgese, ma si stufava. Stoppava di natica (!!) il rilancio del portiere
da 40 metri, solo Pelè e Maradona lo sapevano fare, ma ai suoi allenatori non piaceva perche non era previsto dagli schemi.
Mi insegnò i rudimeni del sesso poi, bontà sua, mi disse che ero diventato più bravo di lui perchè avevo gli attributi del ragazzo di popolo e…la cultura.
Er a nato ad Asmara da strani incroci che il DNA avrebbe dichiarato che aveva toccato (?!?) anche la mia famiglia.
Indimenticabile la sua “posta” ad una “bohemienne” in Corso Porta Palio, dopo inutili chiacchere per giorni. Finchè non decise la colaudata tecnica della cinghia.
Per carità niente violenza, la cinghia veniva arrotolata attorno al collo, lasciandola lasca, si prendeva una gamba di lei e la si infilafa nella cinghia creando un equilibribio basculante statico e riposante, e poi la formula da me inventata per quel tipo di “bohemienne” dai maglioni neri girocollo un po’ odorosi: “…Vedi bambina il mondo è cinico e cativo, scambiamoci la “pelle”, sensa sentimento, che così ci vendichiamo del loro cinismo…”.
Al 70% funzionava, ma “El Moro” era il Genio.
Mi mancherai “Moreto” da me chiamato “Snaporaz” (cercartevi i riferimenti!!), ma mi sa che è arrivato il tempo che la nostra generazione faccia un po’ di conti con l’anagrafe.
Anzi no, e vaffanchulo!

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