Ieri, febbricola o non febbricola, mi sono detto:gambe in spalla e giro lungo!
Vincendo la resistenza di mia moglie che non ama andare in quartieri che non conosce, ho dato l’imperativo: a SUD!
Con aria da flaneur “curioso” (l’attributo e’ improrio) ho cominciato a guardare di qua e di la’,talora non riconoscendo strade che avevo percorso in Aprile (orride capezzagne) trasformate in larghi stradoni di terra battuta ma levigata,ma che non verranno MAI asfaltate, cosi come apparirebbe dalle massicciate (l’anno prossimo ci sono delle tremende elezioni) e quelle strade sono l’amo col bagattino.
Le ho definite tremende senza virgolette perche’ se le terribili minacce che da mesi si scagliano i cinque o sei raggruppamenti politici in agone, piu’ le rivalita’ tribali interne agli stessi, i 1500 morti delle elezioni del 2007 saranno un pallido ricordo. Qui contano molto sul fatto che Inglesi, Americani e…Cinesi, non lo permetteranno per gli enormi investimenti (specialmente i Cinesi) che hanno fatto in questi ultimi anni.
Beh,strada lunga, comoda e dritta andiamo, anche per vie traverse ma andiamo.
Come nelle fiabe, ad un certo punto, nel mezzo di un quartiere baraccopoli triste il suo, vedo in costruzione un gande manufatto che dalle linee architettoniche ha tutta l’aria di una chiesa, non una moschea ne’ una chiesa Battista, come avevo visto nel ricco quartiere di Nyali.
Vedo un cancello da cantiere sgangherato semiaperto e entro, nonostante le rimostranze di Nancy.
Chiaro cantiere in opera, ma quattro uomini benvestiti seduti in cerchio.
A quel punto col mio devastante inglese sibilo: “Can I ask you something…?”.
Quel “something” si e’ trasformato in una gradevole ora di discussione “teologica” (…) su Antico e Nuovo Testamento che, indistintamente, “loro” spiegano ai fedeli durante la messa del Sabato mattina, perche’ il pomeriggio, se ho ben capito, e’ dedicato alle domande, alle interpretazioni, “to the doubts too…” – mi sono maliziosamente inserito – “of course…” la risposta.
Nel frattempo intento com’ero a tradur concetti (…) con colui che poi avrei scoperto essere il “Pastor”, non mi ero accorto che eravamo stati circondati da una dozzina di fedeli sopraggiunti con le loro sedie dopo che si era sparsa la voce che il loro Pastore stava discutendo di religione con un “atheist”, e per di piu’ “musungu” (un bianco) , questa nota e’ stata raccolta da mia moglie con discrezione tra i presenti.
Abbiamo “parlato di tutto”, del mio essere non cedente, di San Paolo che ho supposto non leggessero ai loro fedeli “too much politician” (mi sono permesso strappando una sonora risata), di Evoluzionismo.
Non scordero’ mai la calma di quel Pastor, in ogni passaggio, cercando sempre che io avessi capito (con l’aiuto traduttivo di Nancy) chiaramente il senso delle sue parole (lui mi dava modo di pensare di avermi capito, proabilmente per educazione).
Visto il buio ed il tipo di strade da affrontare, faccio il segno di accomiatarmi.
A quel punto il Pastor mi chiede di pregare insieme ed al mio cenno per ricordargli il mio “stato”, lui mi definisce sottovoce un “gift” (dono)(???) di cui avrebbe parlato all’indomani ai suoi fedeli.
Fatto un largo cerchio tenendoci per mano, il Pastor ha recitato una preghiera che toccava molti temi del mondo attuale e del suo paese, terminava con un “God bless our brother Nino”.
“LORO” sono la Calvary Chapel of Mombasa.
Non sono segnalati neanche tra le religioi Cristiane del Kenya minori.
Credo che cio’ non abbia alcuna importanza.
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