Dove siete piccoli giannizzeri del piccolo imperatore Setti? Voi che additavate Pazzini e Bessa come mele marce di uno spogliatoio per il resto lindo e puro? Narrazione semplicistica e furbetta, da veline ufficiali e acritiche. Bene, bravi, bis, per dirla con Franco e Ciccio, dacché è meglio ridere per non piangere.
C’è un senso tristissimo di nemesi in questa vergognosa retrocessione del Verona. Dopo il karma Pazzini (di sicuro consumato, forse bollito, ma mai sostituito, ancora pagato e tutt’ora capocannoniere), il cerchio si chiude con Bessa. Dice Ballardini in sala stampa: “Bessa è un talento puro, ma è arrivato da noi che era indietro, probabilmente non abituato a certi metodi di allenamento. Poi si è messo in pari”. Populista anche lui? Non ottimista anche lui? Anche lui facente parte del famigerato “ambiente ostile”?
Quante cazzate abbiamo sentito. Quante cazzate ci hanno raccontato. E se anche è diventata abitudine togliere l’accredito ai giornalisti critici (decisione partorita da chi giornalista non è) e querelare un blogger passionale e tifoso che ha presentato Sanremo, conosciuto i più grandi personaggi e girato il mondo, le cazzate rimangono cazzate.
La verità è una: Setti non è più credibile. Ha disatteso le promesse (consolidamento in A e centro sportivo), è stato smentito dai fatti nelle sue dichiarazioni su Volpi e – nonostante i ricavi milionari di plusvalenze, diritti tv e paracaduti – da tre anni non è in grado finanziariamente di garantire la serie A al Verona, club blasonato che come ha ricordato stasera anche il radiocronista di Radio Rai “ha vinto una scudetto e ha una grande tifoseria”.
Motivi sufficienti per chiedergli un netto passo indietro. C’è una responsabilità nel guidare e presiedere una società come l’Hellas. E’ necessario un rispetto, sostanziale e formale. Oggi c’è un presidente che senza più un vero investimento non può chiedere realisticamente 70 milioni per la cessione del club.
Oggi Setti è di fronte a un bivio: o investe, o forse è meglio che si faccia da parte. Il Verona deve ripartire.
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