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BASTERÀ COSÌ POCO?

E’ un potere che si nutre sull’altrui debolezza quello del Verona. E ancora non realizzo se questo sia un sollievo o una preoccupazione.  Questa serie B è miseramente imbarazzante per la sua insipida sciatteria e il patetico balletto di ricorsi e contro-ricorsi sulla B che non si sa (ancora! dopo 9 giornate!) se sarà a 19 o 22 squadre attesta il livello di degrado del mondo che ci sta attorno.  E così anche il nostro Hellas, pur costruito con casuale qualità in estate e con un gioco soporifero, riesce a resistere nei quartieri alti di questo nulla.

Questa è la serie B e questo è il Verona, diremmo per sintesi. Basterà? Ancora non l’ho capito. La nostra classifica non è ancora specchiata e pura. A Cosenza abbiamo vinto a tavolino perché manco avevano il campo pronto, abbiamo maturato due deludenti pareggi con squadre di bassa classifica come Padova e Venezia, con il Perugia – altra compagine di modesto cabotaggio – ci ha tenuto in piedi Silvestri sennò era un altro pari. Abbiamo perso con le uniche due squadre tre le prime otto (zona play off) incontrate.  Togli il convincente exploit di Crotone,  in un calcio normale oggi non potremmo definirci competitivi per tornare in serie A. Ma questo, questa B intendo, è un calcio normale?

Potremmo scriverne tante di cose. Potremmo consigliare a Grosso di pensare meno all’accademia e alla teoria e di diventare più camaleontico e pragmatico nel suo modo di proporre gioco. Potremmo continuare a ripetere che Setti investendo poco gioca eternamente con il fuoco e ci complica la vita (e questo lo scopriremo cammin facendo, quando incroceremo avversarie più degne). Ma poi torniamo lì, alla solita domanda. questo è un calcio normale? E allora forse ha ragione Setti. Chi gli lo fa fare di spendere, quando può bastare così poco? A cosa serve investire se il resto è declino?

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