Benevento traccia una linea di coerenza. Benevento ci conferma. Vi risparmio le ovvietà, ergo la frase fatta della “vittoria che fa morale”. Io preferisco la realtà: il Verona dopo 14 partite non è ancora una squadra forte. I difetti sono i soliti, in tutte le zone del campo, e non si capisce ancora dove e come si possa crescere.
Guardiamoci in faccia: il piatto piange. Rispetto all’obiettivo (i primi due posti) le lacune sono evidenti. E sta in piedi fino a un certo punto l’argomentazione consolatoria che il livello generale della serie B è mediocre. Vero, ma noi in questa mediocrità veleggiamo a 4 punti dal secondo posto con un’aggravante: con le squadre ad oggi in zona play off abbiamo vinto solo con Perugia e Benevento, 7° e 8°. E pure con affanno e fortuna.
Un dato significativo. E in questo contesto arriva propizio il Pescara: perché è uno scontro diretto e perché è lì che potremo misurare se il Verona ha lo spessore per tornare a fare il suo dovere, anzi il minimo sindacale: lottare per la promozione diretta. Altrimenti sarà stata l’ennesima vittoria di Pirro, effimera come quelle (poche) dell’ultimo anno.
La classifica resta largamente deficitaria. Quella di Benevento è una vittoria anonima di una squadra da play off e nulla più. Così non si va in serie A. Ed è bene ricordarlo.
Lascia un commento