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IRRILEVANZA E MACERIE MORALI

Non è più rabbia. Non è più, nemmeno, indifferenza, atteggiamento che comunque presuppone una scelta e dunque è “attivo”. Da ieri si è sconfinati oltre, nell’irrilevanza. Non solo del Verona (inteso per come l’ha ridotto Setti) non ce ne frega più niente, ma proprio il Verona non esiste più.  Gli spalti ieri erano semi-deserti: la gente ha preferito le grigliate a una partita comunque da play off. Solo qualche anno fa non sarebbe mai successo. E anche chi allo stadio c’è andato era lì solo per inerzia, mica per qualsivoglia legame con la partita. La partita non…esisteva.

Ecco che così lor signori, Setti, Grosso e compagnia cantante possono tranquillamente dire e fare ciò che vogliono. Non interessa niente a nessuno. Nessuno ascolta più. Nessuno guarda più. Nessuno legge più. Il silenzio stampa? E chissenefrega.

Nel frattempo ci raccontano del nuovo stadio con la piscina. Un’idea peraltro rozza, pacchiana, volgare.  Ma, e lo dico malinconicamente, sarebbe la chiusa perfetta per ciò che è diventato il fu glorioso Verona.  Intorno a noi bilanci e capitalismo immobiliare. E macerie morali e sociali.

E’ rimasto qualche cronista embedded e, vabbè, si commenta da solo. Mi spiace invece per gli ex gialloblu, che forse ancora non hanno capito. Ieri qualcuno di loro era lì bello sorridente in tribuna vip.  Il loro patrimonio di storia e credibilità è troppo importante e non vorrei venisse disperso.  Poi ci sono i piani alti, quelli veri: a Palazzo Barbieri nessuna riflessione in atto?

 

 

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