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GIORNI DI (BUONI) PENSIERI

Il titolo è dichiaratamente ispirato a quell’immenso Maestro che è stato Gianni Mura, titolare di una strepitosa rubrica domenicale su Repubblica: “Sette giorni di cattivi pensieri”. Ma siccome non faccio il verso ai Maestri (è come bestemmiare in chiesa!) decido che i miei pensieri saranno buoni.  Mura ci ha lasciato una settimana fa e la notizia mi ha rattristato molto, non bastasse il momento che stiamo vivendo. Non l’ho mai conosciuto, purtroppo o per fortuna (mai avvicinare i propri miti, è la mia regola), ma conosco bene chi gli è stato amico. Ora però la tristezza fa posto alla gratitudine: leggevo Mura durante il Tour de France (passione assoluta comune), ricordo quelle mattine estive da ragazzino in vacanza da scuola, prima di andare in fabbrica, o il periodo universitario a Padova mentre preparavo la sessione di esami di settembre: a luglio su Repubblica trovavi il suo paginone sul Tour, a fianco quello di Gianni Clerici sul Wimbledon. Quanta bellezza. Sono grato a Mura: se scrivo, se mi sono appassionato della parola lo devo a quelli come lui.

C’è del chiarore anche nel video postato da Zaccagni su Instagram. Zac che corre, Zac guarito. E’ un segnale luminoso in questo buio, ci rimette di buonumore. Giocatore generoso, romagnolo esuberante e innamorato della vita, ma anche un po’ veronese adottivo. Un’immagine da conservare nella mente. Ti aspettiamo Zac.

Ho letto ieri sulla Gazzetta le parole del ministro dello Sport Spadafora: “Le previsioni che facevano pensare di riprendere a fine aprile, inizio maggio le competizioni sono state un po’ troppo ottimistiche” ha detto. Ma va? Che tenero, l’ha capito persino lui. La settimana scorsa firmavo su questa testata un articolo in cui definivo la volontà di Spadafora di riprendere il 3 maggio un ipotesi lunare, fuori dal mondo.  Forse Spadafora parlava pressato da qualcun altro (Lotito? De Laurentis?), bene però che stia finalmente scendendo dal pero ho pensato nel leggere la retromarcia. Pia illusione, Spadafora con una finta di corpo (in)degna di Garrincha, due righe sotto ci ha sorpreso ancora: “Rispetto all’ipotesi del 3 maggio oggi sono molto dubbioso”. C’ha ancora i dubbi lui…povera stella, anima inquieta. Ma gli vogliamo bene, l’ho detto sopra, oggi sono buono.

Sapete che idea mi son fatto io? Nella migliore delle ipotesi si riprende l’attuale campionato dopo la seconda metà di giugno (a porte chiuse), si gioca ogni due-tre giorni (stile Nba) e si chiude nel giro di un mese. Niente ferie e via con la nuova stagione a metà agosto per arrivare agli Europei 2021.  L’alternativa è che si annulli tutto, come ha detto il presidente dell’Aic Tommasi e come ha confermato alla Gazzetta il potentissimo agente Fifa Branchini.  Poi, come ha sottolineato Prandelli, “non è che si può passare dal cimitero allo stadio nel giro di due giorni”. Nonostante lo dica Prandelli non è retorica: si chiama minimo comun pudore. Voglio pensare che tutti i presidenti dei club ci arrivino. Non è difficile.

Mi direte, ma il calcio è un’azienda. Certo e aggiungo: al netto dei club milionari di serie A, pensate alle società di B e C. Vanno tutelate, per farlo si andrà verso la sospensione degli stipendi per il periodo di inattività e la proroga dei contratti in scadenza a giugno (se i campionati dovessero ripartire). Detto questo, guardiamo in faccia alla realtà: a fine emergenza ci sarà mezzo Paese in ginocchio, qualche milione di persone che sono in cassa integrazione o che il lavoro lo hanno perso. Fuori da ogni demagogia: il calcio è nel calderone, né più né meno.

Sia chiaro, il pallone deve tornare a rotolare. Guai a chi dice che non è importante. Il calcio è fondamentale, è un collettore sociale, è uno svago, è un rito laico nazional-popolare che può (deve) aiutare moralmente il Paese. Non va fatto ripartire in tempi brevi (come vorrebbero i Lotito), ma in tempi ragionevoli, cioè appena è possibile e moralmente accettabile. Ma andrà fatto ripartire. Sarà un segnale di speranza e di ripresa. Ce la faremo.

 

 

 

5 commenti - 5,360 visite Commenta

maurizio

Spesso non concordo con le sue opinioni forse perché ti sbattono in faccia quella realtà che non sempre si è disposti a sentire ma questo è il suo stile e lo rispetto. Per questo il suo " ce la faremo" mi da conforto e speranza.

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Ruspa62

Gianni Mura per me è stato l'ultimo di una stirpe di grandi narratori dello sport. Ci mancherà sicuramente. Quanto al calcio, ci penserà la realtà a far capire a chi ancora non lo vuole fare che la stagione è finita. Ieri la Federazione del rugby, con lodevole ragionevolezza ha aperto la strada a queste inevitabili decisioni. D'altra parte in questo momento, il calcio è lo sport in generale non sono certo priorità.

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Riccardo

francesco, a me
dà orgoglio che le grandi penne del giornalismo sportivo di 30/40 anni fa fossero estimatori del Grande Osvaldo e di conseguenza dell 'Hellas.
or non è più quel tempo e quell'età e ci sono altre celebrità, altre penne che sassi, in specie, non ne tirano più.
neanche 'Davanti a San Guido'
ciao
in gamba
per aspera ad astra

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hellasmastiff

Buona Pasqua mondo Hellas nessuno escluso

prima o poi ripartono che sono tutti negativi e vengono controllati praticamente ogni settimana e rimangono in ritiro/quarantena fino a fine stagione non devono assolutamente frequantare nessuno fino a quando non si chiude il campionato. credo anche che viaggeranno in trasferta o con bus se sono vicine o aereo privato nelle più lontane… treni assolutamente esclusi….
Possibilità che si infettino sono praticamente nulle, in questo confidano gli esperti.
Poi se uno si infetta secondo me faranno i tamponi veloci e isoleranno solo chi risulterà positivo allontanandolo dal ritiro e mettendolo in quarantena. Sarà trattato come un infortunato.
Ve lo immaginate fermare tutto il campionato perché si infetta un giocatore di una squadra che sta retrocedendo alla penultima giornata? sarebbe follia………..

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Giuseppina

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