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QUESTA VOLTA SETTI HA AVUTO IL CORAGGIO (E L’UMILTÀ ) DI DARSI TORTO

No, questa volta non moriremo di “pecchismo”. Setti quattro anni fa – 2017-18 –  lasciò la barca placidamente affondare, confermando Pecchia fino alla fine di quella disgraziata stagione, culminata con la più infausta retrocessione dalla A alla B della storia del Verona. Anche con Grosso, l’anno dopo, si aspettò la disperazione dell’acqua alla gola per cambiare e chiamare Aglietti.

Setti questa volta si è dato una mossa con velocità disarmante e inusitata per i suoi standard. Via Di Francesco dopo tre partite. Giusto così. Il tecnico abruzzese è parso da subito un pesce fuor d’acqua e solo i trinariciuti su social e media “lealisti” hanno finto di non accorgersene.

Chi vi scrive, su questa testata aveva espresso forti perplessità sulla scelta del tecnico già il 13 giugno, poche ore dopo la sua presentazione. (https://tggialloblu.telenuovo.it/hellas-verona/2021/06/13/barana-sara-ridimensionamento-ma-di-francesco-deve-avere-carta-bianca). Concetti che avevo ribadito il 18 agosto alla vigilia del campionato (https://tggialloblu.telenuovo.it/hellas-verona/2021/08/18/barana-ok-i-giocatori-lincognita-e-lallenatore-ecco-perche).  Quindi non sto qui a dilungarmi su cose già dette

Piuttosto plaudo Setti, che questa volta ha avuto il coraggio di darsi platealmente torto (rispetto appunto alla scelta estiva) pur di salvare il bene superiore: il Verona. Per chi in passato ha peccato (mortalmente) di orgoglio e superbia, è una svolta morale non da poco. Insomma, per dirla con un po’ di sana demagogia:  non è più tempo di paracaduti.

Torno a ripetere quanto detto e scritto nelle scorse settimane: come parco giocatori il Verona è tranquillamente da salvezza. Magari non da parte sinistra della classifica (quello è stato l’effetto di un tecnico straordinario come Juric), ma in grado di mettere dietro 5-6 squadre sì. Lazovic, Faraoni, Barak, Simeone, Ilic, Magnani, Cancellieri, Tamezé (e ci metto dentro anche il desaparecido Kalinic e Lasagna) sono giocatori di tutto rispetto nell’attuale (scadente) serie A.

Il nuovo allenatore Tudor, se vogliamo, non mi entusiasma in assoluto, ma per temperamento e una maggiore somiglianza calcistica al concittadino Juric, mi sembra già più adatto a raggiungere il minimo sindacale, pur senza frizzi e lazzi. Non è l’allenatore dei sogni, ma nemmeno un equivoco come Di Francesco.

 

6 commenti - 2,409 visite Commenta

Amarone

Peccato che la scelta di Di Francesco sia stata di D’Amico e non di Setti. Diciamo che Setti ha dato torto a D’Amico. Mi piacerebbe nche che Lei citasse i suoi scritti quando è stato ingaggiato Juric…

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Salta sul carro

Infatti Setti voleva Tudor già lda sibito scorso, ma era stato D’Amico a convincerlo a cambiare idea e optare per Di Francesco.
Ma 3 risultati negativi non possono essere stati la motivazione che hanno portato all’esonero: non abbiamo perso contro nessuna diretta concorrente, e soprattutto, la carriera di Di Francesco adesso e’ profondamente segnata, e quindi probabilmente resterà a libro paga fino a giugno 2022 (oltre di un milione di euro netti all’anno, più tutto il suo staff).
Il motivo scatenante deve esser stato un altro, e forse non lo conosceremo mai.
Su tg gialloblu stanno scrivendo molte inesattezze… chissà, forse non hanno più fonti all’interno della società?

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Francesco Barana

Premesso che dover rispondere a uno che non si firma (pure nella mail usa il nick) è surreale, ma io credo di essere stato l’unico giornalista a Verona a non volere la conferma di Aglietti. Per il resto, di Juric scrivevo la prima volta “è integralista e potrà fare molto bene o molto male, senza vie di mezzo”. Dal secondo articolo (due mesi prima dell’inizio del campionato) già lo apprezzavo pubblicamente. Ma basta che chiunque scorra questo blog e trova tutto. Con grande trasparenza, a differenza sua che non si firma.

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Maxhellas

Caro Francesco, sopporta con pazienza: è un brutto periodo (in generale) per gli intellettualmente onesti.

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auzzaider

Francesco di solito concordo con quello che scrivi ma non questa volta, analizzando lucidamente le tre sconfitte (contro squadre più forti di noi) esse sono scaturite per un clamoroso abbaglio arbitrale, per una colossale differenza di qualità e per un azione casuale ma a livello di gioco siamo stati leggermente superiori a Sassuolo e Bologna e ce la siamo giocata alla pari con l’Inter. Il punto focale è la qualità della rosa che è quella che è, con buona pace dei fan del magliaro che scrivono sul blog di Fioravanti che guardacaso ormai non segue più il Verona da mesi.

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