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STEMO CALMI

Il secondo pareggio consecutivo non fa primavera. Come una rondine. Significa che non è possibile decifrare adesso l’Hellas. E chi cerca di tirare un sunto su questa squadra incorrerà in errori clamorosi. Si sapeva che l’inizio non sarebbe stato semplice. Mandorlini deve assemblare un gruppo tutto nuovo, creare meccanismi, plasmare il carattere dei suoi. A sprazzi il Verona ha fatto vedere cosa buone. Dal mercato è arrivato ogni ben di di Dio, l’unica cosa che non si può comprare, parafrasando il vecchio presidente del Catania Massimino, è l’amalgama. Ci vuole pazienza, insomma. Roma non fu fatta in un giorno. E questo Verona merita affetto e comprensione, oltre che il giusto entusiasmo. Leggere e sentire giudizi da ultima spiaggia, adesso, dopo due giornate, mi pare fuori luogo. Significa anche non avere fiducia sulle doti di mister Mandorlini, già abbondantemente messe in luce l’anno scorso.
Certo, questo non è ancora il suo Verona, nè potrebbe esserlo, come non fu immediatamente il suo Verona quello del dopo Giannini. C’è da consolidare una conoscenza reciproca con tanti giocatori e continuare a lavorare duramente in settimana.
Questa squadra diventerà protagonista, anche se queste due gare ci hanno detto che nessuna strada è lastricata d’oro e che le vittorie arrivano solo soffrendo, come sappiamo benissimo noi tifosi. Aspettiamo almeno dieci gare prima di dire qualcosa di definitivo. Insomma, come sempre di questi tempi: stemo calmi.

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