Qual è l’asset principale del Verona? Il patrimonio giocatori, azzerato in questi ultimi anni? Il settore giovanile che naviga anonimo? Il centro sportivo che è una chimera da anni? Lo stadio che, semmai venisse costruito, non sarà di proprietà della società?
Non c’è dubbio che la principale ricchezza del Verona, l’unica che ha un peso, e che conta è ancora la passione dei propri tifosi. Se il Verona ha una valenza “politica”, se viene considerata dalle televisioni a pagamento, se conta ancora qualcosa, è perchè gli spalti del Bentegodi non si sono mai svuotati. Sono stati i tifosi a salvare il Verona. Senza quell’eccezionale trasporto, l’Hellas sarebbe già scomparso. Le trasferte oceaniche della serie C, la trasferta di Busto Arsizio per non crollare in C2, gli abbonamenti di massa dopo la retrocessione. Non ci sarebbe marchio senza quella gente. Il marchio del Verona non l’hanno certamente “costruito” i vari gestori della società (compresi alcuni mascalzoni…) ma solo ed esclusivamente la gente di Verona.
Per questo la china che ha preso il Verona di Setti, la freddezza fino alla disaffezione di queste giornate sta creando un danno irreparabile. Il Verona sta perdendo la passione della sua gente, sta perdendo il suo principale asset. Setti ha spento l’entusiasmo, la scelta di collaboratori inadeguati ha allontanato la città, gli abbonati sono crollati in questi anni, il Bentegodi è sempre più vuoto. “Prima il bilancio” è stato il motto che ha tolto i sogni ai tifosi, il resto lo sta facendo Grosso con una squadra che non riesce a emozionare.
Senza gente, senza passione, allora quanto vale il Verona? Settanta milioni di euro come dice Setti? Cosa acquisterebbe un eventuale acquirente se non il valore di quel marchio che, come è dimostrato, ha valore solo perché ha avuto un incredibile seguito? Il Verona senza tifosi vale zero.
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