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IL SOLITO VERONA

Ma quale crescita, quale scintilla, quale autostima ritrovata… La verità è sempre quella: il Verona non è mai cambiato. Dopo due discrete partite, ecco il solito Verona. Lento, lezioso, prevedibile. Ti aspettavi il salto di qualità, invece è arrivata l’ennesima delusione. L’Ascoli ha fatto un figurone, meglio dirlo subito, il risultato va strettissimo ai marchigiani. L’incapacità di Grosso di creare movimenti che sorprendano gli avversari è ormai nota. Così come l’assurda rotazione degli uomini. Prendete la difesa dove è tornato Marrone, ripiombata come d’incanto nei vecchi difetti, nelle solite incertezze, nelle amnesie che ne hanno caratterizzato il campionato. Cinque tiri in porta dell’Ascoli contro i due del Verona. La fotografia del match sta tutta qui.

Ora sappiamo già gli argomenti che verranno usati per spiegare questa litania: 1) il campionato è ancora lungo. 2) L’avversario era fortissimo. 3) La squadra comunque lavora sempre per migliorare. 4) Ci rifaremo alla prossima. Nel frattempo il campionato sta inesorabilmente scappando di mano. L’unico dato che mantiene l’ago verso l’ottimismo è che stiamo assistendo ad uno dei peggiori tornei di serie B degli ultimi anni, così livellato verso il basso, che persino questo Verona impacciato, noioso e indisponente è ancora lì che può sperare nella promozione diretta. Ma è davvero troppo poco. Basta solo che una delle nostre avversarie si mette un attimo a marciare con regolarità e noi la A la vediamo col binoccolo. Setti che aveva ingaggiato Cosmi, tranne poi riconfermare Grosso, ormai non può più fare niente. E questa francamente è la cosa che più di tutte crea rabbia e disamore nella gente.

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