Illudersi che un allenatore possa cambiare faccia ad una squadra in due giorni è pura follia. Aglietti rischia di essere solo una foglia di fico che tenta di coprire le vergogne della società. Non è e non potrà mai essere colpa sua. Il problema è tutta quella filiera di comando che Setti non ha ancora deciso di epurare come si doveva fare già dopo la passata stagione. Una filiera che lo ha portato al disastro più completo, inviso come non mai da una piazza che non ne può davvero più di una simile situazione.
E’ strano come Setti non riesca più a prendere una decisione seria ormai dal giorno in cui decise di privarsi di Sogliano. Da quel momento, allontanando tutti quei dirigenti, è iniziato il declino irreversibile del Verona. Sono passati ameni addetti stampa, imbarazzanti direttori sportivi, figure che hanno creato il disagio odierno, ma Setti ha continuato per la sua strada, convinto che sia la strada migliore e non un dirupo che ormai lo ha inghiottito senza pietà.
Sarebbero anche problemi di Setti se tutto questo non si riflettesse sull’Hellas Verona che sta conoscendo un percorso di declino sportivo senza precedenti, il tutto a fronte di una ricchezza finanziaria mai toccata in sorte da nessuna società precedente. E’ questo che fa veramente incazzare la gente. Dovrebbe essere un momento in cui il Verona naviga tranquillamente in serie A, con l’obiettivo di prendersi delle soddisfazioni e crescere. Ed invece l’incapacità dell’accozzaglia dirigenziale voluta dal presidente di Carpi, costringe a continue umiliazioni, fino a quest’ultima: essere ad un passo dal non andare ai play-off.
Siamo davanti al fallimento totale, al completo naufragio di questa nave, in cui miseri personaggi non hanno nemmeno la dignità di andarsene in fretta, unico atto di orgoglio che potrebbero fare. Invece se ne stanno tutti zitti, coperti, nascosti, nel tentativo di far passare ‘a nuttata. Aiutati da menestrelli complici che sono come il parmigiano. Stanno bene su tutto, perfino sulla merda.
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