La Roma è una grande squadra e ottiene il massimo risultato col minimo sforzo. Il Verona di Juric, perde, ma anche stavolta esce a testa altissima dal campo. Il risultato di 3-1 è bugiardo, il Verona poteva anche pareggiare, la qualità indubbiamente fa la differenza e tra Roma e Verona in questo senso c’è un abisso.
Il Verona si conferma meravigliosa rivelazione del campionato, diciotto punti sono uno straordinario bottino, occhiali con le lenti rosa per vedere la vita con occhi diversi. Qui sta il punto. La tranquillità non deve essere un sonnifero che ci manda in letargo. A guardare bene il campionato e la classifica, c’è la conferma che la lotta sarà durissima e che a marzo, aprile esserci invischiati sarà pericolosissimo. Chi retrocederà? Ad oggi si potrebbe dire Spal e Brescia dell’autolesionista Cellino che ha voluto cacciare Corini per prendersi Grosso, ma poi resta sempre il problema della terz’ultima. Il Genoa? La Sampdoria? L’Udinese? Lì vicino c’è anche il Sassuolo, che ha pareggiato con la Juve, la Fiorentina, il Milan. Insomma capirete anche voi che basta un niente per venire risucchiati, bastano due tre risultati negativi per tornare se non all’inferno, in purgatorio.
Ecco perché bisogna continuare a battere su questo tasto: per fortuna con Juric non si corre il pericolo di diventare dei viziati figli di papà, ma bisogna sempre ricordare quanto sia duro e difficile questo campionato di serie A, quanto a gennaio anche le pericolanti potranno cercare di rimediare col mercato, quanto poco credito davamo al Verona ad agosto.
Il resto lo dovrà fare la società, cercando di dotare il bravo Juric di una bocca di fuoco che alzi almeno un po’ il livello dell’attacco gialloblù.
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