Doveva essere “brutto, sporco e cattivo “. É stato invece bello, a tratti bellissimo, un po’ sporco, poco cattivo.
Dopo quindici giorni di duro lavoro, di taglia e cuci, di aggiustamenti, Zanetti ha trovato la formula magica. Mai viste tante occasioni da gol, mai vista tante giocate di prima, palla a terra, triangoli stretti, traccianti disegnati, tanti tiri. Un’abbondanza a cui non eravamo abituati, tanto da non riuscire a spiegarci come sia possibile non essere qui a celebrare un’abbondante vittoria dopo una partita del genere. Invece é possibile ed è tutto racchiuso nel mistero infinito del calcio che al contrario di basket e volley, a fine gara 2+2 non fa sempre quattro. Ecco perché resta, nonostante la referee cam, la Var e una classe arbitrale che fa di tutto per rovinare 150 e passa anni di storia, il gioco più bello e affascinante del mondo.
Il segreto é che tu puoi costruire tutte le azioni da gol del mondo, tirare in porta mille volte, ma se non segni non vinci.
E al bellissimo Verona succede esattamente ciò. Proprio quando scopre di avere la miglior coppia di attaccanti degli ultimi anni, non riesce a sfondare il muro di Audero. Giovane e Orban, Cremonese a parte, regaleranno soddisfazioni e gioie, di questo statene certi, perché da qui in poi non potranno migliorare e quei centimetri che oggi hanno fatto la differenza, quei controlli sbagliati di millimetri, quegli scatti non ancora brillanti, si tramuteranno in gol.
Zanetti, questa é l’impressione netta, è che ora si stia divertendo a cesellare la qualità tecnica superiore. Ma che al contempo non abbia perso tutte le lezioni della scorsa stagione. Sa benissimo che di complimenti son piene le fosse (della B), mentre ci si salva facendo punti.
Ma è pur vero, a costo di auto smentirci che il calcio ha una sua giustizia e che giocando così i frutti non potranno che arrivare. Ora però non bisogna imboccare il solito ottovolante che ci ha massacrato morale (e non solo) nella scorsa stagione. Bisogna trovare un seguito a questa sontuosa gara anche nelle prossime con Juventus e Roma. Bisogna essere incazzati come le bisce per non avere oggi quattro punti in classifica. Bisogna in sostanza fare punti. E mai come oggi: stemo calmi.
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