Abbiamo passato un’intera settimana impegnati in un dibattito surreale: il nuovo stadio Bentegodi. Amo Verona, ma a volte, veramente non capisco. Siamo una città meravigliosa ma davvero strana. Non voglio fare polemica con il sindaco Sboarina, non è quella la mia intenzione nè il mio ruolo. Ricordo solo che Sboarina qualche anno fa mi aveva invitato nel suo ufficio e mi aveva illustrato con grande passione l’idea di rifare l’attuale Bentegodi con poca spesa e con molta lungimiranza. Lui era il fiero oppositore della costruzione di un nuovo stadio che in quel momento la sua giunta aveva preso in esame. Ora lo trovo su altre posizioni, ma nemmeno quello mi scandalizza. Si può cambiare idea, per carità, ma bisogna farlo solo se vale veramente la pena.
Quello che non capisco è perché Sboarina in questo percorso legittimi Setti e la sua combriccola. Questa società, purtroppo, non merita credito. E tradisce la fiducia di tutti coloro che in buona fede si avvicinano. Il deserto in cui versava oggi il Bentegodi sancisce il fallimento di Setti e come conseguenza di ogni possibile progetto legato ad un nuovo stadio. Il Verona sta sprofondando in classifica, ma quello che è peggio è che l’arroganza della società sta disamorando i veronesi. Come si può pensare di costruire un nuovo Bentegodi in questa condizione, per di più tagliando fuori un’altra società che a Verona ci ha sempre giocato? Chi andrà a vedere questo Verona nel nuovo Bentegodi?
In qualità di sindaco e “regista” delle vicende veronesi, Sboarina dovrebbe invece aiutare a costruire una seria alternativa a Setti. Smettiamola di dire che a Verona nessuno si fa avanti. Bisogna che ci siano le condizioni giuste e il prezzo giusto e la gente c’è. Ed anche qualificata. E’ arrivato il momento di porre la questione, perché di gare come quella contro il Benevento ne vedremo molte nei prossimi anni se restiamo con questa supponente proprietà. Solo un Verona “forte”, sul modello Atalanta, può giustificare uno stadio nuovo. Le foto di una piscina posizionata sugli spalti di un impianto che dovrebbe essere pubblico e non settario, acuiscono solo il disagio e la lontananza di questo progetto dall’amara e triste realtà di oggi. Lo dico a Sboarina-sindaco, ma anche al Federico-tifoso senza acredine e senza polemica politica che lascio volentieri ad altri. E’ una riflessione profonda, prima che sia troppo tardi.
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